Feb 13, 2022 10:59 CET

La pandemia ha causato una profonda recessione economica a livello internazionale. In questo programma cercheremo di approfondire - citando le osservazioni degli esperti -, l'impatto che la Pandemia del Coronavirus ha avuto a breve termine sull’economia mondiale e in particolar modo su quella americana.

L'annuncio del presidente statunitense Joe Biden sul futuro presidente della Federal Reserve la principale banca centrale del mondo, le cui scelte di politica monetaria condizionano da sempre le mosse degli altri istituti. Lo ha detto Sherrod Brown, il presidente della commissione Bancaria del Senato, a Bloomberg. Il senatore democratico ha detto di aver ricevuto la notizia da fonti della Casa Bianca. Circa due settimane fa, Biden ha avuto un colloquio alla Casa Bianca sia con l'attuale presidente Jerome Powell, di cui molti vorrebbero la conferma per il secondo mandato quadriennale (il primo scade a febbraio), sia con la governatrice Lael Brainard, emersa come l'unica antagonista per l'incarico. Brainard, già stretta collaboratrice di Clinton e Obama. Ma c’è l’onnipresente scoglio repubblicano al Senato, mentre l’inflazione galoppa sempre più forte Traballa quindi la poltrona di Jerome Powell, chiamato nel 2017 a capo della Fed da Donald Trump, con cui di lì a poco sarebbe entrato in rotta di collisione a causa dell’ostinazione di quest’ultimo nel mantenere i tassi fermi.

 

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Ora che il numero uno ha cambiato passo, avviando la stagione del tapering, cioè riducendo poco alla volta gli stimoli all’economia, gli acquisti di debito e preparandosi a un rialzo dei tassi, potrebbe arrivare l’avvicendamento, magari con Lael Brainard, di cui si fa sempre più insistentemente il nome, ricevuta due settimane fa alla Casa Bianca da Biden. I segnali ci sono tutti. E forse ci sono anche delle ragioni macroeconomiche. Tanto per cominciare gli Stati Uniti hanno un problema piuttosto grosso di inflazione, che continua a galoppare mettendo sempre più in crisi l’agenda economica del presidente. I prezzi sono aumentati del 6,2% nel mese di ottobre e i rincari sono sempre più pesanti per i cittadini americani, soprattutto con l’approssimarsi dell’inverno (con l’incremento dei consumi di energia) e delle festività natalizie. I costi di una spesa per quattro persone sono passati dai 674 dollari al mese del 2020 ai 849 dollari di oggi. Tutto questo potrebbe ben presto polverizzare i benefici frutto dei maxi-piani pandemici messi in piedi dai democratici, soprattutto del pacchetto da 1.750 miliardi di dollari appena approvato dal Congresso. La prudenza mostrata fin qui da Powell, il cui mandato (rinnovabile) scade a febbraio, nello stringere i cordoni della borsa, riducendo i tassi, potrebbe rivelarsi letale nell’ambito del contrasto al surriscaldamento dei prezzi.

 

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Forse è proprio per questo che l’annuncio sul futuro presidente della Federal Reserve sarebbe imminente. Almeno secondo Sherrod Brown, il presidente della commissione Bancaria del Senato, il quale ha chiarito di aver ricevuto la notizia da fonti della Casa Bianca. Ora, Biden sa fin troppo bene che negli anni Powell si è guadagnato il plauso di una parte dei democratici per aver posto, per esempio, l’attenzione della Fed sull’obiettivo di ridurre la disoccupazione. Ma anche per aver semplicemente contrastato Trump. Eppure, l’ala progressista del partito non è contenta dell’allentamento delle regole finanziarie imposte dopo la crisi del 2008 e crede che a capo della banca centrale serva qualcuno più in sintonia con le priorità democratiche. Biden, però, sa anche che il Senato approverebbe a larga maggioranza la conferma di Powell, che gode del sostegno della maggior parte dei repubblicani. C’è però, almeno sulla carta, una via d’uscita.