Apr 14, 2019 11:01 CET

Cari amici abbiamo avviato la nostra rubrica alla citta’ piu’ antica dell’Iran nonche’ del mondo, Hamedan, la quale tra 34 citta’ asiatiche e’ stata scelta come la capitale del turismo nel 2018.

La regione di Hamedan, essendo una delle aree piu’ antiche dell’Iran, all’interno di se ospita moltissimi e altrettanto importanti monumenti e siti archeologici con oltre 3000 anni di storia. Oltre a questi siti antichi, intorno alla citta’ di Hamedan che e’ anche il capoluogho della regione, vi sono circa 1200 luoghi da visitare tra cui la cupola di Alavian ha una posizione molto speciale nono solo per la sua straordinaria bellezza ma anche per i suoi 900 anni di storia rppresentati e raffigurati nella architettura particolare di questo monumento dove le lavorazioni sul gesso rappresenta una delle attrazioni piu’ importanti della reagione sia per turisti iraniani che per quelli internazionali. E proprio per l’importanza e particolarita’ di alcuni monumenti antichi della citta’, vogliamo dedicare la puntata di oggi alla meravigiosa Cupola di Alavian e l’altra bellissima eredita’ culturale della Regione Ganj Nameh.

La cupola di Alavian, è situata nel Chaharbaghچهارباغ Alavian della città di Hamedān. Questo edificio fu costruito alla fine del periodo selgiuchide , che coincideva con il sesto secolo dell’anno islamico Egira lunare. La costruzione di questa cupola viene attribuita alla famiglia Alavian come una moschea e in seguito, con la creazione di una stanza sotterranea fu convertita in mausoleo. Si tratta di un edificio cubico delle dimensioni di 12,5 per 12,8 metri, con un’altezza di 11,5 metri con quattro supporti simili a colonne dell’altezza di 5,9 metri, un diametro approssimativo di due metri come delle torri situate ai quattro angoli e con dei bordi a forma di stella.

La cupola di Alavian

L’ingresso dell’edificio ha nove scalini in pietra e mura fino alla linea della cupola rimasta, ma questa stessa purtroppo e per motivi non ben conosciuti è crollata e attualmente non vi e’ più traccia. La costruzione è stato edificata in mattoni, è più alta rispetto al livello del terreno, e poggia su una piattaforma che viene considerata il piano inferiore dell’edificio. Esso è decorato con stucchi ed ha anche un’epigrafe con i versetti del Corano scritti e incisi con l’arte della calligrafia islamica. Al centro della stanza sotterranea si trovano due sepolcri rettangolari rivestiti da mattoni smaltati turchesi appartenenti ai membri della famiglia Alavian. Le bellissime lavorazioni sul gesso di questo edificio risalgono all’epoca post islamica e rappresentano un capolavoro piu’ unico che raro nel suo genere.

Le lavorazioni sul gesso all'interno della cupola

Un’altra importantissima risorsa culturale. Storica e artistica di Hamedan e’ rappresentata dagli scritti incisi sulla pietra conosciuti come Kanj Nameh, ovvero tesoro scritto. Cio’ che rende particolarmente prezioso e di valore inestimabile Ganj Nameh, sono i racconti scritti e incisi sulla pietra i quali risalgono all’epoca Accamenite e piu’ precisamente Dario e Serse.

Le incisioni sulla pietra di Ganj Name

Ganj Nameh è una delle piu’ antiche scritture antiche del Geande Impero persiano, e sitrova a 5 km a sud-ovest di Hamedan , sul versante del monte Alvand in Iran . Le iscrizioni sono state scolpite sul granito in due sezioni. Quello a sinistra fu ordinato da Dario il Grande (521-485 DC) e quello a destra da Serse il Grande (485-465 aC). Entrambe le sezioni sono state scolpite in tre lingue antiche: l' antico persiano , il neo- babilonese e il neo- elamita . Le iscrizioni iniziano con la lode del Dio( Ahura Mazda ) e descrivono il lignaggio e le azioni dei re menzionati.

Stando a quanto hanno riportato i testi storici, alla radice del nome di queste scritture ci sarebbe il fatto che le generazioni successive non potendo leggere le parole e i caratteri riportati sulle pietre, cuneiformi dell'antico persiano, presumevano che tali parole potevano contenere la guida di un tesoro bascosto; quindi l'hanno chiamato Ganjnameh. Il nome significa letteralmente "epistola del tesoro", ma è stato anche chiamato Jangnameh ( جنگنامه ) la cui traduzione letterale è "epistola di guerra".

La traduzione del testo sulla lastra destra, attribuita a Serse, è: "Il grande Dio Ahuramazda, il più grande di tutti gli dei, che creò la terra e il cielo e il popolo, che rese re Serse un re eccezionale come sovrano eccezionale tra innumerevoli sovrani, io il grande re Serse, re dei re, re di terre con numerosi abitanti, re di questo vasto regno con territori lontani, figlio del monarca achemenide Dario.

Due tavolette scolpite contemporanee sono state collocate nel parcheggio del sito con la spiegazione persiana e la sua traduzione in inglese per far comprendere a chi visita questo luogo di comprendere la grandezza della storia e civilta’ dell’antica Pesrsia. Va ricordato inoltre che per agevolare e rendere piu’ piacevole la visita del luogo, nella vicinanza del sito archeologico e; stato costruito uno dei centri del ecoturismo e del turismo archeologico piu’ attrezzato dell’Iran con tutto l’occorrente per far passare un’ottima permanenza ai turisti.

 

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