Feb 26, 2024 06:13 CET

Nel programma odierno e forse anche nella prossima puntata della serie di ‘Falsi paladini dei diritti umani’, vi parlerò di Ilaria Salis, donna italiana in carcere in Ungheria con l’accusa di aver aggredito dei neonazisti.

Ilaria Salis è da 10 mesi in detenzione preventiva a Budapest. Le ultime immagini della donna italiana vengono pubblicate solo al 30 gennaio e mostrano il suo ingresso in un tribunale ungherese con con le manette ai polsi e alle caviglie, legate fra loro e attaccate a un guinzaglio tenuto dalle guardie penitenziarie hanno attirato l'attenzione internazionale. E’ stata questa l’entrata choc in aula della militante antifascista accusata di aver aggredito nell’11 febbraio 2023, due estremisti di destra nella capitale dell’Ungheria. La vicenda, tuttavia, resta sconosciuta al pubblico italiano per diversi mesi, fino a un recente articolo pubblicato su Repubblica.Durante il fine settimana sui giornali italiani si è parlato della 39enne milanese, attualmente si trova in un carcere di massima sicurezza ungherese, in condizioni che lei stessa e le persone che l’hanno visitata hanno descritto come «disumane».Il caso coinvolge anche Manuel Jacoangeli, ambasciatore italiano a Budapest, diventato infatti il bersaglio di diverse critiche provenienti dal padre di Ilaria Salis, Roberto, secondo il quale l’Ambasciata italiana a Budapest conosceva le condizioni della figlia in Ungheria e non ha fatto nulla. Intervistato da ‘La Repubblica’, Roberto Salis, che dopo 11 mesi è riuscito a vedere l’ambasciatore italiano a Budapest, ha detto: “È la prima volta. Evidentemente, dallo scorso febbraio ha avuto impegni più gravosi che occuparsi di mia figlia”.Sull’incontro ha rivelato: “Abbiamo studiato un piano per provare a riportarla a casa, che dovrà essere validato dai ministri della Giustizia e degli Esteri. A quel punto gli avvocati in Ungheria potranno fare richiesta di domiciliari. Mi sono raccomandato che venga fatto con urgenza. (…) Trovo assurdo che lo Stato italiano non riesca a dire a un altro Stato dell’Unione europea ‘siamo in grado noi di garantire i controlli'”.

******

Giornalista pubblicista. Il padre di Ilaria, è laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Le sue critiche non hanno risparmiato neanche’ il governo italiano. Roberti Salis ha detto di aver scritto più volte negli scorsi mesi alle più alte cariche dello stato, fra cui la premier Giorgia Meloni e i ministri degli Esteri e della Giustizia, rispettivamente Antonio Tajani e Carlo Nordio, senza aver avuto risposta: la sua richiesta è che la diplomazia italiana si attivi per far rientrare la figlia in Italia in attesa del processo sulla base delle condizioni della carcerazione preventiva. La storia è stata raccontata in questi giorni da Repubblica, che con alcuni articoli ha contribuito a rendere più noto il caso.

 

 

 

Potete seguirci sui seguenti Social Media:
Instagram: @parstodayitaliano
Whatsapp: +9809035065504, gruppo Notizie scelte
Twitter: RadioItaliaIRIB
Youtube: Redazione italiana
VK: Redazione-Italiana Irib
E il sito: Urmedium