Nahj-ul-Balaghah, le perle di saggezza di Imam Ali (as)- 24
Amici, anche questa settimana, vi proponiamo un altra puntata del programma dedicato alle parole riportate dal Principe dei Credenti, il nobile Imam Alì, Pace e Benedizione su di lui. Perle di saggezza che dopo i versetti del Sacro Corano e gli Ahadith del Nobile Profeta Mohammad, sia lodato dal Signore, non hanno eguali tra i testi sacri. Ascoltiamo insieme alcune Hikmat, ovvero le frasi breve del Nahjul Balagha.
Amir al-mu'minin, la pace sia su di lui, disse: “O figlio di Adamo, quando vedi che il tuo Signore, il Glorificato, ti concede i suoi doni e la Sua Grazia, mentre tu Gli disobbedisci, dovresti temerLo”.
Quando una persona continua a ricevere i doni e le ricchezze da parte del Signore, nonostante la sua insistenza nel compieri atti peccaminosi, molto spesso, fa una idea sbagliata di se stesso e soprattutto della Clemenza Divina, cadendo nel malinteso che Allah Gloria a Lui l’Altissimo, e' soddisfatto di lui e che tutto questa generosita’ sia il risultato delle sue azioni e non della Misericordia infinita del Signore. Ma e’ fondamentale ricordarsi sempre che l'aumento dei doni di Allah, avviene in seguito alla gratitudine dell’uomo e se l'uomo assumesse un’attitudine ingrata dinnanzi alla Grazia Divina, tale Geneorosita' potrebbe interrompersi, come si legge nella Sura Ibrahim, versetto 7 che dice:“E quando il vostro Signore proclamò: «Se sarete riconoscenti, accrescerò [la Mia grazia]. Se sarete ingrati, in verità il Mio castigo è severo!».
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Abbiamo detto che in base alla hikma che appena abbiamo ascoltato il continuo conferimento di Grazia Divina, nonostante la disobbedienza e l'ingratitudine di alcune persone, non può essere interpretato come l’indice della Soddisfazione di Allah, né si può dire che in questo modo Iddio Altissimo non conosce l’arroganza del peccatore e della persona disobbediente che continua a commettere peccati e vizi, essendo consapevole della gravita’ del proprio errore. In tale caso ciascuno di noi dovrebbe piuttosto pensare che tale fortuna sia una sorta di prova e tregua perché quando la prepotenza e l’arroganza del peccatore raggiungeranno il loro apice, La grazia di Dio svanirà tutto in una volta.Ma nel caso contrario la Benevolenza di Dio il Clemente, non conosce limiti come si legge nella Sura Al Baqara versetto 186: “E quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene, (devi dire loro), in verità, Io sono vicino! Esaudisco la preghiera di chi supplica, quando Mi invoca. Che accettino quindi il Mio invito e credano in Me! Forse così seguiranno la retta via”. È interessante notare come il Signore Eccelso, in questo piccolo versetto, nomina Se stesso per ben sette volte, e per altrettante volte i Suoi servi, e, in tal modo, esprime tutto il Suo amore e la Sua attenzione per le Sue creature, e ribadisce, in modo assai fine ed efficace, il concetto espresso nella prima parte del versetto: “Io sono vicino!” Imam Jafar Sadiq Pace su di lui afferma: “Invocate molto il Signore , poiché la preghiera è la chiave del perdono divino, e il mezzo per ottenere ogni grazia. Esistono doni presso Dio, che è possibile ottenere solo attraverso la invocazione, che è in grado di aprirti tutte le porte”. Certo, Allah ci è vicino, è sempre con noi, e non può esserci lontano, poiché Egli è nel nostro cuore.