Lug 12, 2023 11:28 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Amici, oggi continueremo con la lettura e un semplice commento del cinquantasettesimo brano del Corano, la Sura Al Hadid, il Ferro,

di cui il nome deriva appunto dal venticinquesimo versetto. Stando alle fonti islamiche questa nobile Sura è stata rivelata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Medina e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti di base della fede come la Creazione dell’Universo, la missione dei Messaggeri di Allah e delle caratteristiche dei Suoi sinceri servi che credono mella Parola Divina, nei Suoi Messaggeri e nel giorno del Giudizio al cospetto di coloro che negano tutto ciò aggrappandosi al credo e ai costumi dei loro antenati.

Questo nobile Suraa comprende 29 versetti in cui il tema principale è la Creazione e la Magnificenza del Potere Divino

Oggi conosceremo meglio dal versetto 10 al 15 di questa nobile Sura coranica.

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Ora ascoltiamo i versetti 10 e 11 della Sura Al Hadid, il Ferro:

 

وَمَا لَکُمْ أَلَّا تُنْفِقُوا فِی سَبِیلِ اللَّهِ وَلِلَّهِ مِیرَاثُ السَّمَاوَاتِ وَالْأَرْضِ لَا یَسْتَوِی مِنْکُمْ مَنْ أَنْفَقَ مِنْ قَبْلِ الْفَتْحِ وَقَاتَلَ أُولَئِکَ أَعْظَمُ دَرَجَةً مِنَ الَّذِینَ أَنْفَقُوا مِنْ بَعْدُ وَقَاتَلُوا وَکُلًّا وَعَدَ اللَّهُ الْحُسْنَى وَاللَّهُ بِمَا تَعْمَلُونَ خَبِیرٌ

“Perché non siete generosi per la causa di Allah, quando ad Allah [appartiene] l’eredità dei cieli e della terra? Non sono eguali coloro di voi che sono stati generosi e hanno combattuto prima della Vittoria essi godranno di un livello più alto – e quelli che saranno generosi e combatteranno dopo. Comunque, a ciascuno di loro Allah ha promesso il meglio. Allah è ben informato di quello che fate”. (57:10)

 

مَنْ ذَا الَّذِی یُقْرِضُ اللَّهَ قَرْضًا حَسَنًا فَیُضَاعِفَهُ لَهُ وَلَهُ أَجْرٌ کَرِیمٌ

“Quanto a chi fa ad Allah un prestito bello, Egli glielo raddoppia e gli concederà generosa ricompensa”. (57:11)

 

Amici come ricordate nella puntata precedente abbiamo detto che dichiararsi un vero credente, Momen, comporterebbe inevitabilmente l’adozione di alcune comportamenti e attitudini tra cui donare parte della propria ricchezza ai bisognosi, agendo soltanto per obbedienza ad Allah. Gloria a Lui l’Altissimo. L’altra caratteristica importante dei veri fedeli è quella di essere pronti a sacrificare non solo il proprio denaro ma anche la stessa vita per innalzare la Parola Divina.

L’altro argomento trattato nei versetti che appena abbiamo ascoltato è il prestito e le modalità islamiche di concederlo a chi ne ha bisogno. Il sacro Corano, oltre a raccomandare i fedeli a cercare di risolvere i problemi finanziari dei bisognosi vieta categoricamente l’usura e raccomanda gentilezza e cortesia nel riprendere il capitale dato in prestito.

Da questi versetti abbiamo compreso che:

1. La giurisprudenza islamica prendendo atto delle leggi coraniche vieta ogni forma di usura.

2. Ciò che conta nel fissare la scadenza per la restituzione del prestito, sono le possibilità economiche del debitore.

3. L’Islam difende i poveri e i diseredati su tutti i piani economici, sociali e legislative.

4. È meglio essere clemente con chi non è in grado di restituire il prestito.

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A questo punto ascoltiamo i versetti 12 e 13 della Sura Al Hadid:

 

یَوْمَ تَرَى الْمُؤْمِنِینَ وَالْمُؤْمِنَاتِ یَسْعَى نُورُهُمْ بَیْنَ أَیْدِیهِمْ وَبِأَیْمَانِهِمْ بُشْرَاکُمُ الْیَوْمَ جَنَّاتٌ تَجْرِی مِنْ تَحْتِهَا الْأَنْهَارُ خَالِدِینَ فِیهَا ذَلِکَ هُوَ الْفَوْزُ الْعَظِیمُ

“Un Giorno vedrai i credenti e le credenti circondati dalla loro luce: «Oggi vi è data la lieta novella di Giardini nei quali scorrono i ruscelli, dove rimarrete in perpetuo: questo è davvero l’immenso successo». (57:12)

 

یَوْمَ یَقُولُ الْمُنَافِقُونَ وَالْمُنَافِقَاتُ لِلَّذِینَ آمَنُوا انْظُرُونَا نَقْتَبِسْ مِنْ نُورِکُمْ قِیلَ ارْجِعُوا وَرَاءَکُمْ فَالْتَمِسُوا نُورًا فَضُرِبَ بَیْنَهُمْ بِسُورٍ لَهُ بَابٌ بَاطِنُهُ فِیهِ الرَّحْمَةُ وَظَاهِرُهُ مِنْ قِبَلِهِ الْعَذَابُ

“Il Giorno in cui gli ipocriti e le ipocrite diranno ai credenti: «Aspettateci, ché possiamo attingere della vostra luce». Sarà risposto loro: «Tornate indietro a cercare la luce». Fra di loro, sarà poi eretta una muraglia dotata di una porta: al suo interno la misericordia, all’esterno, di fronte, il castigo”. (57:13)

 

Ancora una volta siamo di fronte ai versetti elevatissimi in cui vengono descritte le condizioni dei vero credenti nel Giorno del Giudizio. Facendo riferimento alla solida e profonda fede della gente del Paradiso, il Sacro Corano riporta una straordinaria paragone tra questa grande fede alla Luce che altro non è che la fede la quale guiderà i credenti verso il Paradiso come già li ha guidati sulla Retta Via nella loro vita terrena, l’intensità della luce che circonderà ognuno sarà proporzionale alla bontà delle sue opere. Al contrario dei credenti, i miscredenti, gli ipocriti e gli associatori nel Giorno del Giudizio si vedranno costretti ad affrontare le orribili e devastanti conseguenze delle loro azioni definiti nel Sacro Corano come il buio assoluto.

Da questi versetti comprendiamo che:

1. La donna e l’uomo hanno pari possibilità di raggiungere i gradi più elevati della realizzazione spirituale.

2. Tutti gli uomini e le donne si troveranno obbligati a dover affrontare le proprie azioni e intenzioni, senza poter nasconderle o smentirle in alcun modo.

3. Coloro che avranno scelto nella loro vita terreste il buio dell’ignoranza e dell’ingiustizia nella loro vita Eterna si troveranno nelle tenebre dell’inferno che si sono costruiti da soli.

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E infine ascoltiamo i versetti 14 e 15 della nobile Sura Al Hadid, il Ferro:

 

یُنَادُونَهُمْ أَلَمْ نَکُنْ مَعَکُمْ قَالُوا بَلَى وَلَکِنَّکُمْ فَتَنْتُمْ أَنْفُسَکُمْ وَتَرَبَّصْتُمْ وَارْتَبْتُمْ وَغَرَّتْکُمُ الْأَمَانِیُّ حَتَّى جَاءَ أَمْرُ اللَّهِ وَغَرَّکُمْ بِاللَّهِ الْغَرُورُ

«Non eravamo con voi?», grideranno. «Sì – risponderanno – ma seduceste voi stessi, indugiaste e dubitaste, e vi lasciaste ingannare dalle vostre passioni finché non si realizzò il Decreto di Allah. Vi ingannò a proposito di Allah l’Ingannatore.» (57:14)

 

فَالْیَوْمَ لَا یُؤْخَذُ مِنْکُمْ فِدْیَةٌ وَلَا مِنَ الَّذِینَ کَفَرُوا مَأْوَاکُمُ النَّارُ هِیَ مَوْلَاکُمْ وَبِئْسَ الْمَصِیرُ

“Quest’oggi non sarà accettato riscatto né da voi né da coloro che non credettero. Vostro rifugio sarà il Fuoco: questo è il vostro inseparabile compagno. Qual triste rifugio”! (57:15)

 

Il Sacro Corano in diverse occasioni, facendo riferimento a una parte dei miscredenti, li definisce come i Munafighin, gli ipocriti.

L’Imam Ja’far as Sadiq Pace sia con lui, a questo propositi disse: “Colui che si relaziona con i musulmani con una doppia faccia e una lingua biforcuta, nel Giorno di Giudizio verrà con due lingue di fuoco.”

Sappiamo che l’ipocrisia (nifaq), è una delle più subdole malattie dell’anima, un male profondo che logora la fede e contamina la purezza dell’anima.

L’ipocrisia, o doppia faccia, è il tratto negativo di una persona che assume un’apparenza esteriore e simula un comportamento che sono contrari al suo stato interiore. Ad esempio una persona può dare l’impressione di esprimere amicizia e affetto e pretendere di essere sincera e simpatica, o mostrare apparentemente di seguire una fede o un credo, mentre nel proprio cuore nasconde un sentimento opposto. Tale persona mostra simpatia e amicizia di fronte alla gente, ma è differente o addirittura l’opposto in loro assenza. Secondo gli insegnamenti islamici l’ipocrisia viene vista come un grave vizio morale. Vi sono due tipi di ipocrisia: Nifaq del comportamento avviene quando l’apparenza esteriore di una persona è amichevole, dando l’impressione di simpatia, supporto e sincerità, mentre nel suo cuore vi è l’opposto.

Nifaq verbale invece è lo stato della lingua insinceraa, quando si loda ed esalta una o più persone di fronte a loro, ma li si attacca o calunnia in loro assenza.

Da questi versetti comprendiamo che:

1. Nel Giorno del Giudizio ogni persona viene castigato o premiato in base alle sue azioni, indipendentemente dalle sue origini familiari o altro.

2. legarsi troppo alle attrazioni e ai piaceri mondani fa sì che l’uomo si dimentichi della sua vera Missione nel mondo, quella di Conoscere se stesso e quindi il Suo Signore.

3. Colui che esce dal Regno di Dio L’altissimo entra inevitabilmente nel regno del satana.

 

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