Pandemia e la crisi economica negli Stati Uniti -8
La pandemia ha causato una profonda recessione economica a livello internazionale. In questo programma cercheremo di approfondire - citando le osservazioni degli esperti -, l'impatto che la Pandemia del Coronavirus ha avuto a breve termine sull’economia mondiale e in particolar modo su quella americana.
Mentre il dollaro continua il suo declino in un'economia martoriata dalla pandemia, la Federal Reserve statunitense spinge per un allentamento quantitativo e tassi di interesse prossimi allo zero per compensare l'impatto della crisi sanitaria. Il ruolo della valuta americana come riserva universale è ora messo in discussione come mai prima d'ora.Gli economisti di tutto il mondo sono costretti dalla recessione economica causata dalla pandemia di coronavirus a rivalutare il ruolo globale del dollaro USA, che ha perso terreno rispetto a una serie di valute, scendendo di quasi il 5% a luglio, segnando il suo più grande crollo mensile in più di 10 anni.L'oro - un tradizionale rifugio sicuro in tempi volatili - ha marciato verso l'alto, sostenuto dai dubbi degli investitori e da un mercato nervoso. Nel tentativo di compensare l'impatto della devastazione causata dal COVID-19, alcuni paesi hanno fatto ricorso ad altre opzioni nelle loro transazioni bilaterali.
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Alla Russia e alla Cina, di conseguenza, giungono suggerimenti per cogliere un'opportunità per instaurare una potenziale alleanza "bancaria" o "finanziaria" per promuovere la "de-dollarizzazione" riguardo la collaborazione tra i due partner commerciali, come ha affermato il politologo russo-americano Dimitri Simes. Attualmente i numeri supportano questa tendenza, poiché la quota di scambi in dollari USA tra Mosca e Pechino è scesa al minimo storico del 46% nel primo trimestre del 2020, secondo i dati recenti forniti dalla Banca centrale russa e dal Servizio doganale federale. Meno della metà delle transazioni tra i due paesi sono state effettuate in dollari nei primi tre mesi del 2020, con il 30% condotto in euro e il restante 24% nelle valute nazionali delle due nazioni. Per avere un termine di paragone, nel 2015 quasi il 90% di tutte le transazioni tra Russia e Cina era stato condotto in dollari.Lo scorso giugno, i funzionari dei due paesi hanno invece firmato un accordo per allontanarsi dal dollaro nelle transazioni bilaterali a favore delle valute nazionali - il rublo e lo yuan.
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Il peso che una "alleanza" tra Russia e Cina potrebbe esercitare sui tentativi di abbandonare il dollaro è solo uno dei fattori che potenzialmente spingono verso il basso la domanda di valuta americana.I tentativi di sostenere l'economia in difficoltà hanno spinto la Federal Reserve statunitense a 'stampare' denaro e iniettarlo nel sistema bancario commerciale.Entro la fine del 2020, secondo Oxford Economics, si prevede che la Fed abbia acquistato 3,5 trilioni di dollari di titoli di stato con questi dollari di nuova creazione, ma gli esperti di Wall Street avvertono che liberalizzando la stampa di denaro il governo rischia di svalutare la valuta statunitense, affrettando il suo crollo.