Dic 15, 2021 08:38 CET

Cari amici, l’Iran è una delle nazioni più belle del mondo, sia dal punto di visto della ricchezza storica che sotto il profilo delle attrazioni naturali. In questo programma però vi vogliamo presentare alcune meraviglie meno conosciute dell’Iran, che di solito non si trovano nei giri turistici, e che certe volte neanche gli iraniani conoscono. Insomma, l’obiettivo è presentarvi luoghi, monumenti e paesaggi magici, che pochi hanno potuto conoscere e apprezzare.

Una delle regioni di particolare bellezza dell’Iran nord-occidentale è la regione del Zanjan e in particolare il famoso Museo archeologico di questa città.

La provincia di Zanjan è situata nella parte nord-occidentale del Paese, ed ha come capoluogo l'omonima città. La popolazione è costituita per la maggioranza da azeri.

La città di Zanjan è situata a circa 330 km a nord-ovest di Tehran. È una delle aree più industrializzate del paese, e dopo la città di Tabriz, è una delle città più importanti dell’Iran nord-occidentale.

La provincia è nota per la coltivazione di uva senza semi.

Il Museo Archeologico di Zanjan si trova nel Palazzo Zolfaqari ed è stato inaugurato nel 2009. Questo museo ospita reperti della preistoria, della storia antica e dell'era islamica. Inizialmente il palazzo è stato utilizzato come museo temporaneo per ospitare gli uomini salati, scoperti nella miniera di sale di Zanjan a Chehrabad. Finora sono state trovate sei mummie di sale dell'epoca achemenide e sassanide. Una di queste mummie è ospitata presso il Museo Nazionale dell'Iran a Teheran.

Quando si parla di mummie, l'associazione mentale più immediata è senz'altro legata all’insieme dei riti e delle pratiche funerarie dell’Antico Egitto. Tuttavia nel corso del XX secolo, gli archeologi hanno documentato il ritrovamento di diversi esemplari di mummie provenienti da altre aree del mondo che, anziché aver subito un processo di mummificazione artificiale, si sono conservate grazie a particolari condizioni climatiche. Tra queste, le più note sono i corpi naturalmente mummificati tra mummie delle nevi, del deserto e di palude, una scoperta casuale avvenuta in Iran, ha permesso di aggiungere una nuova categoria di mummie a questa classificazione semplificata.

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Nel dicembre 1993 furono rinvenute una serie di mummie nella miniera di sale di Chehrabad, nella regione di Zanjan, una remota località a circa 300 chilometri a sud di Tabriz. Durante il processo di estrazione del sale, i lavoratori si imbatterono in una testa umana che presentava barba e capelli, insieme ad un arto inferiore, a cui era infilato uno stivale di pelle, altri piccoli resti ossei e una lunga lista di manufatti tra cui coltelli di ferro, un ago d'argento, una fionda, una corda, e alcuni frammenti di ceramica e di tessuto.  Nel 2004, a seguito del ritrovamento di altri corpi, le autorità riconobbero l’importanza di questa scoperta che avrebbe cambiato la catalogazione classica delle mummie naturali. L'Ufficio dei Beni Culturali di Zanjan avviò delle ricerche più approfondite e in breve tempo riemersero dalla miniera altri quattro corpi. Nel 2010, l’Organizzazione iraniana del patrimonio culturale ha siglato una collaborazione congiunta, nota come Salt Men Project, con le Università di Zurigo, Oxford e Vienna al fine di studiare i corpi degli individui rinvenuti nella miniera di Chehrabad.

I primi esiti chiarirono le modalità di mummificazione dei corpi, il cui processo di mummificazione è avvenuto in condizioni di salsedine. Da qui il nome con cui sono stati identificati i corpi, Salt Men. Il sale delle miniere risucchiava l'umidità dalla pelle, lasciandosi dietro i resti essiccati. A causa della mancanza di aria fresca e degli strati di sale nelle miniere, i corpi erano rimasti indisturbati per secoli ed erano estremamente ben conservati. Il progetto Salt Men, che ha condotto analisi del DNA, degli isotopi, dei tessuti, oltre a studi di antropologia fisica, archeobotanica e datazione al radiocarbonio,ed ecc  ha fornito molte risposte circa la provenienza degli individui, la datazione, le cause della morte e le condizioni di vita di questi misteriosi uomini di sale.

Dopo un accurato lavoro di comparazione del DNA, gli archeologi hanno appurato che si trattava di 8 individui, di cui l’ultimo scoperto nel 2007.  La contestualizzazione di Chehrabad è un raro esempio di antica miniera di sale che è stato sfruttato in vari periodi per un lungo arco di tempo dal 600 a.C. circa ai tempi moderni, in particolare durante quattro periodi: l’epoca achemenide, sassanide, selgiuchide, e safavide. La maggior parte dei Salt Men erano probabilmente minatori che morirono durante incidenti sul lavoro. Secondo la valutazione archeologica e stratigrafica dei dati di scavo, risulta che si possono evidenziare almeno tre catastrofi minerarie. La prima catastrofe mineraria ebbe luogo tra il 405 e il 380 a.C. È chiaro che i minatori furono colti di sorpresa quando pesanti blocchi si ruppero dal soffitto della sala mineraria e li colpirono, provocando la loro morte.

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Oggi si sta tentando di preservare questi preziosi reperti. Quattro mummie si trovano al Museo Archeologico di Zanjan, il sesto salt man è stato lasciato in situ, due mummie sono ancora in fase di analisi, mentre la testa e l’arto inferiore sinistro di salt man 1, sono conservati nel Museo Nazionale dell'Iran a Teheran. È stato stimato che l'uomo sia vissuto circa 1700 anni fa, durante il periodo dell'Impero Sasanide, e sia morto tra i 35 ai 40 anni. La storia dei Salt Men, apre una possibilità realistica che ci siano ancora molti altri siti o reperti di vario genere da scoprire in Iran, un immenso paese che per millenni ha rappresentato un crocevia di culture e popoli.

Se viaggiate in Iran, andate a visitare il famoso Museo archeologico  della città di Zanjan.