Giu 22, 2022 06:11 CET

Da oltre 12 anni , la guida suprema della rivoluzione islamica dell’Iran, l’Ayatollah Seyyed Ali’ Khamenei, con l’inizio dell’anno nuovo, sceglie un titolo per nominarlo con l’obiettivo di unire tutti gli sforzi nazionali per realizzare un preciso obiettivo che a sua volta diventa la priorita’ e la principale meta di tutto l’anno in corso. Nel corso delle varie puntate di questo programma cercheremo di approfondire questo importantissimo tema. vi invitiamo a seguirci!

Amici ascoltatori, vi proponiamo un’altra puntata di questo programma che come il tema centrale cercherà di esaminare i diversi elementi indicati dalla Guida suprema della Rivoluzione islamica, l’Ayatollah Khamenei sull’importantissimo tema della sicurezza e stabilità nella Regione dell’Asia occidentale.  Amici, come ricorderete nella puntata precedente abbiamo detto che nei messaggi e nei discorsi della Guida suprema della rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Khamenei vi è una atenzione particolare sulla necessità di mantenere vigli le nazioni musulmane affinché i nemici dell’Islam e della grande Ummah islamica non potessero promuovere e attuare le correnti divisorie e settarie tra i popoli e i paesi islamici della regione. Nel suo discorso in occasione della settimana dell’Unità islamica, la Guida Suprema parlando delle trame nemiche per dividere i musulmani ha ribadito: “A mio giudizio la principale arma degli Stati Uniti nella regione, di cui noi nella Repubblica Islamica siamo pienamente consapevoli, è l’infiltrazione nei centri sensibili e decisionali. La loro arma principale è creare discordia, indebolire la determinazione nazionale dei popoli, creare mancanza di fiducia tra le nazioni e tra le nazioni e i governi, influenzare i calcoli di coloro che prendono le decisioni e pretendere che la soluzione per i problemi risieda nel porsi sotto la bandiera a stelle e strisce, accettare le loro parole, arrendersi e fare qualunque cosa essi dicano. Vogliono far credere che questa sia la soluzione dei problemi. Vogliono innestare questa nozione nella mente dei governanti delle nazioni e dei paesi islamici. Queste sono le loro armi, che sono più pericolose di quelle militari”.

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Noam Chomsky, il noto scienziato , teorico della comunicazione e attivista politico statiunitense, in un suo recente articolo sulla natura guerrafondaia e interventista degli Stati Uniti scrive: “ In Siria come in Iraq, il gruppo terroristico ed estremista Daesh come quasi la totalità dei gruppi terroristici nel mondo, è stato creato per mano americana. Questo fa parte del gioco di potere, iniziata concretamente nel settembre 2001 da parte dell’amministrazione americana di allora che con il pretesto falso di lotta contro i terroristi Al Qaida sono entrati in Iraq per poi ampliare la propria nefasta presenza in altri paesi della regione”.Al Qaida, stando alle dichiarazioni esplicite dell’ex segretario di stato americano, Hillary Clinton, fu creato dagli Stati Uniti per giustificare la loro presenza militare nell’Asia Occidentale. Gli americani in realtà hanno fatto un uso strumentale della cosiddetta e tanto propagandata “lotta al terrore” per trasferire indisturbati i loro attrezzature e i propri militari nelle varie aree della regione. In poche parole, con la scusa di combattere il terrorismo e Al Qaida hanno creato, finanziato e armato fino ai denti il più spietato gruppo terroristico mai esistito, l’Isis o Daesh. Rand Paul che è un politico statunitense, nonché senatore repubblicano dello stato del Kentucky criticando le politiche interventiste dei governi precedenti ha detto: “ La nostra massiccia presenza e i nostri esagerati interventi militari in Siria ha dato l’occasione giusta ai gruppi terroristici a portare avanti le loro attività criminali in Siria e in Iraq. Daesh in Sira era un nostro alleato e noi per sconfiggere l’esercito del governo siriano abbiamo dato uno smisurato sostegno a questo gruppo di terroristi. Secondo ma anche la causa dell’instabilità politica in Iraq va cercata nella nostra presenza militare che a sua volta ha preparato il terreno per le attività terroristiche dell’Isis in questo paese”.

 

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