Iraniani Famosi (74): Razi o Razhes (p.2)
Oggi si il discorso su un grandissimo medico, filosofo e chimico persiano, il celebre Razi o Razhes.
Abu Bakr Muhammad ibn Zakariya al-Razi, noto anche col nome di al-Razi, o ar-Razi, o Ibn Zakariyya e in latino col nome di Rhazes o Rasis (Rey, 865 – 930), fu uno scienziato pluridisciplinare persiano che ha fornito grandi contributi in ambito medico, chimico e filosofico.
Nella puntata precedente abbiamo detto che egli nacque verso l'865 nella città di Ray (arabo Rayy). Al-Razi, infatti, significa « della città di Ray »), un'antica città nei pressi di Teheran,Iran. Qui egli effettuò gran parte delle sue ricerche e dei suoi lavori. Da notare che Avicenna abitò per un periodo di tempo in questa città. Rhazes fu incaricato di dirigere l'ospedale di Ray, ma ben presto si trasferì a Baghdad, dove gli fu assegnata la direzione dell'ospedale Muqtadari. In questo periodo studiò numerosi casi clinici. Si interessò anche di musica, settore nel quale fu riconosciuto come artista eccezionale.
È tuttora considerato uno dei più grandi alchimisti di ogni tempo, e i suoi lavori e scritti sono rimasti in uso per più di dieci secoli.
Scoprì l'impiego dell'alcool in medicina e fu il primo a preparare l’acido solforico.
Rhazes scrisse 184 libri e articoli su diversi argomenti scientifici.
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Grandioso, fu indubbiamente il contributo di Razi nella medicina.
Come medico capo dell'ospedale di Bagdad, Razhes ha fornito la prima descrizione conosciuta del vaiolo:
Il vaiolo compare quando il sangue è infetto e ribolle, per portare i vapori supplementari del sangue dell'infanzia - che assomiglia agli estratti umidi - in sangue della giovinezza, che assomiglia al vino maturo. Essenzialmente, il vaiolo assomiglia alle bollicine frizzanti del vino giovane … e questa malattia potrebbe anche essere presente anche in altri periodi. La cosa migliore da fare in questi casi è di evitarla, poiché, quando si vede la malattia, essa sta per diventare epidemica.
A tal riguardo l'Enciclopedia Britannica nel 1911 recitava: "Le fonti più degne di fiducia sull'esistenza precoce di questa malattia sono da attribuire a Razhes (IX secolo), che descrisse chiaramente i sintomi, la patologia (spiegata con una teoria umorale o fermentativa) e con prescrizioni per il suo trattamento".
Il primo libro scritto da Rhazes a parlare del vaiolo fu l'al-Jadarī wa al-hasbah (Libro sul vaiolo e il morbillo). La metodologia medica è basata sulla mancanza di dogmatismo e sulla fiducia ippocratica verso le osservazioni cliniche. Ecco un esempio delle sue descrizioni:
La comparsa del vaiolo è preceduta da febbre continua, dolore al dorso, prurito nel naso e attacchi di paura durante il sonno. Questi sono i sintomi più particolari della sua comparsa, soprattutto dolore al dorso con febbre, assieme anche a bruciori che i pazienti sentono su tutto il corpo, gonfiore del viso che, con il tempo, va e viene; colore infiammato ed un rossore intenso negli occhi, una pesantezza dell'intero corpo, forte spossatezza i cui sintomi sono lo sbadigliare e lo stirarsi, dolore alla gola e al petto, con una leggera difficoltà nel respirare, tosse, secchezza del respiro, saliva spessa, e voce rauca, dolori e pesantezza della testa, inquietudine, nausea e ansia (con la differenza che l'inquietudine, la nausea e l'ansia sono più frequenti con il morbillo che con il vaiolo), bruciori nel corpo intero, colon infiammato, e un rosso intenso e brillante delle gengive.
Rhazes fu quindi il primo a indicare le differenze fra vaiolo e morbillo.
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Rhazes scoprì l'asma allergica e fu il primo a scrivere un trattato sull'allergia e l'immunologia. In un libro sul senso dell'odorato, spiegò l'insorgere delle riniti con l'annusare le rose in primavera. Trattò delle riniti stagionali e le accomunò con l'asma allergica e il raffreddore da fieno.
Rhazes fu il primo a capire che la febbre era un meccanismo di difesa naturale del corpo umano.
Rhazes contribuì allo sviluppo e all'utilizzo di farmaci attraverso la stesura di numerosi testi. Si può ricordare l'introduzione di unguenti a base di mercurio e la realizzazione di utensili, come il mortaio, alcuni tipi di spatole, fiasche e ampolle in vetro, che saranno usate dai farmacisti praticamente fino all'inizio del XX secolo.
A livello professionale, Rhazes sostenne posizioni progressiste in campo medico e psicologico. Criticò aspramente i ciarlatani e i falsi dottori che attraversavano città e campagne per vendere i loro presunti medicamenti. Allo stesso tempo affermava che i medici, nonostante il loro sapere, non possedevano le risposte a tutti i problemi della medicina e non potevano guarire tutte le malattie. Tuttavia per essere più efficienti nella loro professione, Razhes li esortò a tenere aggiornate le loro conoscenze con il continuo studio dei libri di medicina e a far conoscere ogni nuova informazione.
Inoltre classificò le malattie in tre classi: quelle curabili, quelle potenzialmente curabili e quelle incurabili.