Gen 09, 2022 12:19 CET
  • Ayatollah Khamenei, Sicurezza e stabilità nella Regione (2)

Amici ascoltatori, vi proponiamo un’altra puntata di questo programma che come il tema centrale cercherà di esaminare i diversi elementi indicati dalla Guida suprema della Rivoluzione islamica, l’Ayatollah Khamenei sull’importantissimo tema della sicurezza e stabilità nella Regione dell’Asia occidentale.

In seguito alla disastrosa fine della seconda guerra mondiale, Gli Stati Uniti d’America hanno sostituito le due potenze coloniali di allora, la Gran Bretagna e la Francia in diverse parti del mondo e in particolare nell’Asia occidentale. Gli americani durante questi lunghi anni hanno adottato una strategia di instabilità nella regione con precisi obiettivi politici, militari ed economici. Oggi tratteremo questo importante tema per comprendere meglio perché gli americani hanno interesse strategico di accendere diverse guerre nell’area mediorientale.

Uno sguardo agli sviluppi e gli avvenimenti di questo ultimo secolo ci rende evidente come l’approccio guerrafondaio e interventista degli Stati Uniti ha minato nel mondo e soprattutto nell’Asia occidentale la pace e la sicurezza delle intere popolazioni.

Gli interventi militari dell’America nelle diverse parti del mondo dal 1997 ad oggi ha cambiato gli equilibri geopolitici negli ultimi 25 anni che ha trascinato l’intera regione in un conflitto senza fine versando il sangue di milioni innocenti, per la maggior parte musulmani.

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la politica interventista americana nell’area dell’Asia occidentale è stata applicata in diverse modalità a seconda dei loschi interessi degli Stati Uniti. Avviare la guerra economica contro diversi paesi facendosi forte di potere militare è uno dei metodi adoperati dagli Stati Uniti per ottenere dei vantaggi e di risultati a proprio favore.

La Guida suprema della rivoluzione islamica, l’Ayatollah Seyyed Alì Khamenei spiegando le varie strategie diaboliche degli Stati Uniti nella regione ha detto: “Tutto ciò che dice la Repubblica Islamica dell’Iran, e che preoccupa e causa la rabbia del mondo dell’imperialismo, è l’invito a questa Resistenza: la Resistenza dinanzi all’ingerenza e alla malvagità dell’America e delle altre potenze prevaricatrici, per poter prendere in mano le redini del futuro del mondo islamico, facendo affidamento alle conoscenze islamiche. Naturalmente l’America e i suoi accompagnatori sono sensibili dinanzi alla parola “Resistenza” ed hanno avviato i più variegati tipi di ostilità contro il Fronte della Resistenza Islamica. La complicità di alcuni governi della zona è altresì l’amara realtà che contribuisce al proseguimento di tale malvagità”.

Colin S. Cavell, docente presso l’università Bluefield nella Virginia occidentale in un suo recente articolo scrive: “ Gli Stati Uniti d’America vendendo una montagna di armi di miliardi per diversi miliardi di dollari ad alcuni paesi dell’Asia occidentale e di Nord Africa hanno aumentato in modo significativo il livello di insicurezza e instabilità nelle due regioni e nel mondo”.

In base al rapporto annuale dell’Associazione per la pace di Stoccolma, gli americani con un tasso altissimo di vendita di armi ai 96 Paesi del mondo, dal 2015 al 2019 si sono guadagnati il titolo del paese più bellicoso nel mondo”.