May 30, 2016 05:54 CET
  • Islam, la mia scelta(115):Donald Rockwell

L'Islam è molto più di una religione formale: è un modo di vita integrale. Per molti versi è un fattore più determinante, per l'esperienza dei suoi seguaci, di qualsiasi altra religione. Il musulmano ("colui che si sottomette") vive faccia a faccia con il Signore in ogni momento e non introdurrà alcuna separazione tra la sua vita e la religione, la sua politica e la sua fede.

Con il suo forte accento sulla fratellanza degli uomini, che cooperano per compiere la volontà di Allah, l'Islam è diventato una delle religioni più influenti nel mondo di oggi. 

La moschea, è infatti un luogo di culto dove i fedeli musulmani si riuniscono per pregare insieme il Signore.

La moschea non è altro che una ricostruzione dell'ordine, dell'armonia e della pace insiti nella natura. Mentre prega in una moschea tradizionale, il musulmano in un certo senso torna in seno alla natura, non dall'esterno ma attraverso il legame interiore che collega la moschea ai principi ed ai ritmi della natura.

La parola moschea deriva dall'arabo Masjid, che significa letteralmente il luogo di prostrazione (Sujud). Questa è la posizione per le preghiere rituali islamiche (Salat), in cui la fronte del devoto tocca il terreno nel supremo atto di sottomissione e di resa di fronte a Dio. Prima della prostrazione tuttavia, all'inizio della sua preghiera, egli sta dritto come l'uomo primordiale, prete di sé stesso, di fronte a Dio, senza intermediari.

Questo è un risultato unico e significativo nello sviluppo del pensiero mistico, in cui l'uomo non è visto come un essere caduto, ma come vicario di Dio sulla terra, consapevole della sua sostanza teomorfica e competente, sufficiente e 'perfetta' per corrispondere direttamente con Dio.

Amici in questa puntata ascolteremo insieme a voi la storia del ritorno all’Islam del signor Donald Rockwell, neo-musulmano americano. Non mancate!

***

 

Donald Rockwell è nato negli Usa. Lui è diventato musulmano da poco. Donald parlando al riguardo ci spiega: ”Io per un certo periodo lavoravo nella redazione di una rivista americana. Al lavoro sentivo parlare ogni giorno della fede islamica, molto e normalmente in chiave negativa. Man mano mi incuriosii di conoscere questa religione. Cominciai quindi a condurre delle ricerche al riguardo e delle volte andai anche in moschea. Ad essere sincero, la visita del luogo di culto dei musulmani per me era una esperienza unica ed indescrivibile. In moschea tutti erano uguali ed i fedeli, a prescindere dal loro ceto sociale, dalla razza e dal colore, si disponevano uno accanto all’altro in una fila. Infatti questa democrazia islamica e la sincera amicizia tra i fedeli musulmani mi colpirono molto. In moschea, si poteva scoprire subito una spiritualità solenne e sentirsi molto vicini al Signore.

La vita semplice e allo stesso pieno di misericodia e coraggio del grande profeta dell’Islam, Muhammad(as), era un altro elemento che destò la mia passione verso la religione islamica. Questo grande Profeta sia con le sue parole che col suo comportamento invitava i fedeli ad essere generosi ed a fare pace e amicizia l’uno con l’altro. Muhammad(as) consigliava inoltre ai musulmani di rispettare i seguaci della Torah e della Bibbia. Perchè solo così i seguaci delle religioni monoteiste si sarebbero man mano avvicinate le une alle altre. Anche nel Corano, sacra scrittura dei musulmani, vengono rispettati molto Abramo, Mosè e Gesù... come grandi profeti divini.”

***

Donald Rockwell crede che la teologia islamica, pur essendo molto profonda sia anche estremamente semplice e comprensibile per tutti. Lui parlando del rapporto tra l’uomo e Dio nell’Islam prosegue: ”Nel versetto 186 del sacro Corano Dio afferma:” Quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo all'appello di chi Mi chiama quando Mi invoca. Procurino quindi di rispondere al Mio richiamo e credano in Me, sì che possano essere ben guidati.” Da questo versetto si può capire che nell’Islam, al contrario del Cristianesimo, il rapporto tra uomo e Dio è diretto e soggettivo e non ci sono degli individui che svolgano una funzione di mediazione tra uomo e Dio. Ed i musulmani confessano direttamente i loro peccati al Signore senza mediazione di un parroco. Ed il perdono lo lascia interamente a Dio.

Io andai alle moschee di Damasco, Istanbul, Gerusalmme e del Cairo e di altre città islamiche; in tutte queste moschee mi trovavo davanti ad una semplicità e serenità imponente che mi faceva ricordare il Signore e la spiritualità.

Nei luoghi di culto islamici, al contrario di quelli cristiani, non si trovano gli oggetti di lusso e non si suona la musica. La moschea infatti è un luogo per contemplare, pensare e purificare l’anima.

Il forte accento che poneva l’Islam sulla fratellanza degli uomini a livello mondiale, a prescindere dalla razza, il colore e la nazionalità, fu un altro concetto che attirò molto la mia attenzione verso questa fede.

Nell’Islam, infatti, sono uguali tutti gli individui davanti a Dio e solo quelli più timorati di Dio sono più amati dal Signore. Infatti tutte queste realtà mi convinsero che l’Islam fosse la religione più perfetta e completa e fu così che decisi di diventare musulmano”, conclude il neo-musulmano americano Donald che dopo la sua conversione all’Islam ha scelto il nome di Mohammad.