Ayatollah Khamenei, Sicurezza e stabilità nella Regione 8
Da oltre 12 anni , la guida suprema della rivoluzione islamica dell’Iran, l’Ayatollah Seyyed Ali’ Khamenei, con l’inizio dell’anno nuovo, sceglie un titolo per nominarlo con l’obiettivo di unire tutti gli sforzi nazionali per realizzare un preciso obiettivo che a sua volta diventa la priorita’ e la principale meta di tutto l’anno in corso. Nel corso delle varie puntate di questo programma cercheremo di approfondire questo importantissimo tema. vi invitiamo a seguirci!
Amici, nelle puntate precedenti abbiamo parlato della natura e delle iniziative guerrafondaia degli americani nel mondo e in particolar modo nell’Asia Occidentale. Oggi invece esamineremo l’inaffidabilità degli Stati Uniti anche quando apparentemente si impegnano di rispettare un accordo firmato da loro stessi.
Solo negli ultimi anni, gli americani hanno speso 7mila miliardi di dollari per i loro interventi militari nella nostra regione, creando caos e instabilità per i Paesi della regione e mettendo in seria difficoltà i loro stessi militari.
I soldati americani presenti nell’Asia Occidentale prima dell’occupazione dell’Afghanistan e dell’Iraq erano circa tra 60,000 per toccare un massimo di 80mila militari. Va ricordato inoltre che nel 2019 gli americani hanno venduto armi e mezzi militari pesanti ai paesi del Golfo Persico di un valore pari a 25,5 miliradi di dollari, equivalente a un terzo del commercio mondiale delle armi. Ora, la domanda è questa, quali sono i reali interessi degli Stati Uniti nell’Asia Occidentale che gli spingono a insistere sulla loro politica interventista nella regione?
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Il petrolio, un tempo era il più importante interesse degli americani nell’Asia occidentale e soprattutto nei paesi del Golfo Persico. Ma oggi, molti analisti ed esperti della geopolitica basandosi sulle statistiche e dichiarazioni delle autorità americane, sono del parere che gli americano raggiungendo l’autosufficienza nella produzione di petrolio, non hanno più bisogno del petrolio dei paesi Asia occidentali. Ma sappiamo che le importazioni petrolifere degli Stati Uniti dall’Asia occidentale nel 2001 erano 2.8 milioni di barili al giorno mentre nel 2019 gli americani nonostante la loro cosiddetta autonomia energetica hanno continuato a comprare 1.6 milioni di barili dai paesi della regione.
Quindi, il petrolio rimane uno degli interessi importanti degli Usa per la nostra regione, ma il loro obiettivo principale rimane quella di sostenere l’Israele come il suo principale alleato e complice nel Medioriente. Ricordiamo che nel 2019 l’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha portato al senato e al congresso americano la proposta del ritiro delle forze americane dalla Siria, incontrando l’unanimità dei deputati dei due parlamenti nel opporsi alla proposta del Presidente.
La guida della rivoluzione islamica Ayatollah Khamenei nel 2017 ricevendo ieri il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la cooperazione tra l'Iran e la Russia sulla questione siriana rappresenta l'esempio di una buona collaborazione bilaterale tra due paesi. "L' impedire l'avanzata degli Usa è una delle questioni internazionali su cui Teheran e Mosca possono poggiare la cooperazione perché Washington rappresenta una minaccia all'umanità", ha affermato il sommo leader aggiungendo:
"Gli Stati Uniti non sono riusciti a raggiungere i propri obiettivi in Siria e hanno subito la sconfitta. L'Iran e la Russia oltre a rafforzare sempre di più le cooperazioni bilaterali nel settore politico ed economico, devono essere impegnati all'attuazione degli accordi raggiunti tra i due paesi”.