Iraniani Famosi (131): al-Farghānī
Oggi vi parleremo di uno dei piu’ famosi astronomi persiani ossia al-Farghānī.
Abū l-ʿAbbās Aḥmad ibn Kathīr al-Farghānī, anche noto nell'Occidente latino come Alfraganus, è stato uno dei più famosi scienziati e astronomi musulmani del IX secolo.
Di origine persiana, nacque nella regione del Ferghana, nella transoxiana, (allora Persia e attuale Uzbekistan) e fu interessato alla misurazione del diametro terrestre, effettuando a Baghdad calcoli e rilevamenti assieme a uno staff di scienziati, sotto l'alto patronato del Califfo abbaside al-Maʾmūn.
Il suo principale testo, gli Elementi di astronomia sui moti celesti, scritto verso l'833, fu un competente sommario descritto dell'Almagesto di Claudio Tolomeo. Fu tradotto in latino nel XII secolo e rimase ampiamente popolare in Europa fino al tempo di Regiomontano.
Questo trattato di astronomia ebbe grande diffusione in tutto il Medioevo, soprattutto nella traduzione latina di Gherardo da Cremona, dal titolo Liber aggregationis scientiae stellarum et de principiis coelestium motuum.
Nel XVII secolo, l'orientalista olandese Jacob Golius pubblicò il testo arabo, sulla scorta di un manoscritto che aveva acquistato nel Vicino Oriente, traducendolo in latino e accompagnandolo con ampie notazioni.
Anche Jakob Christmann, astronomo tedesco dell'Università di Heidelberg, si occupò della traduzione del suo trattato di astronomia.
Più tardi al-Farghani si spostò al Cairo, dove compose un importantissimo trattato sull'astrolabio, circa nell'856. Nell'861 supervisionò anche la costruzione di un grande nilometro nell'isoletta nilotica di al-Rawda (Roda), nella Vecchia Cairo, che ancora esiste e funziona perfettamente.
Il cratere Alfraganus sulla Luna è stato così chiamato in suo onore.