Nov 10, 2021 07:44 CET
  • Islam e le minoranze religiose 22

vi presentiamo un'altra puntata della serie 'i diritti delle minoranze religiose nell’Islam.

Amici, vi diamo il benvenuto a un’altra puntata del nostro programma. Questa settimana, proseguendo con il tema della scorsa puntata esamineremo i diritti e la libertà dell’uomo nell’Islam. Abbiamo detto che il rispetto della dignità dell’uomo è una questione molto importante nel Sacro Corano e nella prospettiva islamica. Ma va sottolineato che tutta la legislazione islamica e i principi coranici raccomandati dal Nobile Profeta e dai dodici purissimi Imam, sono fondati sul rispetto non solo dei musulmani ma dell’intera umanità nel più ampio senso del termine. Per rendere più comprensibile questo fondamentale principio vi portiamo come l’esempio il versetto 32 della Sura Maida che dice:

“ Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta [25] o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità. I Nostri Messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra” .

Il punto importantissimo di questo versetto è che per la Sharia islamica, la vita dell’uomo, indipendentemente del suo essere musulmano o no è santo sacro e l’omicidio di per sé è un oltraggio a tutta la comunità umana.

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Il Principe dei Credenti, l’Ima Alì, Pace eBenedizione di Dio su di lui, nella sua famosa lettera a Malik Ashtar, il governatore islamico dell’Egitto spiega come deve essere il governo dal punto di vista islamico. Particolarmente attuale è il consiglio di dare a ciascuno il suo, il che ci riporta ad una saggezza senza tempo . Tutti sono infatti degni di rispetto, e l’opera di ciascuno va valutata con le più scrupolose attenzione e considerazione.

Inoltre, il governante islamico, secondo Imam Alì, non deve mescolarsi con individui dalle dubbie virtù e frequentare personaggi equivoci, e men che meno farne sfoggio, come purtroppo capita sempre di più ai giorni nostri. Egli deve piuttosto ricercare la frequentazione dei sapienti e dei timorati di Dio, poiché ha l’obbligo imperativo di tenere sempre alto il rispetto della dignità dell’uomo e i valori etici e morali. L’Islam spinge incessantemente l’uomo a cercare la prosperità, da quella spirituale a quella materiale. L’essere umano, come insisteva l’imam Alì, sia lodato dal Signore, nella sua “lettera” a Malik Ashtar, va considerato per quello che è, coi suoi pregi e suoi difetti, e tutti gli uomini vanno considerati allo stesso modo, purché non si perda mai di vista la bussola del timor di Dio Altissimo, e la consapevolezza che “servire” implica primariamente il servizio al Signore, tramite la costante disponibilità di chi detiene un “potere, che di certo non è suo, nei confronti di tutti, specialmente i poveri e gli oppressi.

 

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