Il sentiero della luce (895)
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Oggi concludiamo la lettura del quarantaduesimo brano del Corano, la sura Ash-Shûrâ ("La consultazione"), visto che il versetto 38 ricorda che i credenti “si consultano vicendevolmente”. Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e comprende 53 versetti. Inizia come altre 28 sure del Corano con le “lettere separate”, come abbiamo spiegato, un segreto tra Dio ed il profeta.
Ecco quindi il versetto numero 48 della sura Ash-Shura o della Consultazione:
«فَإِنْ أَعْرَضُوا فَمَا أَرْسَلْنَاکَ عَلَیْهِمْ حَفِیظًا إِنْ عَلَیْکَ إِلَّا الْبَلَاغُ وَإِنَّا إِذَا أَذَقْنَا الْإِنسَانَ مِنَّا رَحْمَةً فَرِحَ بِهَا وَإِن تُصِبْهُمْ سَیِّئَةٌ بِمَا قَدَّمَتْ أَیْدِیهِمْ فَإِنَّ الْإِنسَانَ کَفُورٌ»
Se volgono le spalle, [sappi] che non ti inviammo loro affinché li custodissi: tu devi solo trasmettere [il messaggio]. Quando facciamo gustare all'uomo una misericordia che proviene da Noi, egli se ne rallegra; se lo coglie invece una sventura, per ciò che le sue mani hanno commesso, subito l'uomo diventa ingrato. (42:48)
Una delle caratteristiche dei profeti divini, è l’amore profondo che provano per la gente e quindi la tristezza che provano per il fatto che alcune persone non seguano la via divina, andando incontro ad un destino infelice. Questo versetto però chiarisce che il profeta non è responsabile della guida o della perdizione della gente e che sempre ed in ogni caso, ci saranno coloro che sceglieranno la via sbagliata. Il Corano ricorda al profeta che lui è solo responsabile della trasmissione del messaggio divino e non delle azioni della gente. Dio, è importante ricordarlo, non ha voluto costringere gli uomini alla fede, e quindi il profeta non ha il compito o il diritto di costringere. Lui deve riferire la parola divina e lasciare che sia la gente a scegliere, anche perchè solo la fede esito di una scelta volontaria ha valore. Il versetto cerca di rincuorare il profeta dell’Islam, triste per via del fastidio ricevuto da alcune persone. Il versetto spiega che alcuni uomini sono ingrati e insolenti persino nei confronti di Dio, che eppure li ha riempiti di doni; questa gente, quando puoi viene sorpresa dai problemi che si crea con le stesse mani, dà la colpa a Dio.
Dalla riflessione su questo versetto apprendiamo che:
Primo – La responsabilità dei capi religiosi è quella di riferire l’invito e non quella di obbligare la gente.
Secondo – Molte persone sono priva di giusta comprensione; nei momenti di felicità ritengono se stesse meritevoli del proprio successo, ma nel momento delle difficoltà, addossano a Dio la responsabilità e l’esito dei propri errori.
Terzo – I problemi e le difficoltà dell’uomo nella vita, sono il riflesso delle sue stesse azioni e del suo comportamento, dato che Dio non desidera il male per le Sue creature.
Ed ora leggiamo i versetti 49 e 50 della sura della Consultazione:
«لِّلَّـهِ مُلْکُ السَّمَاوَاتِ وَالْأَرْضِ یَخْلُقُ مَا یَشَاءُ یَهَبُ لِمَن یَشَاءُ إِنَاثًا وَیَهَبُ لِمَن یَشَاءُ الذُّکُورَ»،
Appartiene ad Allah la sovranità dei cieli e della terra. Egli crea quello che vuole. Concede femmine a chi vuole e, a chi vuole, maschi; (42:49)
«أَوْ یُزَوِّجُهُمْ ذُکْرَانًا وَإِنَاثًا وَیَجْعَلُ مَن یَشَاءُ عَقِیمًا إِنَّهُ عَلِیمٌ قَدِیرٌ»
oppure concede maschi e femmine insieme e rende sterile chi vuole. In verità Egli è il Sapiente, il Potente. (42:50)
Dio è il Padrone dell’Universo e la sua Creazione non è terminata e si rinnova in continuazione ed è Egli che dona la vita, e crea maschietti o femminucce nel grembo delle madri.
Il Corano cita allo stesso modo e senza alcuna discriminazione figli maschi e femmine e ricorda inoltre, che alcune persone non possono avere figli, per volontà divina. Dalla riflessione su questi versetti apprendiamo:
Primo – I figli, maschi o femmine, sono un dono divino ai loro genitori ed immaginare differenze tra di loro è un grave peccato.
Secondo – La creazione è un’azione che Dio compie perennemente e senza interruzione e che si palesa ogni volta che un essere umano nasce.
Terzo – Dobbiamo affidarci al Potere ed alla Sapienza immensa di Dio per quanto concerne il sesso dei nostri figli e accettare qualsiasi dono egli voglia darci.
Ed ora leggiamo il versetto numero 51 della sura della Consultazione:
«وَمَا کَانَ لِبَشَرٍ أَن یُکَلِّمَهُ اللَّـهُ إِلَّا وَحْیًا أَوْ مِن وَرَاءِ حِجَابٍ أَوْ یُرْسِلَ رَسُولًا فَیُوحِیَ بِإِذْنِهِ مَا یَشَاءُ إِنَّهُ عَلِیٌّ حَکِیمٌ»
Non è dato all'uomo che Allah gli parli, se non per ispirazione o da dietro un velo, o inviando un messaggero che gli riveli, con il Suo permesso, quel che Egli vuole. Egli è altissimo, saggio. (42:51)
La sura della Consultazione era iniziata trattando l’argomento dell’ispirazione e della comunicazione ai profeti e nella parte finale, ripende a parlare di questo tema.
Gli esseri umani non possono parlare direttamente a Dio, anche perchè Dio non è materia e non può parlare come gli esseri umani. Dio stabilisce contatto con i profeti in tre modi, o ispirando direttamente la sua parola al cuore dei profeti, o parlando ai profeti da dietro una cortina o un velo; questa terminologia indica che il profeta sente una voce, ma non vede nulla, come avvenne per Mosè (la pace sia con lui). La terza via di comunicazione è l’invio di un angelo che riferisce al profeta, come avvenne per Mohammad, la pace sia con lui e con la sua immacolata famiglia. La modalità della trasmissione del messaggio, in tutte e tre i casi, era tale che il profeta comprendeva benissimo che si trattava di un messaggio proveniente da Dio, e la gente, osservando i miracoli dei profeti, comprendeva benissimo che i profeti erano sinceri nella loro parola. Dalla riflessione su questo versetto possiamo trarre almeno queste due conclusioni:
Primo – Dio ha riferito la Sua Parola ai Suoi messaggeri in diversi modi in maniera che essi possano trasmetterLa alla gente e guidarla verso il bene.
Secondo – È Dio che decide quali siano le persone degne di svolgere il compito di Suo messaggero, in base alla Sua Scienza e Saggezza divina.
Ed ora leggiamo i due versetti finali della sura della Consultazione o As-Shura. Sono i versetti numero 52 e 53:
«وَکَذَلِکَ أَوْحَیْنَا إِلَیْکَ رُوحًا مِّنْ أَمْرِنَا مَا کُنتَ تَدْرِی مَا الْکِتَابُ وَلَا الْإِیمَانُ وَلَـکِن جَعَلْنَاهُ نُورًا نَّهْدِی بِهِ مَن نَّشَاءُ مِنْ عِبَادِنَا وَإِنَّکَ لَتَهْدِی إِلَى صِرَاطٍ مُّسْتَقِیمٍ»،
Ed è così che ti abbiamo rivelato uno spirito [che procede] dal Nostro ordine. Tu non conoscevi né la Scrittura, né la fede. Ne abbiamo fatto una luce per mezzo della quale guidiamo chi vogliamo, tra i Nostri servi. In verità tu guiderai sulla retta via, (42:52)
«صِرَاطِ اللَّـهِ الَّذِی لَهُ مَا فِی السَّمَاوَاتِ وَمَا فِی الْأَرْضِ أَلَا إِلَى اللَّـهِ تَصِیرُ الْأُمُورُ»
la via di Allah, Colui Cui appartiene tutto quel che è nei cieli e sulla terra. Sì, ritornano ad Allah tutte le cose. (42:53)
Dopo aver parlato dell’ispirazione della parola divina ai profeti in generale, questi due versetti parlano in specifico della trasmissione del messaggio divino a Mohammad, la pace sia sui di lui e sulla sua immacolata famiglia. Al profeta viene ricordato che attraverso lui è stato inviato all’umanità un libro, il Corano, che è fonte di vita e di rinascita. Il Corano è un enorme dono divino, prima nei confronti del profeta e poi di tutta l’umanità; il versetto lo paragona ad una luce che illumina e guida la gente verso la giusta strada da intraprendere nella vita. La stessa strada indicata da quel Signore che ha creato i Cieli e la Terra.
Questi versetti s’insegnano che:
Primo – I profeti non avevano nulla di proprio ed hanno potuto svolgere il ruolo di guida dopo aver ricevuto la rivelazione divina.
Secondo – Gli insegnamenti del Corano sono fonte di guida e di vita per la società, ma a condizione che vengano attuati, dato che leggere solamente il testo non può avere conseguenze pratiche.
Terzo – Il Corano non è sufficiente da solo e c’è bisogno di un maestro e di una guida che attui i suoi insegnamenti nella società e che sia un modello pratico per tutti.
Con la fine della sura As-Shura, Ishallah, dalla prossima puntata avvieremo la lettura della sura di Az-Zukhruf.
Davood Abbasi
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