Moschee nel mondo
Moschee nel mondo (16) La preghiera del venerdi
La moschea nella cultura e nel pensiero islamico viene considerata la casa di Dio, il luogo dove i fedeli esprimono la loro adorazione nei confronti dell'unico Dio Onnipotente. Non a caso, questi edifici, sono anche la massima espressione dell'architettura e di numerose arti sviluppatesi nei secoli, nel mondo islamico. Con questa rubrica, vogliamo farvi conoscere, le piu' belle moschee del mondo!
Oggi vi vogliamo parlare della preghiera congregazionale del venerdi, una delle istituzioni piu’ importanti per l’Islam.
Il venerdì islamico, o musulmano, è il giorno in cui i musulmani si recano alla moschea per le preghiere pubbliche dette Jumu'a (in arabo: جمعة ). Queste preghiere sono recitate a mezzogiorno, in sostituzione della preghiera detta dhuhr che si recita privatamente negli altri giorni della settimana.
Tuttavia, assistere alle Jumuʿa è obbligatorio soltanto per gli uomini, per le donne rimane fortemente consigliato. Per chi non si reca alla moschea (ad esempio in caso di malattia) c'è l'obbligo di recitare privatamente la preghiera dhuhr.
La preghiera comune è più breve di quella privata, ma è preceduta da un sermone diviso in due parti detto khuṭba pronunciato da un predicatore detto khaṭīb. Generalmente, il sermone riguarda temi della vita quotidiana, religione, societa’ o politica.
Il venerdì è indicato col termine arabo di yawm al-jumʿ "giorno dell'assemblea" in ricordo del fatto che la preghiera e meditazione del Profeta alla Mecca avvenivano alla chiusura del giorno del grande mercato. Ogni musulmano ha l'obbligo di pregare cinque volte al giorno con orari e regole precise. Eccetto la preghiera di mezzogiorno che caratterizza la festività, le altre quattro preghiere del venerdì sono identiche al resto della settimana. Le cinque preghiere canoniche devono essere recitate in arabo, a eccezione della khutba, che può essere pronunciata anche in un idioma locale. Nella maggioranza dei paesi islamici, Iran compreso, la settimana inizia il sabato e termina il venerdì, che è un giorno non lavorativo.

“Salatu-l-jumu’ah” o Preghiera del Venerdi’, è una obbligazione per tutti. Nel Corano, nel versetto 9 della sura del venerdi’ leggiamo: “O credenti, quando viene fatto l’annuncio per l’orazione del Venerdì, accorrete al ricordo di Allah e lasciate ogni traffico. Ciò è meglio per voi, se lo sapeste”.
La preghiera del jumu’ah deve essere compiuta in congregazione, e il gruppo secondo i sapienti e’ formato da almeno due persone, basandosi su quanto disse il Profeta (s): “due persone o più formano un gruppo”.
Disse il Profeta Muhammad (s): “il miglior giorno nel quale vi sorge il sole e’ venerdì, in questo giorno fu creato Adamo (p), e nello stesso giorno entrò il Paradiso e sempre lo stesso giorno ne uscì e il Giorno del Giudizio non cadrà che durante il venerdì”.
Viene riferito da Salman Al-Farsyi (r) che il Profeta Muhammad (s) disse: “se uno di voi fa il ghusl e fa l’abluzione e si profuma, e poi si reca in moschea, e non divide tra due persone e prega quello che gli e’ stato prescritto ed ascolta l’imam quando parla, gli vengono perdonati i peccati da un venerdì all’altro”.
Per il venerdi ci sono anche delle tradizioni particolari, che il profeta eseguiva ai suoi tempi.
Fare ghusl (la lavanda del corpo), abbigliarsi con vestiti belli e puliti, lavarsi i denti e profumarsi; fare du’aa (invocazioni) e
ripetere le benedizioni sul Profeta Muhammad. Andare presto alla preghiera del jumu’ah (venerdì) e leggere la sura coranica Al-kahf (o della Grotta).
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La Preghiera del Venerdì è un importante evento settimanale nel calendario islamico e possiede un rilevante aspetto socio-politico nella comunità islamica. Idealmente essa rappresenta la comunicazione/interazione tra il governo islamico e la ummah. L’imam della Preghiera del Venerdì svolge un ruolo particolarmente importante nella comunità e quindi, in una situazione ideale, egli deve essere designato dalla legittima autorità religiosa. La “chiamata” deve provenire dal vero rappresentante di Dio – il Profeta, l’Imam Infallibile o qualcuno designato dall’Imam.
Per tanto l’obbligo di partecipare alla Preghiera del Venerdì dipende dall’imam della Preghiera del Venerdì. Se una persona malvagia come Ziyad bin Abih (che era stato nominato governatore di Kufa da Mu’awiyah) guida la Preghiera del Venerdì e offende apertamente l’Imam ‘Ali (as) nella sua khutba (sermone), allora sicuramente partecipare a simile Preghiera del Venerdì non sarà obbligatorio!
Secondo la giurisprudenza sciita dell’Islam, pertanto, se la Preghiera del Venerdì è guidata dall’Imam Infallibile della Shi’a o da qualcuno appositamente designato da lui – come sarà il caso dopo la ri-apparizione dell’Imam al-Mahdi – allora la Salatu ‘l-jum’a sarà wajib ‘ayni, un dovere individuale/assoluto.
Comunque, secondo l’opinione di molti giurisperiti, durante la ghaybat (occultazione) del presente Imam al-Mahdi (as), la Preghiera del Venerdì è wajib takhiyri.
Cosa significa “wajib takhiyri”? Significa che bisogna scegliere tra due atti doverosi: bisogna realizzare uno di essi e non è possibile omettere entrambi. Nel presente caso, significa che si ha il dovere di compiere la Preghiera del Mezzogiorno (Dhuhr) o la Preghiera del Venerdì (Jum’a).
Ciò nonostante, è preferibile compiere la Preghiera del Venerdì anche durante la ghaybat. E ogni qualvolta viene compiuta la Preghiera del Venerdì, si deve compierla con la niyyat (intenzione) di realizzare un atto wajib (doveroso), e dopo averla realizzata, non ci sarà bisogno di compiere la Preghiera di Dhuhr (mezzogiorno).
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