Apr 28, 2020 04:29 CET
  • Islam, la mia scelta(167):Aleksandr Val'terovič Litvinenko dalla Russia

Il termine 'Islam' significa 'sottomissione', e deriva da una parola che significa 'pace'. Come tale, la religione islamica insegna che, al fine di raggiungere la vera pace della mente e del cuore, è doveroso presentarsi a Dio e vivere secondo la Sua divinamente rivelata legge.

L'Islam non è una religione nuova, perché 'sottomissione alla volontà di Dio, è sempre stata la sola religione accettabile dal punto di vista di Dio. Per questo motivo, l'Islam è la vera 'religione naturale', ed è lo stesso messaggio eterno rivelato attraverso i secoli a tutti i profeti e messaggeri di Dio. 

Nell’islam si forma, un rapporto personale e diretto con Dio adorando solo Lui, senza bisogno di intermediari. Si percepisce questo rapporto personale e si è consapevole del fatto che Dio sa tutto ed è lì per assistere lui / lei. La religione dell'Islam risponde in modo logico a tutte le situazioni, ed essa saprà sempre i passi giusti da prendere in tutti gli aspetti della vita. Sottomettendo agli ordini del Signore si trova la vera felicità, la tranquillità e la pace interiore. Infatti un verso "musulmano" è colui che si sottomette alla volontà di Dio, indipendentemente dalla sua razza, nazionalità o origine etnica. Pertanto, ogni persona che è pronta a sottomettersi alla volontà di Dio è idoneo a diventare un musulmano. amici vi invitiamo a seguirci anche oggi!

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Aleksandr Val'terovič Litvinenko è nato a Voronež, 4 dicembre 1962 ed è stato un agente dei servizi segreti russi e successivamente un dissidente. Arruolatosi nell'armata rossa per seguire le orme del padre e divenuto sottotenente viene notato dai reclutatori del KGB e successivamente assegnato al Terzo direttorato, che si occupava dell'Analisi e soppressione delle attività delle organizzazioni criminali, dopo il 1991 ad una unità di contro-terrorismo e successivamente nel FSB. Litvinenko assunse una posizione molto critica nei confronti del potere russo, in particolare verso il presidente Vladimir Putin. Non sentendosi più al sicuro in Russia decise di andare in esilio.

Secondo quanto ha affermato il signor Zakayev, padre di Litvinenko,  qualche giorno prima della sua morte, avvenuta il 23 novembre del 2006 a Londra, Aleksandr si era convertito all’islam. Il padre del defunto neo-musulmano russo ha raccontato così la storia del ritorno all’islam di suo figlio:” un giorno prima della morte di mio figlio un religioso musulmano venne a trovarlo in ospedale e lessi il corano per lui. Mio figlio  è cresciuto nel Caucaso del Nord tra i musulmani ed è stato sempre interessato alla loro religione. Lui si vergognava dei atti criminali compiuti dalla Russia nella guerra cecena ed è stata questa sensazione di vergogna che lo ha spinto verso la  conversione. Aleksandr voleva dimostrare che non tutti i russi sono crudeli e non si comportano allo stesso modo dei criminali responsabili delle atrocità avvenute in Cecenia.”

Nel 2002 Litvinenko pubblicò un libro (Blowing up Russia: Terror From Within), in cui accusava gli agenti del FSB di essere i veri responsabili della serie di attentati esplosivi occorsi in Russia tra l'agosto e il settembre del 1999 e che fecero più di trecento vittime. Gli attentati, ufficialmente attribuiti ai separatisti ceceni, sarebbero stati realizzati per giustificare la ripresa delle operazioni militari russe in Cecenia. In un suo libro successivo  Litvinenko accusò Putin di esserne il mandante. Le accuse che sono state respinte dalle autorità russe. Alexander Litvinenko è morto in ospedale dopo l'avvelenamento da polonio a Londa ed è stato seppellito secondo il rito islamico ed il suo funerale è stato tenuto presso la moschea di Londra.

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Amici nella seconda parte di questa puntata insieme a voi ascolteremo la storia del ritorno all’islam del neo-musulmano italianoTahar:“Per me è stata un’esperienza molto fisica, e molto diretta. In Egitto sentii il Corano, libro sacro dei musulmani, che mi suscitò un sentimento particolare mi domandai come la recitazione di un uomo singolo potesse suscitare in me dei sentimenti, delle sensazioni così forti che nemmeno il complesso gigantesco della cantante Umm Kalthùm con decine di strumenti, poteva procurare ed io ero un musicista. Rientrato in occidente dopo il mio viaggio in Egitto, incontrai in Italia i primi immigrati, non praticanti. Il loro rapporto verso l’Islam era una cosa molto strana, era più che altro una tradizione che forse volevano addirittura cancellare. Ero più convinto io dell’Islam, che loro e me ne accorsi dai lunghi discorsi. Approfondì la mia conoscenza sull’islam, leggendo il corano. Piano piano mi sono interessato a questa fede e ho deciso di diventare musulmano.”

 

 

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