Giu 22, 2021 07:15 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Amici, anche questa settimana continuiamo la lettura del quarantaseiesimo brano del Corano, la sura Al Ahghaf, “La Genuflessa” «Al-’Ahqâf» che significa dune tortuose, colli, oppure piccole caverne scavate sul fianco di una montagna. In questo territorio vivevano gli ‘Ad, il popolo che ricevette e rifiutò il messaggio recato dal profeta Hud (pace su di lui) . Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto del destino di coloro che hanno ignorato la Verità seguendo i propri desideri materiali e gli attaccamenti alle usanze. Comprende 35 versetti e inizia come, altre 28 sure del Corano con le “lettere separate”, come abbiamo spiegato, un segreto tra Dio ed il profeta.

Oggi conosceremo meglio dal versetto 11 al versetto 14 di questa Sura coranica.

 

Ascoltiamo ora il versetto 11 della Sura Al Ahghaf:

 

وَقَالَ الَّذِینَ کَفَرُوا لِلَّذِینَ آمَنُوا لَوْ کَانَ خَیْرًا مَا سَبَقُونَا إِلَیْهِ وَإِذْ لَمْ یَهْتَدُوا بِهِ فَسَیَقُولُونَ هَذَا إِفْکٌ قَدِیمٌ

“I miscredenti dicono ai credenti: «Se esso fosse un bene, costoro non ci avrebbero preceduto» . Siccome non sono affatto guidati, diranno: «Questa non è che una vecchia menzogna». (46:11)

 

Come riportano i testi storici dell’epoca in cui il nobile Profeta Mohammad, Pace su di lui, ha cominciato a invitare le paesone all’Islam, all’inizio coloro che accettavano il suo invito erano per la maggior parte gli schiavi e i poveri in quanto non avevano nulla da perdere, ne ricchezze ne interessi di alcun genere. La massiccia conversione dei più poveri e deboli fu un ennesimo argomento di pregiudizio e sarcasmo da parte dei miscredenti della Mecca, i quali accusarono il Profeta di radunare intorno a se un gruppo di gente povera e a loro dire senza radice. I ricchi di Mecca dissero che se la religione di Mohammad era una vera e giusta religione prima doveva convincere noi nobili ad aderire e a seguirlo.

E’ evidente che tali discorsi illogici e irrazionali non avevano motivo di esistere se non a causa del loro assurdo orgoglio e il loro senso di prepotenza che gli rendeva incapaci a percepire il senso delle Parole di Dio Altissimo e a unirsi alla giovanissima comunità islamica.

Da questi versetti comprendiamo che:

1. I miscredenti a causa della loro prepotenza si credono superiori ai musulmani illudendosi che la loro ideologia sia perfetta nei confronti dell’Islam.

2. Tutte le ostilità e pregiudizi nei confronti del Sacro Corano e del nobile Profeta Mohammad sono radicati nella più profonda ignoranza e orgoglio e sono privi di ogni forma di ragionamento logico.

 

A questo punto ascoltiamo il versetto 12 della Sura Al Ahqaf:

 

وَمِنْ قَبْلِهِ کِتَابُ مُوسَى إِمَامًا وَرَحْمَةً وَهَذَا کِتَابٌ مُصَدِّقٌ لِسَانًا عَرَبِیًّا لِیُنْذِرَ الَّذِینَ ظَلَمُوا وَبُشْرَى لِلْمُحْسِنِینَ

“Prima di esso c’era la Scrittura di Mosè, guida e misericordia. Questo Libro ne è la conferma, in lingua araba, per ammonire gli ingiusti ed essere lieta novella per coloro che fanno il bene”. (46:12)

 

In questo versetto vediamo come il Sacro Corano risponde in modo altamente equilibrato alle ingiurie e ostilità dei miscredenti quando loro osano a chiamare le parole di Dio, favole e storie immaginarie. Il Sacro Corano per illuminare i cuori sani ricorda che nei Testi Sacri precedenti al Corano, fosse riportato il nome e le caratteristiche del Profeta Mohammad in quanto l’ultimo Messaggero di Dio scelto da Iddio altissimo per completare le religioni precedenti e per invitare tutti gli uomini alla Retta Via.

Da questo versetto possiamo imparare che:

1. La discesa delle Sacre Scritture è una tradizione Divina con lo scopo di salvare l’umanità dal buio dell’ignoranza.

2. Tutti i Testi Sacri sono sulla stessa linea di guida e nessuno di loro contraddice l’altro ne riporta tematiche contrarie agli altri Libri Sacri.

3. Avere la fede in Dio Altissimo comporta inevitabilmente la non accettazione di ingiustizia e miscredenza e chi si fa chiamare un uomo di fede deve comportarsi bene con gli altri e aiutare il prossimo.

 

e in fine ascoltiamo i versetti 13 e 14 della Sura Al Ahqaf:

 

إِنَّ الَّذِینَ قَالُوا رَبُّنَا اللَّهُ ثُمَّ اسْتَقَامُوا فَلا خَوْفٌ عَلَیْهِمْ وَلا هُمْ یَحْزَنُونَ

“Sì, coloro che dicono: «Il nostro Signore è Allah!» e agiscono rettamente non avranno nulla da temere e non saranno afflitti”. (46:13)

 

أُولَئِکَ أَصْحَابُ الْجَنَّةِ خَالِدِینَ فِیهَا جَزَاءً بِمَا کَانُوا یَعْمَلُونَ

“Essi saranno i compagni del Giardino, in cui rimarranno in perpetuo, compenso per quel che avranno fatto”. (46:14)

Nei versetti che appena abbiamo ascoltati vengono descritti i volti e i caratteri dei veri fedeli ricordandoci che le Sacre Scritture sono scese al cuore dei profeti proprio per istruire persone come questi. Uomini saggi ma umili che hanno il cuore aperto alla Verità Sublime e pur di difendere questa Verità sono pronti a sacrificare non solo tutto ciò che hanno di ricchezza ma donare anche la propria vita. Loro con il proprio comportamento e operato danno un esempio perfetto di come deve essere chi è cresciuto e istruito nella scuola dei Profeti con le Prole di Dio Onnisciente.

Da questi due versetti comprendiamo che:

1. Per essere un vero uomo di fede non basta parlare bene e invitare gli altre con le parole ma un vero fedele invita gli altri a seguire la religione con le sue buone azione essendo sempre al servizio dei bisognosi e degli ultimo.

2. Chi segue veremente la Via di Dio non si lascia vincere dalla tristezza, dallo sconforto o dalla paura. Lui ha fiducia piena nel suo Signore e nel Suo Aiuto.