Feb 14, 2023 07:52 CET

Salve amici! Vi i presenteremo un altro appuntamento con " i falsi paladini dei diritti umani". Speriamo che sia di vostro gradimento!

 “La Repubblica islamica ha gia’ annunciato in modo ufficiale la sua posizione in merito alla recente provazione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC)”. Sono le parole del portavoce agli Esteri iraniano Nasser Kanani. “L’Iran non riconosce questa risoluzione e non collabora con essa. Agiamo in base alle nostre responsabilità e non prestiamo attenzione a simili iniziative che sono puramente politiche e vengono decise solo per fare pressione su Tehran”. Le parole del diplomatico iraniano si riferiscono alla risoluzione approvata dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, che in una recente sessione d'emergenza sull'Iran svoltasi a Ginevra, ha approvato l’avvio di una indagine internazionale sulla presunta repressione delle rivolte esplose in alcune città del Paese dopo il caso di Mahsa Amini, ragazza iraniana che è deceduta mentre era in custodia della polizia di Tehran. Per l’Iran, le azioni come la risoluzione dell’UNHRC costituiscono un’interferenza nei suoi affari interni.

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 Durante la conferenza stampa a Tehran, il portavoce iraniano Kanani riferendosi al fatto che la risoluzione del Consiglio Onu per diritti umani à stata approvata con la richiesta della Germania, ha denunciato l’ipocrisia tedesca: la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock, ha espresso preoccupazione per le donne iraniane sopratutte per quelle curde. Berlino non è in posizione di parlare della situazione dei diritti umani in altri paesi nel momento in cui le piu’ pacifiche manifestazioni in Germania vengono brutalmente represse dalla polizia tedesca. E quanto riguarda la popolazione curda, alla Germania vogliamo rinfrescare la memoria:Il 28 e 29 giugno del 1987, durante la guerra imposta dal Iraq di Saddam all’Iran, l’esercito iracheno bombardò con le bombe chimiche la cittadina di frontiera iraniana di Sardasht.Saddam Hussein, che dal 1980 aveva iniziato una cruenta aggressione contro gli iraniani, che avevano resistito in quella che venne detta la “sacra difesa”, decise di colpire con i gas velenosi i 4 punti di popolati della cittadina di Sardasht, provocando immediatamente 110 morti e causando diverse migliaia di feriti.MusicaIl bombardamento chimico di Sardasht, si tenne nel pieno silenzio dei difensori occidentali dei diritti umani e ancora oggi, le vittime inermi di questa tragedia, non hanno avuto nemmeno il riconoscimento che meritano, ossia quelle di essere state uccise ingiustamente con armi chimiche.Ancor più criminale del bombardamento, fu il comportamento della diplomazia statunitense. L’Iran propose al Consiglio di Sicurezza dell’Onu una risoluzione di condanna contro Saddam Hussein alla quale però gli Stati Uniti opposero il veto.Insomma, le leggi internazionali che vietano l’uso di armi di distruzione di massa e quelle chimiche e batteriologiche, venivano violate con l’appoggio diretto degli Stati Uniti.C’era una ragione di fondo in tutto ciò. La condanna contro Saddam, avrebbe infatti aperto la strada alla condanna delle società che avevano armato di armi chimiche il folle satrapo di Baghdad.La totalità di queste compagnìe erano europee e americane. Più esattamente, i documenti ottenuti dimostrano che Germania, Olanda, Francia, Belgio e Stati Uniti, avevano venduto all’Iraq di allora le armi chimiche utilizzate nella strage di Sardasht.La storia ci ha dimostrato che Saddam non era nessuno senza l’appoggio straniero; oggi pertanto, è chiaro che i responsabili del bombardamento chimico contro la città iraniana di Sardasht, erano proprio le nazioni europee e gli Stati Uniti, che lo avevano dotato di queste armi orribili, sapendo dell’aggressione in corso ai danni dell’Iran.