Dic 23, 2019 14:47 CET
  • Iraniani Famosi (241): Hafez di Shiraz (p.6)

Cari amici, anche in questa puntata proseguiamo l’avvincente discorso su Hafez, uno degli iraniani più famosi di tutti i tempi, grandioso poeta del 14esimo secolo d.C.

Prosegue su Radio Italia IRIB la presentazione delle opere di Hāfez, per esteso Khāje Shams o-Dīn Moḥammad Ḥāfeẓ-e Shīrāzī, vissuto a Shiraz tra il 1315 ed il 1390 d.C., tra i più grandi mistici e poeti della Persia. Tradotto per la prima volta in una lingua europea agli inizi dell’800 da Joseph von Hammer Purgstall, coltissimo e curioso interprete di corte dell’ambasciata austriaca a Istanbul, il Canzoniere di Hâfez di Shiraz, il “Petrarca dei persiani” (1319-1390), fu immediatamente letto da Goethe che ne rimase folgorato: lo definirà “il mio gemello orientale” (mein oestlicher Zwilling) e a lui dedicherà la sua ultima opera non a caso intitolata “Divano occidentale-orientale” (West-oestlicher Divan). Nel corso del secolo via via il poeta di Shiraz veniva scoperto anche nel resto d’ Europa e, in Italia, da Italo Pizzi, pioniere degli studi iranistici, che gli dedica pagine appassionate nella sua monumentale Storia della poesia persiana (Torino 1884-88); a metà ‘800 la sua fama raggiunge l’America grazie a Ralph W. Emerson (Persian Poetry, 1858). Di Hâfez (nom de plume che significa “colui che sa a memoria il Corano”) sappiamo poco, in sostanza non si mosse che raramente da Shiraz, dividendosi tra raffinati ambienti cortigiani, dove aveva luogo la sua attività di poeta, precettore e probabilmente maestro di scienze coraniche, e gli ambienti dei dignitari religiosi (ulema, cadì ecc.) e delle confraternite sufi, che peraltro egli ama bacchettare senza requie. Ed ora, come le settimane precedenti, vi presentiamo un’altra delle poesie del grande poeta di Shiraz:

***

دست از طلب ندارم تا کام من برآید
یا تن رسد به جانان یا جان ز تن برآید

Non rinuncerò al desiderio, fino ad assaporare la vittoria
o il corpo raggiungerà il proprietario dell’anima, o l’anima se ne andrà dal corpo

 

بگشای تربتم را بعد از وفات و بنگر
کز آتش درونم دود از کفن برآید

Apri il mio sepolcro dopo la morte e osserva
che per il fuoco che ho dentro, si leverà fumo dal mio sudario

 

بنمای رخ که خلقی واله شوند و حیران
بگشای لب که فریاد از مرد و زن برآید

mostra il tuo volto cosi il mondo intero andrà in estasi
schiudi le tue labbra cosi un giubilo di gioia si leverà da uomini e donne  

 

جان بر لب است و حسرت در دل که از لبانش
نگرفته هیچ کامی جان از بدن برآید

la mia vita è agli sgoccioli e nel cuore c’è il rimorso
che senza assaggiato il suo sapore l’anima possa levarsi dal corpo

 

از حسرت دهانش آمد به تنگ جانم
خود کام تنگدستان کی زان دهن برآید

Per il desiderio della sua bocca il mio essere è in tormento
il desiderio dei bisognosi quando arriverà da quelle labbra

 

گویند ذکر خیرش در خیل عشقبازان
هر جا که نام حافظ در انجمن برآید

Parlan bene di lei nella cerchia degli innamorati
in ogni luogo e in ogni tempo che il nome di Hafez
viene citato dalle genti

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