Iraniani Famosi (133): al-Kashī (p.2)
Dalla puntata precedente abbiamo iniziato a parlarvi di uno dei piu’ famosi astronomi e matematici persiani ossia al-Kashī.
Abbiamo detto che Ghiyāth al-Dīn Jamshīd Masʿūd al-Kashī, conosciuto come al-Kashī, matematico e astronomo persiano, nacque a Kashan nel 1380 e in gioventù si avviò a studi di medicina e si avvicinò alla matematica ed all'astronomia solo in un secondo tempo. Uno dei suoi primi lavori fu la costruzione di un nuovo catalogo stellare, opera che conteneva anche una collezione di equazioni matematiche utili per l'astronomia come le formule per la trasformazione delle coordinate eclittiche in coordinate equatoriali e tabelle trigonometriche. Tale opera è conosciuta come Khāqān zīj (Tavole khaqanidi) e fu dedicata al principe timuride Shah Rukh o al figlio di questi: Uluğ Bek.
Al-Kashi era un formidabile calcolatore ed i suoi risultati restarono lungamente insuperati, nel al-Risāla al-muḥīṭiyya (Lettera sulla circonferenza) calcolò per esempio la circonferenza del cerchio unitario (cioè il doppio del numero pi greco, 2π) fino alla nona cifra sessagesimale: 6;16,59,28,01,34,51,46,14,50, e fino alla sedicesima cifra decimale. Per inciso questo è uno dei documenti più antichi di calcolo col sistema decimale. Ma ora andiamo a scoprire il resto del suo lavoro.
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Al-Kashi aveva migliorato il risultato del matematico cinese Zu Chongzhi che nel 480 aveva ottenuto una precisione alla settima cifra decimale. Mentre fu superato, dopo quasi due secoli, da Ludolf van Ceulen che con un lavoro durato trenta anni raggiunse la 35-esima cifra decimale.
Ancora, il calcolo in alta precisione del seno di 1º è ancora d'incerta attribuzione tra al-Kashi e Ulug Beg.
È considerevole che Qadi-zadeh, suo collega alla madrasa, sia arrivato ad un risultato comparabile attraverso una metodo differente, sostituendo il calcolo con frazioni sessagesimali con frazioni decimali.
Per facilitare le previsioni delle posizioni dei pianeti, al-Kashi costruì quello che possiamo definire un computer analogico, il Tabaq al-Manātiq, somigliante ad un astrolabio e simile alle Volvelle utilizzate dagli astronomi del Medioevo. Partendo dalle informazioni sulla posizione dei pianeti, contenute nei Zīj, lo strumento permetteva di calcolare le posizioni future.