Giu 13, 2023 06:32 CET

Salve amici! Vi i presenteremo un altro appuntamento con " i falsi paladini dei diritti umani". Speriamo che sia di vostro gradimento!

E’ un terremoto diplomatico la fuga di documenti segreti dell’intelligence Usa, trafugati online, ad opera del New York Times. L’accaduto ha messo in serio imbarazzo sia la Casa Bianca che il Pentagono. Tanto che le autorità Usa hanno promesso punizioni esemplari contro la 'talpa', cosiddetto responsabile della più grande fuoriuscita di informazioni segrete americane sulla crisi dell'Ucraina. Di questo vi voglio parlare oggi. Restate coi noi!

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Dai file diffusi, viene fuori che la Casa Bianca riteneva che il leader delle Nazioni Unite fosse troppo aperto ad accogliere gli interessi russi mentre si negoziava il patto sui cereali del Mar Nero. In una conversazione, Antonio Guterres ha espresso «sgomento» per la richiesta di Ursula von der Leyen all’Europa di produrre più armi e munizioni in seguito al conflitto in Ucraina. In poche parole g Gli Stati Uniti avrebbero spiato anche il segretario dell’Onu. Si tratta della ultima delle tante rivelazioni imbarazzanti che stanno venendo fuori dai cosiddetti Pentagon leak, sui quali l’amministrazione sta indagando per individuare la talpa che ha portato alla diffusione. Sempre in base alle notizie top secret, per gli Stati Uniti il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “sia troppo accomodante con gli interessi russi”, e quindi hanno cominciato a monitorare da vicino Guterres. I documenti contengono le comunicazioni private di Guterres e della sua vice, Amina Mohammed, sulla crisi ucraina e su alcuni leader africani. Il segretario dell’Onu esprime «sgomento» per la richiesta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, all’Europa di produrre più armi e munizioni in seguito all’operazione speciale militare russa in Ucraina.

Il documento trapelato si concentra sull’accordo sui cereali nel Mar Nero, mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia a luglio, in seguito ai timori di una crisi alimentare globale. Il documento suggerisce che Guterres era così desideroso di preservare l’accordo da essere disposto ad assecondare gli interessi della Russia: “Guterres ha sottolineato i suoi sforzi per migliorare la capacità di esportazione della Russia”, si legge nel documento, “anche se ciò comporta il coinvolgimento di entità o individui russi sanzionati”. Le sue azioni di febbraio, secondo la valutazione Usa, stavano “minando gli sforzi più ampi per ritenere Mosca responsabile delle sue azioni in Ucraina”.

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Gli alti funzionari dell’Onu si sono detti irritati all’idea che il più importante diplomatico del mondo fosse ritenuto tenero con Mosca, e pur rifiutandosi di commentare i documenti filtrati nel leak, hanno detto ai media che le Nazioni Unite erano “spinte dalla necessità di mitigare l’impatto della guerra sui più poveri del mondo. Ciò significa fare il possibile per abbassare il prezzo del cibo e per garantire che i fertilizzanti siano accessibili a quei Paesi che ne hanno più bisogno”. “Questo significa” - hanno proseguito le autorità del Palazzo di Vetro -, “fare il possibile per far scendere il prezzo dei prodotti alimentari... e per garantire che i fertilizzanti siano accessibili ai Paesi che ne hanno più bisogno”. La Russia si è spesso lamentata del fatto che le sue esportazioni di grano e fertilizzanti sono influenzate negativamente dalle sanzioni internazionali e ha minacciato almeno due volte di sospendere la cooperazione con l’accordo sul grano se non verranno affrontate le sue preoccupazioni.

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È risaputo che gli Stati Uniti sono tra le nazioni che regolarmente monitorano le Nazioni Unite, ma quando i prodotti dello spionaggio vengono alla luce è molto imbarazzante e, per il principale diplomatico mondiale, potenzialmente dannoso. Il portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha detto alla Bbc che la Casa Bianca si sta affrettando ad andare a fondo sulla fuga di notizie.

«Vogliamo andare fino in fondo, vogliamo scoprire chi ha fatto questo e perché», ha detto il presidente Joe Biden durante il suo viaggio a Belfast mercoledì. Secondo Kirby, l’autenticità di alcuni dei documenti deve ancora essere stabilita,  ma sembra che i file provengano «certamente da varie fonti di intelligence in tutto il governo».

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