ll Sentiero della Luce (1022)
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l'interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l'ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, anche oggi continueremo con la lettura e un semplice commento del sessantottesimo brano del Corano, la Sura Al Qalam, Il Calamo, di cui il nome deriva appunto dal contenuto del primo versetto. Stando alle fonti islamiche questa nobile Sura è stata rivelata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla città santa di Mecca e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti che riguardano il Giorno del Giudizio e la Creazione, e tutto ciò che riguarda la vita sociale ed individuale dell'uomo. Questa nobile Sura comprende 52 versetti di cui la maggior parte dedicata appunto agli argomenti particolarmente importanti tra cui la straordinaria personalittà e generosità dell’ultimo Messaggero di Dio, il nobile Profeta Mohammad, Pace e Bnedizioni su di lui, il suo comportamento con gli amici e la sua immensa clemenza con i nemici trattando inoltre il tema della resurrezione, il destino dei credenti e miscredenti nel Giorno del Giudizio e molti altri principi morali raccomandati dal Nobile Profeta dell'Islam Mohammad, e dai profeti che lo hanno preceduto, siano lodati dal Signore.
Oggi conosceremo meglio dal versetto 34 al versetto 41 di questa nobile Sura coranica.
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Amici, ascoltiamo ora i versetti 34, 35 e 36 della Sura Al Qalam, Il Calamo:
إِنَّ لِلْمُتَّقِینَ عِنْدَ رَبِّهِمْ جَنَّاتِ النَّعِیمِ
“I devoti avranno presso il loro Signore i Giardini della Delizia”. (68:34)
أَفَنَجْعَلُ الْمُسْلِمِینَ کَالْمُجْرِمِینَ
“Tratteremo i sottomessi come i criminali”, (68:35)
مَا لَکُمْ کَیْفَ تَحْکُمُونَ
“Che cosa vi prende? Come giudicate”? (68:36)
Nel programma precedente si parlava della drammatica sorte dei proprietari di giardini, che privando i bisognosi dei prodotti del loro orto si sono meritati il castigo del Signore. In questi versetti Iddio Altissimo descrive i paradisi in cui avranno la dimora coloro che si sottomettono alla Volontà Divina: A coloro che sono puri e onesti nella vita in questo mondo, Allah, Gloria a Lui l’Altissimo, concederà degli immensi giardini nel Giorno della Resurrezione, dove godranno delle benedizioni più elevate. Coloro che avevano un giardino in questo mondo, poiché si comportarono con avidità, il loro giardino fu bruciato e ridotto in cenere, questo mentre chi non posside alcun giardino in questo mondo ma compie delle buone azioni, a causa della sua buona e dignitosa condotta, avrà giardini nell'aldilà, pieno di benedizioni che non ha eguali. È interessante notare che, a differenza dei giardini di questo mondo, i cui raccolti a volte sono afflitti dai danni e disastri naturali, i meravigliosi giardini del Cielo sono pieni di benedizioni che non vengono mai danneggiati o afflitti da alcun danno. La continuazione dei versetti che abbiamo ascoltato indica la falsa immaginazione di alcuni ricchi, criminali e malfattori, e dice: Pensano che il Giorno del Giudizio sia come il mondo; si illudono che anché lì, come nel mondo, godranno di ogni tipo di comodità, e sperano di avere anche loro un posto nel Paradiso come i credenti nel Giorno del Giudizio. In risposta a questo falso presupposto, Iddio Altissimo dice: come possono vivere i servitori onesti come persone ribelli e malvagie?! Come fanno a dare giudizi così sbagliati e ad avere aspettative così fuori luogo?
Da questi versetti impariamo che:
1. Sia che una persona abbia tante proprietà e una vita prospera in questo mondo o che sia povera, indigente e indifesa, in ogni caso, l'importante è che sia pura, onesta e diligente nella sua vita sociale e individuale, affinché finisca bene in questo mondo e nell'aldilà.
2. La punizione e la ricompensa di Dio si basano sulla Sua Giustizia e sulla Sua Clemenza, e il bene e il male non sono mai uguali davanti a Dio l’Onnisciente.
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E infine ascoltiamo i versetti 37, 38, 39, 40 e 41 della nobile Sura Al Qalam, Il Calamo:
أَمْ لَکُمْ کِتَابٌ فِیهِ تَدْرُسُونَ
“Avete forse una Scrittura che vi istruisca”, (68:37)
إِنَّ لَکُمْ فِیهِ لَمَا تَخَیَّرُونَ
“e in cui troviate quel che desiderate”? (68:38)
أَمْ لَکُمْ أَیْمَانٌ عَلَیْنَا بَالِغَةٌ إِلَى یَوْمِ الْقِیَامَةِ إِنَّ لَکُمْ لَمَا تَحْکُمُونَ»
“Ci siamo forse legati a voi con solenni giuramenti che Ci impegnino fino al Giorno della Resurrezione, a darvi quello che chiederete”? (68:39)
سَلْهُمْ أَیُّهُمْ بِذَلِکَ زَعِیمٌ
“Interpellali su chi di loro se ne faccia garante”. (68:40)
أَمْ لَهُمْ شُرَکَاءُ فَلْیَأْتُوا بِشُرَکَائِهِمْ إِنْ کَانُوا صَادِقِینَ
“Oppure, hanno forse degli [dèi] associati? Allora facciano venire i loro associati, se sono sinceri”. (68:41)
In continuazione dei versetti precedenti, i quali spiegavano il giudizio sbagliato di un gruppo di persone su se stessi, questi versetti ribadiscono: Coloro che si considerano meritevoli di stare in paradiso e credono di avere un posto e una ricompensa agli occhi di Dio, hanno forse una ragione e una prova per questo pretesto? Oppure hanno una testimonianza dalle Sacre scritture e una ragione per credere che saranno allo stesso livello dei credenti, dei puri e dei giusti? Questi hanno forse un patto con Dio, secondo il quale, qualunque cosa vogliano e desiderino, Dio glielo fornirà? Chi ha dato loro tale garanzia?
Infatti, questi versetti, in tono interrogativo, rimproverano coloro che sono diventati arroganti e presuntuosi a causa della ricchezza e della posizione mondana, e gli interrogano in diversi modi:
• Su quale base razionale pretendono che nel Giorno della Resurrezione saranno posto accanto ai puri e ai veri fedeli?
• In base a quale testimonianza dei Libri Celesti si considerano degni della Ricompensa Divina?
• Confidando in quale alleanza e accordo si considerano degni del paradiso Divino?
• E chi gli ha assicurato che intercederà per loro nel Giorno della Resurrezione affinché siano con gli uomini Santi di Dio?
Da questi versetti impariamo che:
1. Stiamo attenti a non avere false idee e illusioni su noi stessi e a non considerarci senza una ragione razionale o narrativa, come gli uomini di Dio i quali godono delle benedizioni di Dio.
2. La volontà di Dio l’Altissimo non è soggetta ai desideri degli umani, così che qualunque cosa desiderassimo accadrà.
3. Il vero giudizio sulla fine della vita dell’essere umano in questo mondo e nell'aldilà spetta a Dio l’Onnisciente, e nessuno ha il diritto di giudicare se stesso o gli altri.
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