Iraniani Famosi (78): Razi o Razhes (p.6)
Oggi andiamo avanti col discorso sul grandissimo medico, filosofo e chimico persiano, il celebre Razi o Razhes.
Abu Bakr Muhammad ibn Zakariya al-Razi, noto anche col nome di al-Razi, o ar-Razi, o Ibn Zakariyya e in latino col nome di Rhazes o Rasis (Rey, 865 – 930), fu uno scienziato pluridisciplinare persiano che ha fornito grandi contributi in ambito medico, chimico e filosofico.
Nella puntata precedente abbiamo detto che egli nacque verso l'865 nella città di Ray (arabo Rayy). Al-Razi, infatti, significa « della città di Ray »), un'antica città nei pressi di Teheran,Iran. Qui egli effettuò gran parte delle sue ricerche e dei suoi lavori. Da notare che Avicenna abitò per un periodo di tempo in questa città. Rhazes fu incaricato di dirigere l'ospedale di Ray, ma ben presto si trasferì a Baghdad, dove gli fu assegnata la direzione dell'ospedale Muqtadari. In questo periodo studiò numerosi casi clinici. Si interessò anche di musica, settore nel quale fu riconosciuto come artista eccezionale.
È tuttora considerato uno dei più grandi alchimisti di ogni tempo, e i suoi lavori e scritti sono rimasti in uso per più di dieci secoli.
Scoprì l'impiego dell'alcool in medicina e fu il primo a preparare l’acido solforico.
Rhazes scrisse 184 libri e articoli su diversi argomenti scientifici. Oggi parliamo del contributo dato da Razi nel settore della filosofia.
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Rhazes credeva che un medico competente dovesse essere anche un filosofo ben conscio dei problemi fondamentali riguardanti l'esistenza:
"Egli proclamava l'assolutismo dello spazio euclideo e il tempo meccanico come i naturali fondamenti del mondo in cui gli uomini vivevano, ma risolse il problema delle infinità esistenti sintetizzando tale visione con la teoria atomica di Democrito, che riconobbe la materia come esistente in forma indivisibile e discreta quanta.
La continuità dello spazio, tuttavia, permane a causa dell'esistenza del vuoto, o una regione di materia mancante… tale visione è sorprendentemente vicina ai sistemi ideati dagli scienziati europei John Dalton e Max Planck, così come ai risultati sperimentali e ai lavori teorici di astronomi moderni quali Halton Arp e di filosofi Oggettivisti quali Michael Miller.
Il progresso, per tutti questi uomini, non deve essere ostacolato da una selva di idee relativiste contraddittorie e casuali che risultano in un miscuglio metafisico invece che in una solida base intellettuale. Persino in merito al compito del filosofo, Rhazes lo considera come un progresso oltre il livello dei maestri del singolo, espandendone l'accuratezza e lo scopo della dottrina ed elevandone individualmente sul di un piano intellettualmente superiore" (G. Stolyarov II).
Razi è noto per esser stato un libero pensatore e filosofo Islamico, visto che gli erano ben note le scienze dell'antica Grecia e visto che il suo approccio alla chimica era quasi naturalistico. Inoltre era ben istruito sulla teoria della musica, così come molti altri scienziati islamici del tempo.
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Le sue idee sulla metafisica erano basate anche sulle opere dei grandi Greci:
"La dottrina metafisica di al-Razi, per quel che si può ricostruire, deriva dalla sua idea dei cinque principi eterni. Dio, per al-Razi, non crea il mondo dal nulla ma genera l'universo da principi preesistenti. La sua idea dell'anima evoca un'origine del mondo mitica nella quale Dio, privo di pietas alcuna, crea un posto per l'anima in funzione dei suoi desideri; l'anima una volta giunta in un nuovo regno, che Dio ha creato per essa, necessita dell'ulteriore dono dell'intelletto per trovare di nuovo la strada verso lasalvezza e la libertà.
In tale contesto, l'intelletto non appare come principio separato ma è piuttosto un dono successivo di Dio all'anima; l'anima diviene intelligente, posseduta dalla ragione e quindi capace di discernere il valore relativo degli altri quattro principi.
Se i cinque principi sembrano eterni, l'intelletto di per sé non lo è, almeno apparentemente.
Tale dottrina dell'intelletto è notevolmente discordante rispetto alle dottrine dei contemporanei di Razi, che generalmente sono Neoplatonici o Aristotelici, o aderenti a qualche forma delle due scuole.
I rimanenti tre principi spazio, materia e tempo, costituiscono i componenti non animati del mondo. Lo spazio è definito dalla relazione tra le particelle singole della materia, oatomi, e il vuoto che le circonda.
Più grande è la densità degli atomi del materiale, più solido e pesante l'oggetto risultante; al contrario, più grande è la porzione di vuoto più leggero e meno solido sarà l'oggetto Tempo e materia hanno entrambi forma assoluta, limitata e generica. Così si ha materia assoluta – pura estensione – che non dipende dal luogo, come se ci fosse un tempo, in tal senso, che non è definito o limitato dal moto.
Il tempo assoluto di al-Razi è, come la materia, infinito; cioè trascende il tempo che Aristotele confinò alla misurà del moto. Razi, nel caso di tempo e materia, sapeva bene in cosa il suo pensiero differiva da Aristotele ed accettò pienamente e capì le conseguenze inerenti alle sue posizioni anti-Peripatetiche" (Paul E. Walker).
È evidente che la maggior parte dei suoi pensieri derivino dall'Islam, come è dimostrato nel libro: La Metafisica.
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Alla fine delle puntate sul grande Razi, sarà interessante leggere alcune delle sue frasi celebri.
« Lascia che il tuo primo pensiero rafforzi la tua naturale vitalità. »
« La verità in medicina è un obiettivo irraggiungibile, e l'arte descritta nei libri è ben lungi dalla conoscenza di un esperto e saggio medico. »
« Gentilezza di carattere, amicizia e purezza di mente, si trovano in coloro che sono capaci di pensieri profondi su argomenti astrusi e minuzie scientifiche. »
« L'uomo dovrebbe affrettarsi a proteggersi dall'amore prima di soccombergli e purificare la sua anima da esso quando vi cade. »
« Il Narciso, generalmente, non dovrebbe gloriarsi né essere così intento ad elevarsi sopra gli altri. Né dovrebbe sminuirsi a tal punto da diventare inferiore ai suoi pari o a coloro che sono inferiori sia a lui che ai suoi seguaci agli occhi degli altri. Se segue questo consiglio, sarà liberato dalla boria e dal senso di inferiorità e la gente lo considererà uno che si conosce davvero. »
« L’invidia e’ il risultato di un accumulo di astio e avarizia nell'anima, essendo una di quelle malattie che causano seri danni all'anima. »
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Ma cosa dicono i grandi della scienza mondiale su Rhazi?
George Sarton scrisse: “Rhazes fu il più grande medico dell'Islam e del Medioevo.”
La Islamic Encyclopaedia ricorda: “Rhazes rimase fino al 17º secolo un'autorità indiscussa in medicina.”
Nel maggio del 1970, il bollettino dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, scrisse: “ I suoi scritti sul vaiolo e sul morbillo mostrano originalità e accuratezza, i suoi saggi sulle malattie infettive fu il primo trattato scientifico in materia.”
O ancora lo studioso Michael E. Flannery ricordò: “Al giorno d'oggi tendiamo a vedere il progresso scientifico come il risultato di grandi movimenti, progetti con maxi-finanziamenti, e forze socio-economiche enormi. È quindi facile dimenticare che molti contributi vennero dagli sforzi di studiosi isolati come Rhazes. Invero, la farmacia può ritrovare molto dei suoi fondamenti storici nei risultati originali di questo studioso persiano del nono secolo.”