Ott 03, 2018 14:26 CET
  • Iraniani Famosi (138): Alī ibn Būya

Cari amici oggi vi presentiamo un altro famoso iraniano, militare e politico e del decimo secolo, ossia Alī ibn Būya.

ʿAlī ibn Būya, nato probabilmente nell’891, e’ stato uno dei piu’ famosi politici e condottieri della lunga storia della Persia.
Lui era il primogenito di un umile pescatore, Buye’, che viveva a sud del mar Caspio. In questa montuosa e povera regione, agli abitanti restavano poche alternative alla vita militare, per la quale essi erano peraltro particolarmente portati, temprati com'erano dalle privazioni e dalla dura vita quotidiana. Fu in effetti questa l'opzione prescelta da ʿAlī e dai suoi fratelli minori, al-Ḥasan e Aḥmad, che diedero vita alla prima grande dinastia reale persiana del periodo islamico. Significativo fu il contributo dato proprio da Ali Ibne Buye’, di cui vi parliamo tra qualche istante!

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Inizialmente ʿAlī si pose al servizio del Sultano samanide Nasr II e divenne un componente della sua cerchia più intima.

Nel 930, il governatore samanide del Gorgan e di Rayy, Mākān b. Kāqī, che aveva preso a benvolere ʿAlī, si ribellò al suo signore samanide. S'impadronì del Khorāsān e dovette subire il conseguente attacco dell'emiro ziyaride Mardāwīj ibn Ziyār, che costrinse il governatore ribelle ad abbandonare il Ṭabaristān (attuale Māzandarān).

In quanto mercenario, il passaggio dei tre fratelli nelle file dell'esercito di Mardāwīj non comportava alcuna condanna di tipo morale e rientrava anzi nelle consuete tradizioni di ogni buon soldato di ventura.
Non passò troppo tempo prima che Mardāwīj assegnasse ad ʿAlī la carica di governatore della città di Karaj, strategicamente di grande rilevanza, sita a 40 km a ovest di Rayy. Poco tempo dopo, però ʿAlī fu avvertito che il vizir di Mardāwīj si riprometteva di eliminarlo fisicamente e, di conseguenza, ʿAlī fuggì precipitosamente a Rey.

Dopo aver assoldato un piccolo ma coeso numero di cavalieri e fanti daylamiti, ʿAlī si propose di stroncare i seguaci Khurramiti insediati nelle vicine montagne e, abbastanza facilmente, assunse il controllo della zona.

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Il passo successivo fu marciare contro il rapace Wālī della regione, Yāqūt, particolarmente inviso alla popolazione a causa della sua predatoria politica fiscale, più in grado di arricchire se stesso che il suo signore, il califfo a Baghdad, che lo aveva destinato a quella funzione di governo.
Per realizzare questo obiettivo, al tempo stesso militare e dagli evidenti risvolti politici ed economici, ʿAlī b. Būya riuscì ad ottenere i fondi necessari all'assoldamento dei soldati necessari da una serie di importanti latifondisti della regione dell'Arrajān, nel Fārs (il più importante dei quali era Zayd b. ʿAlī al-Nawbandajānī) che non gradivano quel disordine amministrativo e contabile che rischiava con ogni probabilità di degenerare in un disordine di carattere più generale, di ostacolo ai loro interessi. Costoro si tassarono quindi in una misura oscillante tra 20 e il 25% dei loro patrimoni, consentendo che ʿAlī b. Būya potesse impegnare 200.000 dīnār e potesse procedere all'arruolamento di 900 guerrieri daylamiti.