May 02, 2020 10:37 CET
  • Cosa produce l’Iran? (24)  La produzione mondiale di acciaio e la posizione dell'Iran

Nel nome di Dio. Cari amici, salve a voi; l’Iran e’ la 18esima economia mondiale e dipende solo per il 25% dall’esportazione di petrolio. E quindi e’ lecito domandarsi “Cosa produce l’Iran”? Seguiteci e lo saprete...

Nonostante i continui annunci di tagli ed una domanda globale in leggera flessione, la produzione mondiale di acciaio mantiene il piede fisso sull’acceleratore.

Il report mensile della World Steel Association aggiornato al mese di giugno regista infatti che le acciaierie mondiali hanno sfornato complessivamente 141,046 milioni di tonnellate di acciaio grezzo nell’ultimo mese e 836,026 milioni di tonnellate a livello semestrale. Dati che equivalgono ad un incremento mensile sul 2016 del 3,2%, mentre a livello annuale la crescita si assesta al 4,5%.

A livello di macro aree, in accordo con i dati semestrali, la maggior crescita percentuale spetta all’Africa con un +11%, seguita dal Medio Oriente (+9,4%), l’Asia (+4,8%) e l’Europa (+4,1%).

Se invece si considerano i singoli Paesi tra quelli che hanno una produzione mensile superiore al milione di tonnellate, si può notare come la maggior crescita semestrale spetti all’Iran con un +13,7% sul 2016 e 9,94 milioni di tonnellate. Medaglia d’argento per il Brasile a +12,4% e 16,7 milioni di tonnellate di output, mentre al terzo posto con un +11,4% si piazza la Turchia (18,2 milioni di tonnellate) che precede di poco il Messico (+11,2%) e 10 milioni di tonnellate realizzate in sei mesi.

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Il primo Paese europeo in classifica è la Francia, quinta, con +9,6% e 7,9 milioni di tonnellate di produzione. Taiwan segue con +7,7% e 11,6 milioni di tonnellate, mentre l’India è «solo» sesta con un +5,3% e 49,4 milioni di tonnellate di produzione.

Il colosso mondiale Cina deve accontentarsi dell’ottavo posto in virtù di un +4,6% annuale a fronte però di 419,7 milioni di tonnellate prodotte in sei mesi.

Asiatica anche la nona piazza con la Corea del Sud che non riesce a crescere oltre il 3,7% con 34,7 milioni di tonnellate.

 

Al decimo posto a pari merito Italia e Germania (+1,7%) rispettivamente con 22,2 e 12,3 milioni di tonnellate.

Gli Stati Uniti della svolta protezionistica voluta da Trump recuperano solo un 1,3% con 40,6 milioni di tonnellate e si piazzano undicesimi.

Le altre posizioni della top 15 vedono infine la Russia (+0,8%), la Spagna (+0,6%), il Giappone (+0,5%) e l’Ucraina che, segnata dai conflitti interni ancora in corso, perde un 15,4% di produzione.

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