Islam e le minoranze religiose (5)
vi presentiamo un'altra puntata della serie 'i diritti delle minoranze religiose nell’Islam.
Amici, nella puntata precedente, come vi ricorderete abbiamo esaminato le condizioni che l’Islam pone alle altre comunità religiose affinché anche loro potessero godere dei benefici di cittadinanza e della protezione del governo islamico. Oggi invece vorremmo riflettere sul significato coranico del termine la gente del Libro, facendoci aiutare proprio dagli stessi versetti del Sacro Corano. Come è noto a tutti, i Profeti scelti da Dio Altissimo, precedenti al Suo ultimo Messaggero, nel corso della loro missione Divina hanno sempre confermato le rivelazioni precedenti dando notizia del nobile Profeta Mohammad, in quanto il sigillo della Profezia, al quale è stato assegnato la missione di completare la Rivelazione Divina. Nella Sura Al- Araf, versetto 157 su questo tema leggiamo:
“A coloro che seguono il Messaggero, il Profeta illetterato che trovano chiaramente menzionato nella Torâh e nell’Ingìl, colui che ordina le buone consuetudini e proibisce ciò che è riprovevole, che dichiara lecite le cose buone e vieta quelle cattive, che li libera del loro fardello e dei legami che li opprimono. Coloro che crederanno in lui, lo onoreranno, lo assisteranno e seguiranno la luce che è scesa con lui, invero prospereranno» .
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Abbiamo detto che la venuta dell’ultimo Messaggero di Dio e le sue caratteristiche erano state descritte nel dettaglio dai precedenti Profeti al Nobile Profeta Mohammad e queste descrizioni erano talmente chiare e evidenti che non lasciavano alcuno spazio al dubbio nel cuore dei veri credenti che seguivano le Sacre Scritture precedenti al Sacro Corano come viene riportato anche nella Sura Al An’am versetto 20:
“Quelli che hanno ricevuto la Scrittura, riconoscono il Messaggero come riconoscono i loro figli Coloro che non credono preparano la loro rovina”.
In base ai versetti coranici la Sharia o la giurisprudenza non è solo una caratteristica esclusivamente islamica o coranica, ma è un concetto che accomuna tutte le religione monoteistiche e tutte le Rivelazioni Divine come è stato menzionato nella Sura Maeda versetto 48:
“E su di te abbiamo fatto scendere il Libro con la Verità, a conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e lo abbiamo preservato da ogni alterazione. Giudica tra loro secondo quello che Allah ha fatto scendere, non conformarti alle loro passioni allontanandoti dalla verità che ti è giunta. Ad ognuno di voi abbiamo assegnato una via e un percorso”.
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Abbiamo detto che il termine “la Gente del Libro” è uno dei concetti coranici di primaria importanza di cui troviamo diversi riscontri nel Sacro Corano. Questo argomento è stato trattato in numerosi tratti del nobile Corano per spiegare ai musulmani che c’è una fratellanza di base tra tutti i popoli che credono i Dio Altissimo, e nell’esistenza dei suoi profeti e quindi nelle Sacre Scritture mandate ai messaggeri di Allah per guidare gli uomini di tutti i tempi alla Retta Via, come possiamo leggere nei versetti 155 e 156 della Sua Al An’am:
“Questo è un Libro Benedetto che Noi abbiamo fatto scendere, seguitelo allora e siate timorati [di Allah], sicché possiate essere oggetto di misericordia, affinché non diciate: «È stata fatta scendere la Scrittura solo su due popoli nostri predecessori e noi ne ignoravamo gli insegnamenti».
Da questi due versetti si può dedurre chiaramente che prima della rivelazione della fede islamica da parte del Signore, esistevano altre due popoli Yahud e Nasara, ebrei e cristiani, che credevano nei Libri Sacri seguendo i profeti inviati da Dio Altissimo. Oltre a questi popoli anche i seguaci dei nobili Profeti Nuh e Ibrahim, Noe e Abramo vengono considerati dal Sacro Corano come La Gente del Libro. A questo riguardo vediamo la Sura Shora versetto 13:
“[Egli] ha stabilito per voi, nella religione, la stessa via che aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a te, [o Muhammad,] e che imponemmo ad Abramo, a Mosè e a Gesù: «Assolvete al culto e non fatene motivo di divisione». Ciò a cui li inviti è invero gravoso per gli associatori: Allah sceglie e avvicina a Sé chi vuole e a Sé guida chi Gli Si rivolge [pentito]”.
Va ricordato che nel Sacro Corano nonostante è possibile trovare numerosi versetti in cui vengono riportati i nomi dei Profeti precedenti al Profeta Mohammad, siano lodati dal Signore, e anche i Testi Sacri precedenti al Sacro Corano ma non vi è alcun riferimento esplicito alle giurisprudenze o Sharia indicate in queste Sacre Scritture in quanto vennero completate con la Rivelazione dell’Ultimo Libro Sacro, il Nobile Corano.