Il Sentiero della Luce 967
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, anche oggi continuiamo la lettura e un semplice commento del cinquantatresimo brano del Corano, la Sura An Najm la stella, di cui il nome deriva appunto dal primo versetto. Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 62 versetti e inizia come alcune Sura del Corano con i giuramenti Divini.
Oggi conosce
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Ascoltiamo ora i versetti 31 e 32 della Sura An Najm:
وَلِلَّهِ مَا فِى ٱلسَّمَـٰوَٰتِ وَمَا فِى ٱلْأَرْضِ لِيَجْزِىَ ٱلَّذِينَ أَسَـٰٓـُٔوا۟ بِمَا عَمِلُوا۟ وَيَجْزِىَ ٱلَّذِينَ أَحْسَنُوا۟ بِٱلْحُسْنَى
“Appartiene ad Allah tutto quello che c’è nei cieli e tutto quello che c’è sulla terra, sì che compensi coloro che agiscono male per ciò che avranno fatto e compensi coloro che agiscono bene con quanto ci sia di più bello”. (53:31)
ٱلَّذِينَ يَجْتَنِبُونَ كَبَـٰٓئِرَ ٱلْإِثْمِ وَٱلْفَوَٰحِشَ إِلَّا ٱللَّمَمَ ۚ إِنَّ رَبَّكَ وَٰسِعُ ٱلْمَغْفِرَةِ ۚ هُوَ أَعْلَمُ بِكُمْ إِذْ أَنشَأَكُم مِّنَ ٱلْأَرْضِ وَإِذْ أَنتُمْ أَجِنَّةٌۭ فِى بُطُونِ أُمَّهَـٰتِكُمْ ۖ فَلَا تُزَكُّوٓا۟ أَنفُسَكُمْ ۖ هُوَ أَعْلَمُ بِمَنِ ٱتَّقَىٰٓ
“Essi sono coloro che evitano i peccati più gravi e le perversità e non commettono che le colpe più lievi. Invero il perdono del tuo Signore è immenso. Egli vi conosce meglio [di chiunque altro] quando vi ha prodotti dalla terra e quando eravate ancora embrioni nel ventre delle vostre madri. Non vantatevi di essere puri : Egli conosce meglio [di chiunque altro] coloro che [Lo] temono”. (53:32)
Nei versetti che appena abbiamo ascoltato vi sono dei chiari riferimenti riguardo il sistema della valutazione, della premiazione e del castigo per le nostre azioni e intenzioni da parte del Signore l’Altissimo dove appare evidente che nessun essere umano viene abbandonato a se stesso. In base a questa valutazione ciò che conta al di sopra di ogni altra cosa è la reale intenzione che ha mosso le nostre azioni. Un peccato se commesso involontariamente e con la leggerezza viene valutato meno grave e addirittura perdonabile mentre una apparente buona azione dietro la quale si nasconde la vanità e l’orgoglio non ha nessun valore dinnanzi al Signore Onnisciente.
Da questi versetti comprendiamo che:
1. Questo mondo è stato creato per l’uomo, e l’uomo dovrà rispondere per ogni sua azione e intenzione.
2. nessuno è immune dall’errore e dai peccati, neanche gli uomini buoni e onesti, i quali grazie alla loro costante vigilanza sulla propria Nafs cercano di tenersi lontani dai peccati, e se cadono in un errore riescono a correggersi chiedendo sinceramente il pentono ad Allah, Gloria a Lui Altissimo.
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Ed ora ascoltiamo i versetti 33, 34, 35, 36, 37 e 38 della Sura An Najm:
أَفَرَءَيْتَ ٱلَّذِى تَوَلَّىٰ
“Hai visto colui che ti volge le spalle”, (53:33)
وَأَعْطَىٰ قَلِيلًۭا وَأَكْدَىٰٓ
“che dà poco e poi smette [di dare]”? (53:34)
أَعِندَهُۥ عِلْمُ ٱلْغَيْبِ فَهُوَ يَرَىٰٓ
“Possiede conoscenza dell’invisibile e riesce a vederlo”? (53:35)
أَمْ لَمْ يُنَبَّأْ بِمَا فِى صُحُفِ مُوسَىٰ
“Non è stato informato di quello che contengono i fogli di Mosè” (53:36)
وَإِبْرَٰهِيمَ ٱلَّذِى وَفَّىٰٓ
“e quelli di Abramo, uomo fedele”? (53:37)
أَلَّا تَزِرُ وَازِرَةٌۭ وِزْرَ أُخْرَىٰ
“Che nessuno porterà il fardello di un altro”, (53:38)
Come abbiamo detti, i versetti precedenti spiegavano che ogni uomo è responsabile per tutte le sue azioni e intenzioni. Nei versetti che appena abbiamo ascoltato la stessa questione viene esaminata da un’altra angolazione, ovvero che nel Giorno del Giudizio Universale, nessuno di noi potrà incolpare gli altri per i propri peccati ed errori. Dinnanzi alla Corte Divina, sarà impossibile aggrapparsi alle apparenze e alle ipocrisie di questo mondo, in quanto non esistono inganni e giustificazioni. Saranno i luoghi, i tempi e gli stessi membri del nostro corpo a testimoniare l’assoluta verità.
Da questi versetti impariamo che:
1. Coloro che aiutano i bisognosi per Iddio Altissimo, lo fanno sempre e di nascosto, mentre chi lo fa per vanità non potrà beneficiarsi di questa buona azione in quanto l’intenzione iniziale non era pura.
2. Il Sacro Corano spesso riporta l’esempio del Nobile Profeta Ibrahim come l’uomo che ha rispettato fino alla fine i suoi impegni e patti con Allah, Gloria a Lui l’Altissimo.
3. Chi ci invita a compiere un peccato dicendo che prenderà lui ogni responsabilità ci sta trascinando in una grande trappola da cui non ne potremo uscire nel Giorno del Giudizio.
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E infine ascoltiamo i versetti 39, 40 e 41 della Sura An Najm:
وَأَن لَّيْسَ لِلْإِنسَـٰنِ إِلَّا مَا سَعَىٰ
“E che invero, l’uomo non ottiene che il [frutto dei] suoi sforzi”, (53:39)
وَأَنَّ سَعْيَهُۥ سَوْفَ يُرَىٰ
“e che il suo sforzo gli sarà presentato [nel Giorno del Giudizio]” (53:40)
ثُمَّ يُجْزَىٰهُ ٱلْجَزَآءَ ٱلْأَوْفَىٰ
“e gli sarà dato pieno compenso”, (53:41)
Uno dei principi saldi di tutte le religioni monoteistiche è che nel Giorno del Giudizio Universale, ciascun uomo ritroverà esattamente ciò che ha fatto durante la sua vita terrestre. Nessun altro al di fuori di noi stessi porterà sulle proprie spalle il peso dei nostri peccati e nessuno eccetto noi riceverà il premio o il castigo per ciò che abbiamo fatto noi. Inotre l’uomo non dovrebbe lasciarsi impressionare dall’esito apparentemente positivo o negativo dei suoi sforzi, in quanto ciò che verrà valutato dal Signore è il nostro sincero sforzo e non il risultato che abbiamo ottenuto.
Da questi versetti impariamo che:
1. A noi spetta solo compiere il nostro dovere, indipendentemente dall’esito.
2. Nulla di ciò che facciamo o pensiamo verrà cancellato.
3. Questo mondo non ha le caratteristiche e le potenzialità idonee per farci vedere la vera natura delle nostre azioni.
4. Chi crede nella Resurrezione e nella Giustizia Divina si terrà lontano dai peccati e avrà la giusta grinta per compiere le buone azioni.