Set 18, 2018 14:23 CET
  • Iraniani Famosi (124): Baba Taher

Oggi vi parliamo di uno dei più grandi e romatici poetici persiani delll'11 secolo, ovvero Baba Taher.

Baba Tahir viene considerato uno dei più significativi poeti medioevali della letteratura persiana.
Parte della sua vita è avvolta nel mistero: la fonte più credibile ritiene che sia vissuto nella località di Hamadan, nell'antica Media, in Iran, citata nei suoi accenni lirici e dove la sua tomba è sito di venerazione; un'altra fonte lo associa alla regione del Lorestan, in quanto coinvolto con il sistema teologico della setta degli Ahl-i haqq, che lo considera un angelo accompagnatore di una delle manifestazioni divine. In ogni caso visse nell'11esimo secolo cristiano e le sue opere, ancora oggi, sono tra le piu' amate dai persiani.
Alcune fonti riferiscono di un suo incontro con Avicenna e inoltre viene considerato il primo grande poeta Sufi della letteratura persiana.
La sua opera poetica è venuta in evidenza solamente verso la fine dell'Ottocento, grazie alle ricerche dello Huart, nel 1885, e la sua pubblicazione di un suo Divan nel 1927. In qualunque caso, la sua produzione poetica consta di quartine scritte in un dialetto iranico, i cui temi principali sono gli intrecci fra l'amore profano e quello mistico, accostati senza nessuna ambiguità, ma dai quali emerge una figura di un forte credente che inneggia a Dio, sospinto dalla ricerca di una pace interiore capace di allontanare i desideri della passione.
Quindi il suo pensiero è semplice e spontaneo, privo sia di edonismo sia di contorsioni intellettuali.
Ma ora ci prepariamo ad ascoltare una delle sue sublimi quartine. A tra poco!

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Quando la mia Luce è distante, i miei occhi sono colmi di lacrime;
Si rinsecca l'Albero della Speranza quando la luce è lontana da me;
Senza Luce, notte e giorno, mi ritrovo solo in un angolo;
Mi fermo, la mia vita protende alla sua fine.