Iraniani Famosi (216): Abū Zayd al-Balkhī
Cari amici, in questa puntata vi parliamo di Abū Zayd al-Balkhī , famoso geografo persiano del nono e decimo secolo.
Abū Zayd Aḥmad ibn Sahl al-Balkhī, vissuto tra l’850 ed il 934 d.C., è stato un medico, geografo e psicologo persiano musulmano. Scienziato poliedrico, Abū Zayd Aḥmad ibn Sahl Balkhī nacque in un centro della provincia di Balkh (Grande Khorasan, oggi Afghanistan). Figlio di un maestro di scuola del Sīstān, lasciò ancor giovane la propria casa, dirigendosi a piedi verso l'Iraq con un gruppo di pellegrini che si recavano a Mecca per il hajj. In Iraq rimase otto anni, studiando con grande impegno diversi argomenti dello scibile umano e fu, tra gli altri, discepolo di al-Kindi. È considerato il fondatore della cosiddetta "Scuola di Balkh"
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Dei 43 libri da lui scritti, il Kitāb al-Fihrist di Ibn al-Nadim ne ricorda uno di matematica, che qualifica "eccellente". In campo geografico si ricordano le sue Forme dei climi riguardavano principalmente mappe geografiche, ma non meno importante è il suo contributo medico, grazie ai suoi Maṣāliḥ al-abdān wa al-anfus (Sostegno dell'anima e del corpo). I suoi Ṣuwar al-aqālīm (Forme dei climi), ospitati nelle omonime opere di al-Iṣṭakhrī e Ibn Hawqal, contengono fondamentalmente mappe geografiche. Per questo suo lavoro è considerato di fatto il fondatore della "Scuola di Balkh", che servì a mappare Baghdad. I geografi di questa Scuola si occupavano approfonditamente anche di popoli, prodotti e costumi della aree del mondo islamico, con quasi nessun interesse rivolto invece (secondo una diffusa tradizione) alle aree non islamiche.
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Nel pensiero psicologico islamico, i concetti di sanità mentale e "igiene mentale" furono introdotti da Abū Zayd al-Balkhī, che spesso faceva riferimento alla salute spirituale. Nei suoi Maṣāliḥ al-abdān wa al-anfus fu il primo a discutere con successo delle malattie legate al corpo e alla psiche. Egli usava il termine al-Ṭibb al-rūḥānī (Medicina spirituale) per descrivere la sanità del corpo e degli aspetti psicologici, e il termine Ṭibb al-qalb (La medicina del cuore) per descrivere la medicina della mente. Criticò molti medici del suo tempo per il fatto di porre troppa enfasi sulle malattie del corpo, trascurando quelle della psiche dei pazienti, sostenendo che gli aspetti fisici e psichici costituivano nell'uomo un tutt'uno. Al-Balkhī si rifaceva per questo allo stesso Corano e ai ḥadīth attribuiti al profeta dell’Islam come sostegno della sua tesi per l’interconnessione tra corpo e psiche.