Nov 10, 2018 14:44 CET
  • Iraniani Famosi (176): Shams di Tabriz (p.2)

Cari amici oggi continuiamo a parlarvi di un famosissimo mistico persiano, ossia Shams di Tabriz, vissuto a cavallo tra il 12esimo e 13esimo secolo cristiano.

Vissuto tra il 1185 ed il 1248, è noto per essere stato il maestro di Rumi che lo ricorda nelle sue opere, in particolare in Diwan-i Shams-i Tabrīzī.
Nella puntata precedente abbiamo iniziato a parlarvi del primo incontro tra Shams e Rumi; quando Rumi stava leggendo accanto a una grande pila di libri. Shams Tabriz, passando, gli chiese: "Che cosa stai facendo?" Rumi rispose sarcastico: "C'è qualcosa che non si può capire." (Questa è la conoscenza che non può essere compresa dagli ignoranti). All'udire questo, Shams gettò la pila di libri in una pozza d'acqua nelle vicinanze. Rumi frettolosamente mise in salvo i libri e con sua grande sorpresa erano tutti asciutti. Rumi chiese poi a Shams, "Che cosa è questo?" Al che Shams rispose, "Mowlana, questo è ciò che non puoi capire." (Questa è la conoscenza che non può essere compresa dai dotti). Ma ora ecco il seguito.

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Una seconda versione del racconto dice che Shams passava accanto a Rumi che, ancora una volta, stava leggendo un libro. Rumi lo considerò uno sconosciuto ignorante. Shams chiede a Rumi cosa stava facendo, alla cui domanda Rumi risponde, "Qualcosa che non puoi capire!" In quel momento, i libri improvvisamente presero fuoco e Rumi chiese Shams di spiegargli cosa era successo. La sua risposta fu: "Qualcosa che non puoi capire. In altri testi, invece, si narra che nel mercato di Konya, in mezzo alle bancarelle del cotone, dei venditori di zucchero e di verdure, Rumi passava circondato dai suoi allievi. Shams afferrò le redini del suo asino e bruscamente sfidò il maestro con due domande. "Chi è stato il più grande mistico, Hallaj [un santo sufi] o Muhammad?» domandò Shams. "Che strana domanda! Muhammad è più grande di tutti i santi," rispose Rumi. "Allora, perché Muhammad disse a Dio: Io non sapevo come avrei dovuto, mentre Hallaj proclamò, Sia gloria a me! Come esaltata è la mia gloria! [Cioè, egli rivendicò Dio in se stesso]?" Rumi spiegò che Muhammad era stato il più grande dei due, perché Hallaj poteva essere riempito di capacità da parte di un'unica esperienza di benedizioni divine. Si perse completamente e venne riempito da Dio. La capacità di Muhammad era illimitata e non poteva mai essere colmata. Il suo desiderio era infinito, e lui aveva sempre sete. In ogni momento era sempre più vicino a Dio, e si pentì di essergli stato lontano in passato. Per questa ragione egli disse: "Io non ti ho ho mai conosciuto come avrei dovuto". Si narra che, dopo questo scambio di parole, Rumi sentì una finestra aperta in cima alla sua testa e vide salire il fumo verso il cielo. Gridò, cadde a terra, e perse conoscenza per un'ora. Shams, dopo aver sentito queste risposte, si rese conto che era faccia a faccia con l'oggetto del suo desiderio, quello che aveva pregato Dio di mandargli. Quando Rumi si svegliò, prese la mano di Shams, e i due tornarono alla scuola di Rumi insieme a piedi.

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Dopo diversi anni di studio con Rumi a Konya, Shams si trasferì a Khoy. Col passare degli anni, Rumi attribuì sempre di più a Shams l'influenza sulla sua poesia in segno di amore per il suo amico e maestro scomparso. Nella poesia di Rumi, Shams diventa una guida dell'amore di Allah (Creatore) per gli uomini; Shams era un sole ("Shams" significa "sole" in arabo) brillante di luce come guida per il giusto cammino per eludere il buio del cuore, della mente e del corpo di Rumi sulla terra. La fonte dell'insegnamento di Shams è stata la conoscenza di Ali ibn Abi Talib, l’autentico successore del profeta dell’Islam e primo Imam secondo gli sciiti, considerato precursore di qualsiasi forma di misticismo e sufismo islamico.