Il sentiero della luce (899)
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
La puntata precedente abbiamo avviato la lettura del quarantatreesimo brano del Corano, la sura Az-Zukhruf ("Gli Ornamenti d’Oro"). Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 89 versetti e inizia come, altre 28 sure del Corano con le “lettere separate”, come abbiamo spiegato, un segreto tra Dio ed il profeta.
Ecco ora il versetto numero 23 della sura Az-Zukhruf o degli Ornamenti d’Oro:
«وَکَذَلِکَ مَا أَرْسَلْنَا مِن قَبْلِکَ فِی قَرْیَةٍ مِّن نَّذِیرٍ إِلَّا قَالَ مُتْرَفُوهَا إِنَّا وَجَدْنَا آبَاءَنَا عَلَى أُمَّةٍ وَإِنَّا عَلَى آثَارِهِم مُّقْتَدُونَ»
E cosi non abbiamo inviato, prima di te, alcun ammonitore, in nessuna città, a meno che i capi di essa gli dicessero, abbiamo trovato i nostri padri seguaci di una dottrina e facciamo riferimento a loro (43:23)
I contemporanei del profeta dell’Islam, si rifiutavano di accettare la fede nell’unico Dio perchè la ritenevano contraria alle tradizioni ereditate dai loro genitori. Il Corano spiega qui al profeta che questo non è solo un suo problema, e che a tutti i profeti suoi predecessori, gli abitanti delle diverse città avevano detto la stessa cosa.
Invece di pensare e riflettere sulle parole dei profeti, tutti i popoli insistevano per seguire ciecamente le tradizioni e le usanze del passato. Un altro concetto che ritroviamo qui, è l’opposizione dei capi, solitamente ricchi e potenti, al messaggio dei profeti; questa gente, avendo una posizione privilegiata, si oppone in tutte le ere al messaggio dei profeti, affinchè i suoi interessi non siano intaccati. Anche oggi, in tutto il mondo, ricchi e potenti, cercano di ingannare in tutti i modi la gente, e se qualcuno cerca di opporsi a loro, lo distruggono e la loro arma più forte, è proprio quella della propaganda.
Dalla riflessione su questo versetto apprendiamo che:
Primo – Le usanze delle generazioni precedenti e il loro patrimonio di civiltà, non deve impedirci di pensare e di riflettere sulla nostra vita. È anche possibile che alcune tradizioni del passato siano errate e che debbano essere modificate; imitare le tradizioni precedenti in maniera miope, è solo un errore.
Secondo – La società necessità di persone sapienti che possano identificare i pericoli e mettere tutti in guardia dinanzi ad essi; la gente normale, molte volte, può anche non percepire questi moniti e opporsi.
Terzo – La ricchezza e la potenza spropositata, non porta ad altro che alla corruzione e alla trasformazione delle persone in esseri pericolosi, che si oppongono persino alla parola divina pur di conservare la propria posizione di superiorità.
Ed ora leggiamo i versetti 24 e 25 della sura Az-Zukhruf o degli Ornamenti d’Oro:
«قَالَ أَوَلَوْ جِئْتُکُم بِأَهْدَى مِمَّا وَجَدتُّمْ عَلَیْهِ آبَاءَکُمْ قَالُوا إِنَّا بِمَا أُرْسِلْتُم بِهِ کَافِرُونَ»،
Disse [il loro profeta]: e se vi portassi una dottrina più retta di ciò che avete trovato presso i vostri padri? Dissero: noi rinneghiamo ciò con il quale siete stati inviati. (43:24)
«فَانتَقَمْنَا مِنْهُمْ فَانظُرْ کَیْفَ کَانَ عَاقِبَةُ الْمُکَذِّبِینَ»
E allora ci vendicammo di loro, e quindi osserva qual è stato il destino dei rinnegatori. (43:25)
Rispondendo a coloro che dicevano ai profeti di voler seguire le tradizioni ereditate dai padri, i profeti, nelle diverse ere, racconta il Corano, dissero che ciò che loro avevano portato era una guida migliore per la vita degli uomini, ma le comunità umane, si ostinarono dicendo che avrebbero preferito le usanze dei loro avi, persino se la nuova dottrina fosse stata migliore. Dopo una tale ostinazione irragionevole e folle, molti popoli vennero puniti dal castigo divino; alcuni con un sisma, altri con una tempesta, altri con un tuono assordante, e ciò anche perchè le generazioni successive possano riflettere e osservare quale può essere il destino di un’intera società, che si ostina a proseguire nel sentiero dell’iniquità e soprattutto dell’ingiustizia. Dalla riflessione su questi versetti apprendiamo che:
Primo – Uno dei modi per presentare l’Islam e invitare la gente e ad esso, è paragonare i suoi insegnamenti a quelli delle altre dottrine; un paragone basato sulla ragione ed il senno, e non su pareri di parte, basati su criteri riguardanti razza, lingua o nazionalità.
Secondo – Nella scelta della via giusta della vita, bisogna sempre dare la preferenza e la precedenza al pensiero rispetto alle usanze del passato.
Terzo – Il sostegno esagerato e privo di motivi validi a una nazionalità, un’etnia, una squadra, o qualsiasi altra cosa, può renderci ciechi e impedirci di vedere la verità delle cose.
Ed ora leggiamo i versetti 26, 27 e 28 della sura Az-Zukhruf o degli Ornamenti d’Oro:
«وَإِذْ قَالَ إِبْرَاهِیمُ لِأَبِیهِ وَقَوْمِهِ إِنَّنِی بَرَاءٌ مِّمَّا تَعْبُدُونَ»،
E [ricorda] il momento in cui disse Abramo al padre ed al suo popolo: io rifuggo ciò che voi adorate. (43:26)
«إِلَّا الَّذِی فَطَرَنِی فَإِنَّهُ سَیَهْدِینِ»،
Ad eccezione di Colui che mi ha creato, ed in verità Egli mi guiderà. (43:27)
«وَجَعَلَهَا کَلِمَةً بَاقِیَةً فِی عَقِبِهِ لَعَلَّهُمْ یَرْجِعُونَ»
E che ha collocato una parola duratura tra le prossime generazioni, nella speranza che tornino [verso Dio]. (43:28)
Questi versetti riassumono la storia della vita di Abramo e la citazione del suo nome aveva un motivo preciso, perchè gli arabi contemporanei del profeta, si ritenevano discendenti di Abramo; questi versetti richiamano quindi la gente a seguire la dottrina di Abramo, tra i loro avi, che era quella del Monoteismo.
Abramo, quando vide che suo zio Azar, il suo padre adottivo, e la sua gente, adoravano gli idoli, ripudiò tale dottrina e dichiarò che l’unico essere da lui adorato era il Dio che lo aveva creato e che sicuramente lo avrebbe guidato senza abbandonarlo.
Abramo combattè contro il paganesimo e la sua eredità per i posteri fu appunto il Monoteismo, un’eredità che i profeti dopo di lui portarono avanti e completarono.
Dalla riflessione su questi versetti apprendiamo che:
Primo – La dipendenza etnica o di partito può indurci nell’errore e farci stare dalla parte del torto; dobbiamo sempre sostenere la verità, anche se ciò non è nel nostro interesse.
Secondo – La ragione sentenzia che il Dio Potente e Misericordioso che ci ha creato, non ci può abbandonare senza guida in questa vita.
Terzo – Dobbiamo cercare di radicare le buone consuetudini nella società.
Davood Abbasi