Ott 20, 2018 14:10 CET
  • Iraniani Famosi (151): Abu Jafar al Khazin

Cari amici oggi vi presentiamo un grande matematico ed astronomo persiano, sempre del periodo del decimo secolo dopo Cristo, Abu Jafar al Khazin.

Oggi vi presentiamo Abū Jaʿfar Muḥammad ibn al-Ḥusayn al-Khāzin, astronomo e matematico persiano vissuto tra il 900 ed il 971 d.C.
Originario del Khorasan, regione che fa parte tuttora del territorio iraniano, operò nel settore dell'astronomia e della teoria dei numeri.
Al-Khāzin fu uno degli scienziati attivi nella corte di Rayy del Buwayhide ʿAḍud al-Dawla, che governò dal 949 al 983.
Nel 959/960 al-Khāzin fu nominato visir di Rayy dal sovrano buwayhide, al fine tra l'altro di misurare l'obliquità dell'eclittica, ovvero il percorso apparente che il Sole compie in un anno rispetto allo sfondo della sfera celeste. Si tratta dell'intersezione della sfera celeste con il piano geometrico, detto piano eclittico o piano dell'eclittica, su cui giace l'orbita terrestre. È dunque il cerchio massimo della sfera celeste adagiato sul piano che interseca i centri del Sole e della Terra.

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Uno dei lavori di al-Khāzin, fu lo Zīj al-ṣafāʾiḥ ("Tavole dei dischi dell'astrolabio"). Zij e’ un termine persina che indica un insieme di tavole che consentono di conoscere e rintracciare la posizione degli astri nel cielo a una data fissata. Non si tratta di trattati di astronomia teorica ma al contrario di trattati di astronomia pratica, orientati soprattutto all'astrologia, che rivestiva una grande importanza sociale all'epoca della loro realizzazione.
Lo Zīj al-ṣafāʾiḥ ("Tavole dei dischi dell'astrolabio") di Al Khazin, fu descritto dal suo successore come il miglior trattato del campo, cui fecero numerosi riferimenti gli astronomi. L'opera descrive alcuni strumenti astronomici, in particolare un astrolabio dotato di dischi con iscrizioni basati su Tavole astronomiche e un commento sul loro impiego. Una copia di questo strumento è stata costruita in Germania, ma è andata poi perduta nel corso della Seconda guerra mondiale. Una fotocopia di tale copia è stata esaminata nel lavoro di D.A. King "New light on the Zij al-Safa'ih of Abu Ja'far al-Khazin", nel 1979.
Al-Khāzin scrisse anche un commento all'Almagesto di Tolomeo, in cui egli fornisce diciannove argomentazioni relative alle affermazioni di Tolomeo.
Propose altresì un diverso modello solare rispetto a quello di Tolomeo.
Nell’opera “Encyclopaedia of the History of Science, Technology, and Medicine in Non-Western Cultures”, e’ esposto anche un lemma matematico che porta proprio il suo nome, Abū Jaʿfar al‐Khāzin.