Giu 22, 2022 06:04 CET

Da oltre 12 anni , la guida suprema della rivoluzione islamica dell’Iran, l’Ayatollah Seyyed Ali’ Khamenei, con l’inizio dell’anno nuovo, sceglie un titolo per nominarlo con l’obiettivo di unire tutti gli sforzi nazionali per realizzare un preciso obiettivo che a sua volta diventa la priorita’ e la principale meta di tutto l’anno in corso. Nel corso delle varie puntate di questo programma cercheremo di approfondire questo importantissimo tema. vi invitiamo a seguirci!

Amici ascoltatori, vi proponiamo un’altra puntata di questo programma che come il tema centrale cercherà di esaminare i diversi elementi indicati dalla Guida suprema della Rivoluzione islamica, l’Ayatollah Khamenei sull’importantissimo tema della sicurezza e stabilità nella Regione dell’Asia occidentale. la questione della vigilanza delle nazioni musulmane di fronte alle correnti divisorie e estremiste è uno dei temi che la Guida suprema della rivoluzione islamica, l’Ayatollah Seyyed Alì Khamenei più volte nei suoi discorsi e messaggi ha rilevato e sottolineato. In uno dei suoi recenti incontri con i rappresentati e guide religiose dei vari Paesi islamici, ospiti nella conferenza dell’Unità Islamica a Tehran, il sommo leder facendo riferimento alle trame e ai progetti dei nemici per indebolire l’intera ummah islamica ha ribadito: “Dobbiamo sapere che la questione dell’unità islamica ha dei nemici pericolosi, guidati dal regime degli Stati Uniti e dal fittizio regime sionista. Sono loro i nemici dell’unità islamica. Gli Stati Uniti non sono soltanto un nemico della Repubblica Islamica. Alcune persone credono che si tratti solamente di confronto tra la Repubblica Islamica e gli Stati Uniti. E’ ovviamente vero che la Repubblica Islamica è bersaglio di maggiore perché è più attiva, ma qui stiamo parlando dei nemici del mondo islamico e delle altre nazioni islamiche, nemici della Palestina e delle nazioni dell’Asia occidentale e del Nord Africa. Loro sono nemici di tutti i musulmani”.

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Ora vediamo alcuni degli interventi più devastanti attuati negli ultimi decenni dagli Stati Uniti nell’Asia Occidentale. Nei primi mesi dell’aggressione americana contro l’Iraq, Brzezinski, lx Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, parlando del progetto Piko ha dichiarato che l’obiettivo di questo progetto è minare la coesione tra i paesi arabi e islamici della regione. Tale progetto comprendeva Iraq, Siria, Libano, Egitto, Ssudan, Iran, Afghanistan, Pakistan, Arabia saudita e tutti i paesi del Golfo Persico e del Nord Africa. Ma questo non è stato né l’unico ne tanto meno l’ultimo dei tentativi americani ai danni dei paesi islamici. Basti pensare alla sanguinosa lotta tra i ribelli Darfour in Sudan nel 2002 a causa della quale non solo sono morti decine di migliaia di musulmani in questo paese islamico ma il governo americano con la sua solita scusa di pace e di democrazia ha trasferito un suo comando dell’esercito in Sudan. Inoltre nel 2007 il senato americano ha approvato una progetto secondo il quale l’Iraq veniva divisa in tre parti sunnita, sciita e curda. In base a questo decreto il governo statiunitense con l’obiettivo di indebolire il governo centrale iracheno, riconosceva l’indipendenza della regione curda con tanto di finanziamenti e forniture di armi a loro. Concludiamo con le parole della gida suprema che parlando con alcuni ambasciatori dei paesi islamici ha detto: “La presenza statunitense non ha comportato altro che male e corruzione. Appena hanno messo piede in questa regione hanno portato con loro malvagità e corruzione. In qualsiasi zona mettono piede portano insicurezza, guerre intestine o compiono azioni quali creare Daesh (ISIS).