Giu 08, 2019 07:19 CET
  • Fanatismo: falso volto dell’Islam(81): il Daesh

Amici anche oggi proseguiremo il nostro discorso sul gruppo estremista di ispirazione sempre salafita ovvero il Daesh in arabo e conosciuto in Occidente come Isis o Isil, un gruppo di natura terroristica guidato da Abu Bakr Al Baghdadi.

Il Daesh è ispirato dal Salafismo quindi considera la lotta armata un dovere di ogni musulmano. Come al-Qaeda e molti altri gruppi estremisti odierni è un prodotto dell'ideologia wahabbita. Segue un'interpretazione fondamentale e non vera dell'Islam.

Le origini di Daesh vanno ricercate all’interno dell’Iraq nel periodo successivo l’operazione militare americana che ha portato alla caduta del regime di Saddam Hussein.

La creazione del ramo di al-Qaeda in Iraq avvenne ad opera di Abu Musab al-Zarqawi che era un militante  della Giordania.

Al Zarkawi era interessato a combattere un cosidetto“nemico interno”, e, sin da prima della guerra del golfo Persico, aveva il disegno di far nascere uno ‘stato Islamista’ e, dopo. Come Emiro di al-Qaeda in Iraq egli  elaborò la strategia per minacciare le forze statunitensi, scoraggiare la collaborazione irachena attraverso attacchi contro strutture governative e personale civile, impedire la ricostruzione del paese con attacchi contro lavoratori locali e stranieri e inasprire lo scontro settario tra sciiti e sunniti con il fine ultimo di causare un conflitto. Questa strategia prevedeva l’uso di attentati suicida esplosivi o la detonazione di veicoli che causassero numerose perdite civili comportando una situazione di caos in Iraq difficile da stabilizzare, condizione che favorì successivamente proprio l’affermazione di Daesh.

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Fallujah, la città situata nella regione di Anbar, divenne il quartier generale di al-Zarqawi ed il simbolo della campagna bellica contro l’esercito statunitense. La strategia mirata ad attaccare la popolazione sciita, basata sul fatto di intensificare le tensioni settarie nel mondo islamico, conferì ad Al-Zarqawi quello che lui considerava “legittimità” autorizzandolo a perpetrare attacchi contro I fedeli sciiti ed il governo di Nouri al-Maliki.

Una delle intuizioni chiave di Al Zarkawi fu quella della “cintura di Baghdad”: una strategia che aveva qualcosa di maoista (“la campagna che accerchia la città”) e che consisteva nell’occupare via via le cittadine della circostante regione chiamata la “cintura”, ed accerchiare la capitale. 

Il piano ebbe inizio nel 2006 con la conquista di Falluja e della provincia di Anbar, poi Karma e Abu Ghraib. Infine, si insediarono  nel Babil settentrionale e a sud di Baghdad. Il progetto ebbe una battuta d’arresto con il piano di riconquista, battezzato “Surge” .

Il 7 giugno 2006 Abu Musab al-Zarqawi venne ucciso da un attacco aereo eseguito dalle forze statunitensi su un’abitazione nella città di Baqubah a nord-est della capitale Baghdad. La leadership fu ereditata da Abu Hamza al-Muhajir conosciuto con il nome di battaglia di Abu Ayyub al-Masri

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Meno di una settimana dopo la morte di al Zarqawi, venne annunciata la nomina del suo successore, Abu Hamza al Muhajir. Il nome di al Muhajir, che in arabo significa ‘immigrato’, sconosciuto alle agenzie di intelligence, era lo pseudonimo di Abu Ayyub al Masri, un collaboratore di primo piano dell’ex leader. 

Nato in Egitto, nel Governatorato di Sohag, Abu Ayyub al- Masri  aderisce alla Fratellanza Musulmana.

Entra poi a far parte nel 1982 della "Jihad islamica egiziana" fondata da Ayman al-Zawahiri nel 1999 viene mandato ad addestrarsi in Afghanistan, nel campo al-Faruq di al-Qaeda dove conosce al-Zarqawi e si specializza nella preparazione di Improvised Explosive Devices (IED) usati in Afghanistan. Dal 2006 al 2010 Abu Hamza al-Muhajir ha diretto al-Qaeda in Iraq mantenendo i contatti con gli operativi dell’organizzazione al di fuori del teatro iracheno e ricevendo il supporto per organizzare attacchi terroristici. Si è occupato anche del trasporto di operativi di al-Qaeda dalla Siria all’Iraq e dell’organizzazione di attentati terroristici esplosivi suicida lungo i confini iracheni. Egli succede nella leadership ad Aba Musab al-Zarqawi quando questi viene ucciso.

La nomina di al Masri, infatti, ha suscitato forti critiche tra I sostenitori del gruppo. Ma questo non impedì ad al Masri di stabilire una propria leadership, mantenendo il gruppo operativo e spingendo la violenza settaria a livelli più alti.