Il Sentiero della Luce 920
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, anche questa settimana continuiamo la lettura del quarantacinquesimo brano del Corano, la sura Al Al-Jathiya, “La Genuflessa”. Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 37 versetti e inizia come, altre 28 sure del Corano con le “lettere separate”, come abbiamo spiegato, un segreto tra Dio ed il profeta.
Oggi conosceremo meglio dal versetto 32 al 37 di questa Sura coranica.
Ecco ora i versetti 32 e 33 della sura Al Jathiya che Contiene discussioni sui "Parole di Dio Altissimo sul signoficato più profondo della resurrezione su cui l'umanità può riflettere e comprendere sui Suoi segni.
وَإِذَا قِيلَ إِنَّ وَعْدَ اللَّهِ حَقٌّ وَالسَّاعَةُ لَا رَيْبَ فِيهَا قُلْتُمْ مَا نَدْرِي مَا السَّاعَةُ إِنْ نَظُنُّ إِلَّا ظَنًّا وَمَا نَحْنُ بِمُسْتَيْقِنِينَ
“Quando si diceva: «In verità la promessa di Allah è veritiera e non c’è dubbio alcuno sull’Ora», voi rispondevate: «Non sappiamo cos’è l’Ora, facciamo solo supposizioni, senza peraltro esserne convinti». (45:32)
وَبَدَا لَهُمْ سَيِّئَاتُ مَا عَمِلُوا وَحَاقَ بِهِمْ مَا كَانُوا بِهِ يَسْتَهْزِئُونَ
“Appariranno loro [le conseguenze] di quel che avranno fatto e ciò di cui si burlavano li avvolgerà”. (45:33)
Nei versetti precedenti abbiamo visto come il Sacro Corano riporta le parole e i ragionamenti illogici di coloro che negano l’esistenza della resurrezione, i quali usando i toni sarcastici dicevano: non non conosciamo niente del genere e non crediamo che esistesse la vita dopo la morte.
In risposta a tale ostilità Iddio Onnipotente ricorda loro che arriverà un giorno in cui tutti gli uomini si troveranno di fronte a ciò che hanno fatto nei minimi dettagli. E nessuno potrà mai trovare un via di fuga da quell’evento.
Da questi versetti possiamo comprendere che:
1. Il Giorno del Giudizio è il giorno in cui tutte le azioni e intenzioni degli uomini si manifesterà senza alcuna modifica e l’uomo si troverà a dover fare i conti con le conseguenze di ciò che ha fatto nella vita.
2. Nessuno dovrà mai permettersi di ironizzare sui Principi Divini in quanto prima o poi dovrà affrontare la Verità.
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Ascoltiamo ora i versetto 34 della Sura Al Jathiya;
وَقِيلَ الْيَوْمَ نَنْسَاكُمْ كَمَا نَسِيتُمْ لِقَاءَ يَوْمِكُمْ هَذَا وَمَأْوَاكُمُ النَّارُ وَمَا لَكُمْ مِنْ نَاصِرِينَ
“E sarà detto loro: «Oggi Noi vi dimentichiamo, come voi dimenticavate l’incontro di questo vostro Giorno. Il vostro soggiorno sarà il Fuoco e non avrete chi vi soccorra”. (45:34)
Sappiamo che nel linguaggio e nella cultura del Sacro Corano la dimenticanza di per se non viene rimproverato ne castigato in quanto l’uomo è portato per la sua natura a dimenticare le cose. La stessa facoltà vale anche per preghiere obbligatorie che se vengono dimenticate non costituiscono un vero e proprio peccato ma viene considerato un vero peccato quando non vengono compite perché il fedele si è comportato con leggerezza e non ha dato la giusta importanza ai suoi doveri religiosi.
Lo stesso principio vale anche per coloro che non accettano la resurrezione per la loro forte ostilità. Vi sono invece degli uomini che fanno finta di aver dimenticato che ogni loro azione compita in questo mondo ha un’eco adeguato e giusto nell’altro mondo.
Da questo versetto impariamo che:
1. Coloro che nel loro credo e nelle loro azioni dimenticano dell’esistenza della resurrezione, nel Giorno del Giudizio saranno dimenticati e Iddio Altissimo li abbandonerà a se stessi.
2. Credere nella resurrezione non sufficiente bensì il fedele dovrà avere la presenza di questa grande verità in tutte le circostanze della sua vita.
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A questo punto ascoltiamo il versetto 35 della Sura Al Jathiya:
ذَلِكُمْ بِأَنَّكُمُ اتَّخَذْتُمْ آيَاتِ اللَّهِ هُزُوًا وَغَرَّتْكُمُ الْحَيَاةُ الدُّنْيَا فَالْيَوْمَ لَا يُخْرَجُونَ مِنْهَا وَلَا هُمْ يُسْتَعْتَبُونَ
“Ciò perché schernivate i segni di Allah e vi seduceva la vita terrena». In quel Giorno, non saranno fatti uscire e non saranno accettate le loro scuse”. (45:35)
Continuando sul tema della resurrezione abbiamo compreso che il Sacro Corano attribuisce due regioni alla terribile fine di coloro che si sono meritati l’inferno: Uno farsi ingannare dalle attrazioni del mondo pensando che saranno eterni e l’altro gravissimo motivo è che loro hanno osato di prendere in giro le Parole di Dio prendendo in giro se stessi.
Queste persone di fronte alle persone o alle occasioni che gli ricordano il castigo di Dio dicono: Qualcuno forse è tornato dall’altro mondo per farvi vedere come sono stati trattati? Quale paradiso, quale inferno? Queste sono tutte promesse e paure infondate per togliere il piacere di vivere. Lasciate queste cose che sono solo parole e godete il concreto della vita.
Meditando su questi tipi di ragionamento pare evidente che chi nega e ha negato da sempre la resurrezione non hanno nessuna intenzione di riflettere o comprendere il senso più profondo della vita e della morte. Il loro approccio è pura ostilità e saranno castigati proprio per questa loro ribellione.
Da questo versetto abbiamo capito che :
1. Coloro che verrano castigati nel Giorno del Giudizio si sono lasciati ingannare dalla ricchezza o dai piaceri del mondo.
2. Iddio Onnipotente con le Sue Parole e i Suoi ragionamenti toglie ogni tipo di scusa a coloro che negano la possibilità della resurrezione.
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In fine ascoltiamo i versetti 36 e 37 della sura Al Jathiya:
فَلِلَّهِ الْحَمْدُ رَبِّ السَّمَاوَاتِ وَرَبِّ الْأَرْضِ رَبِّ الْعَالَمِينَ
“La lode appartiene ad Allah, Signore dei cieli e della terra, Signore dei mondi”. (45:36)
وَلَهُ الْكِبْرِيَاءُ فِي السَّمَاوَاتِ وَالْأَرْضِ وَهُوَ الْعَزِيزُ الْحَكِيمُ
“[Appartiene] a Lui la magnificenza dei cieli e della terra. Egli è l’Eccelso, il Saggio”. (45:37)
Questi due versetti finali della Sura Al Jathiya con le Parole di Dio descrivono la Sua Onniscienza nella creazione dell’Universo ricordando all’uomo che meditando riflettendo sulla perfezione della stessa creazione esiste una via semplice e diretta per comprendere che tale perfezione non può esistere se non per la Mano Potente di Allah, l’Unico Creatore dei mondi.
Colui che con la Sua Immensa Saggezza tiene in piedi i cieli e ile pianete e non vi è alcun difetto nella Sua perfetta gestione del creato. Le Parole finali di questa nobile Sura sono un ulteriore invito per l’uomo con i sani principi di usare il suo intelletto per conoscere la vera ragione dell’esistenza, conoscere se stesso e quindi mettersi in cammino sulla starda della Conoscenza Sublime di Allah il Clemente, il Misericordioso.