Giu 07, 2020 06:49 CET
  • Moschee nel mondo (25), La Grande Moschea degli Omayyadi (II)

La moschea nella cultura e nel pensiero islamico viene considerata la casa di Dio, il luogo dove i fedeli esprimono la loro adorazione nei confronti dell'unico Dio Onnipotente. Non a caso, questi edifici, sono anche la massima espressione dell'architettura e di numerose arti sviluppatesi nei secoli, nel mondo islamico. Con questa rubrica, vogliamo farvi conoscere, le piu' belle moschee del mondo!

 Oggi proeguiamo la presentazione della moschea degli Omayyadi di Damasco! Non mancate!

 

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 La Grande Moschea degli Omayyadi (in arabo: جامع بني أمية الكبير‎, Ğāmi' Banī 'Umayya al-Kabīr), come abbiamo detto nel corso della puntata precedente, è il principale edificio di culto di Damasco, in Siria. Rappresenta un notevole esempio dell'architettura islamica e sorge dove nel terzo millennio a.C. si trovava un tempio degli Amorrei che poi venne sostituito dal tempio del semitico Hadad, da un tempio di Zeus, da quello di Giove e infine da una chiesa cristiana dedicata Giovanni Battista.

Nel periodo islamico venne costruita e abbellita sotto la dinastia Omayyade. Un lavoro splendido venne condotto nel 1082, come detto nella puntata precedente, quando l'edificio fu completamente rivestito di marmi e mosaici in pasta vitrea con conchiglie e madreperle inserite sul fondo oro, di cui si occuparono maestranze bizantine che poi rimasero a Damasco per istruire artigiani locali. Ma ora il seguito sullo sviluppo della fantastica moschea.

 

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Della superficie di oltre 4.000 m² - che rappresentarono la più imponente decorazione a mosaico mai realizzata - sopravvive oggi la sola facciata del luogo di preghiera (muṣallā) a causa della devastatrice azione di alcuni terremoti. La facciata è ricca di motivi fitoformi, di elementi naturali e di raffigurazioni di fabbricati umani, in accordo col crescente sfavore espresso da una parte considerevole del mondo religioso islamico nei confronti delle proposizioni di immagini umane, alla luce di un versetto del Corano, in realtà tutt'altro che chiaro, che ebbe non poche né trascurabili eccezioni, specie nel campo delle miniature.

Una parte dei mosaici, con l'accentuarsi dell'avversione nei confronti delle immagini maturato nel mondo islamico, fu nascosta sotto uno strato di intonaco, e solo un'opera di restauro la riportò alla luce negli anni venti.

La facciata est richiama il fronte di un palazzo; sopra al portale vi sono mosaici attualmente asportati per il restauro.

Al centro del cortile si trova l'edicola delle abluzioni; nella zona est è la cosiddetta Cupola della Campana, eretta nel 780, mentre nella zona ovest si trova la Cupola del Tesoro costruita nel 789, si presenta rialzata da terra con base ottagonale. Sorretta da otto colonne romane, con capitello corinzio, è ancora rivestita dai preziosi mosaici bizantini. Venne eretta per ospitare il tesoro della moschea.

Sempre nel cortile, oltre le arcate, si trova il Mašhad al-Ḥusayn, luogo sacro degli sciiti, in quanto qui la tradizione islamica vuole che fosse stata la testa dell’Imam Husayn - figlio di ʿAlī e nipote del profeta dell’Islam – ad essere stata riposta dal malvagio califfo Omayyade dopo il martirio dell’Imam Hussein nella battaglia di Karbala. La moschea ricorda quindi anche “il Signore dei Martiri” ed e’ particolarmente cara agli sciiti, che ricordano le dolori della famiglia dell’Imam Hussein, soprattutto della sua nobile sorella Zeinab (la pace sia con lei), che venne deportata in questo luogo.

All’esterno della moschea si trova il Mausoleo di Saladino, Salaheddin Ayyubi’, il suo nome completo islamico, condottiero e comandante delle armate islamiche durante le crociate.

Cari amici, ci auguriamo di ritrovarvi la prossima puntata.