Feb 16, 2022 07:43 CET

Da oltre 12 anni , la guida suprema della rivoluzione islamica dell’Iran, l’Ayatollah Seyyed Ali’ Khamenei, con l’inizio dell’anno nuovo, sceglie un titolo per nominarlo con l’obiettivo di unire tutti gli sforzi nazionali per realizzare un preciso obiettivo che a sua volta diventa la priorita’ e la principale meta di tutto l’anno in corso. Nel corso delle varie puntate di questo programma cercheremo di approfondire questo importantissimo tema. vi invitiamo a seguirci!

Amici , vi proponiamo un’altra puntata di questo programma che come il tema centrale cercherà di esaminare i diversi elementi indicati dalla Guida suprema della Rivoluzione islamica, l’Ayatollah Khamenei sull’importantissimo tema della sicurezza e stabilità nella Regione dell’Asia occidentale. Restate con noi!

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Amici, come vi ricorderete nella punta precedente abbiamo detto che la farsa americana della lotta al terrorismo in realtà è l’altra faccia della politica brutale e guerrafondaia degli Stati Uniti per giustificare i loro interventi e le loro presenze militari nelle varie parti del mondo e in particolare nell’Asia occidentale.Negli ultimi 20 anni, questa strategia rappresenta la strada unilaterale intrapresa dagli Stati Uniti, in seguito ai famigerati attacchi alle Torri Gemelle di New York dell'11 settembre 2001.Assistiamo, infatti, per quel che concerne la politica di intervento militare, a una chiara e palese violazione del diritto internazionale da parte dell’allora presidente Bush come di tutte le amministrazione americane. L’aggressione militare degli Stati Uniti all’Afghanistan con la scusa di combattere i terroristi al Qaida in realtà era un’ennesima delegittimazione del residuale ruolo svolto dal Consiglio di sicurezza dell'O.N.U. in quanto l’organo internazionale garante della pace e della sicurezza mondiale. In altre parole gli americani con l'uso della forza militare, hanno messo in atto un palese disconoscimento dei diritti umani sanciti a livello universale, a esempio, quelli dalla Convenzione di Ginevra del 1949.

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Nel procedere in questa strategia interventista, gli Stati Uniti di fatto disconoscono qualsiasi Organizzazione che possa imporre vincoli ai propri obiettivi, votando, a esempio, contro lo Statuto della Corte penale internazionale, allo scopo di sottrarne al giudizio i propri crimini e criminali di guerra.Già l'intervento in Afghanistan, intrapreso il 7 ottobre 2001, in seguito agli attacchi alle Torri Gemelle di New York, gli americani celano, in realtà, interessi geopolitici statunitensi per ampliare la propria egemonia nel mondo. Va ricordato che nella applicazione e nell’avanzamento della politica interventista americana alcuni paesi regionali come il regime dell’Arabia Saudita hanno svolto e svolgono un ruolo fondamentale. L’assurda e feroce aggressione saudita contro la popolazione yemenita e di Bahrein è un esempio palese di come Riad sta contribuendo alla destabilizzazione della regione Asia occidentale comprando e usando le armi e gli aerei americani. La Guida suprema della Rivoluzione islamica in suo recente incontro con i membri dell’Organizzazione internazionale di Ahlul Bayt, ha esaminato la strategia americana di intervento militare e l’infiltrazione. “Il piano del nemico fondamentalmente è basato su due fattori; creare la discordia e l’infiltrazione. Questo è il principale piano degli americani nella nostra regione, prima creare divergenza tra i governi per poi estenderlo anche ai popoli musulmani. E secondo me la discordia tra i popoli islamici è molto più pericoloso di qualche divergenza tra i governi. Tale strategia diabolica un tempo consisteva nella creazione del pan arabismo, pan iranismo, pan turchismo e così via, oggi invece stanno cercando di creare la scissione tra i musulmani con il discorso di sunnismo e sciismo. Tutto questo loro sforzo e impegno serve e serviva per impedire i musulmani di unirsi e difendersi dalle loro diaboliche trame”.