Il Sentiero della Luce (998)
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, oggi cominceremo con la lettura e un semplice commento della sessantesimo brano del Corano, la Sura Al Mumtahana, l'Esaminata, il nome deriva appunto dal contenuto del decimo versetto. Stando alle fonti islamiche questa nobile Sura è stata rivelata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Medina e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti che riguardano l'etica sociale, la comunità Islamica e tutto ciò che riguarda questi due importantissimi pilastri della vita sociale dell'uomo.
Questa nobile Sura comprende 13 versetti di cui maggior parte dedicata appunto agli insegnamenti dell'Islam e ai principi morali raccomandati dal Nobile Profeta dell'Islam Mohammad, e dai profeti che lo hanno proceduto, siano lodati dal Signore.
Oggi conosceremo meglio dal versetto 1 al 6 di questa nobile Sura coranica.
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Ascoltiamo ora i versetti 1 e 2 della Sura Al Mumtahana:
بسم الله الرحمن الرحیم
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
یَا أَیُّهَا الَّذِینَ آمَنُوا لَا تَتَّخِذُوا عَدُوِّی وَعَدُوَّکُمْ أَوْلِیَاءَ تُلْقُونَ إِلَیْهِمْ بِالْمَوَدَّةِ وَقَدْ کَفَرُوا بِمَا جَاءَکُمْ مِنَ الْحَقِّ یُخْرِجُونَ الرَّسُولَ وَإِیَّاکُمْ أَنْ تُؤْمِنُوا بِاللَّهِ رَبِّکُمْ إِنْ کُنْتُمْ خَرَجْتُمْ جِهَادًا فِی سَبِیلِی وَابْتِغَاءَ مَرْضَاتِی تُسِرُّونَ إِلَیْهِمْ بِالْمَوَدَّةِ وَأَنَا أَعْلَمُ بِمَا أَخْفَیْتُمْ وَمَا أَعْلَنْتُمْ وَمَنْ یَفْعَلْهُ مِنْکُمْ فَقَدْ ضَلَّ سَوَاءَ السَّبِیلِ
“O credenti, non prendetevi per alleati il Mio nemico e il vostro, dimostrando loro amicizia, mentre essi non hanno creduto alla verità che vi è giunta e hanno scacciato l’Inviato e voi stessi solo perché credete in Allah vostro Signore. Se siete usciti in combattimento per la Mia causa, bramando il Mio compiacimento, pensate di poter mantenere segreta la vostra relazione con loro mentre Io conosco meglio [di chiunque altro] quel che celate e quel che palesate? Chi di voi agisse in questo modo si allontanerebbe dalla retta via”. (60:1)
إِنْ یَثْقَفُوکُمْ یَکُونُوا لَکُمْ أَعْدَاءً وَیَبْسُطُوا إِلَیْکُمْ أَیْدِیَهُمْ وَأَلْسِنَتَهُمْ بِالسُّوءِ وَوَدُّوا لَوْ تَکْفُرُونَ
“Se vi incontrano in qualche luogo, saranno vostri nemici, vi aggrediranno con le loro mani e le loro lingue e si augureranno che diveniate miscredenti”. (60:2)
Secondo quanto riportato nei testi storici, finché il Messaggero di Dio e i musulmani vivevano a Mecca, furono perseguitati e torturati dai politeisti affinché abbandonassero la pratica dell'Islam. Alla fine, il Messaggero di Dio, Pace su di lui, emigrò a Medina; seguito dai musulmani che anche loro emigrarono a Medina per liberarsi dalla persecuzione dei politeisti.Dopo l'Hijrah, i politeisti attaccarono più volte Medina e cospirarono contro il Profeta, ma non riuscirono a raggiungere il loro obiettivo, ovvero distruggere l'Islam e i musulmani. Nell'ottavo anno dopo l'Egira, il Messaggero di Dio decise di recarsi alla Mecca con un folto gruppo di musulmani per conquistare questa città santa e liberarla dal dominio dei politeisti.
Il versetto si riferisce all’episodio che vide protagonista uno dei emigrati che, temendo per la sua famiglia rimasta alla Mecca senza protezioni, forniva ai politeisti di Quraish informazioni sulle strategie dei musulmani. Poco prima della conquista della Mecca, egli inviò loro una lettera, affidandola ad una donna che la nascose nei capelli. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ispirato dall’Altissimo, inviò il nobile ‘Alì ibn abî Talib all’inseguimento. Egli raggiunse la donna e prese la missiva. Questo emigrato di nome Hatib era uno dei compagni che avevano partecipato alla battaglia di Badr e lo stesso Inviato di Allah intercesse in suo favore salvandolo dal risentimento dei credenti.
Da questi versetti impariamo che:
Due amicizie non possono stare in un solo cuore. Non è possibile amare Dio e il Suo Profeta e scegliere come amici coloro che cospirano contro la religione di Dio.2. I nemici della religione sono ostili ai credenti a causa della loro fede in Dio. Loro vogliono che i credenti smettano di avere fede in Dio e diventino miscredenti come loro.3. Stabilire una relazione amichevole con i nemici rende una persona infelice e la porta all'incredulità e alla deviazione dalla Retta Via.
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Ed ora ascoltiamo il versetto 3 della Sura l'Esaminata:
لَنْ تَنْفَعَکُمْ أَرْحَامُکُمْ وَلَا أَوْلَادُکُمْ یَوْمَ الْقِیَامَةِ یَفْصِلُ بَیْنَکُمْ وَاللَّهُ بِمَا تَعْمَلُونَ بَصِیرٌ
“I vostri parenti e i vostri figli non vi saranno utili e nel Giorno della Resurrezione [Allah] deciderà tra di voi; Allah osserva quello che fate”. (60:3)
Nella spiegazione dei versetti precedenti, abbiamo detto che alcuni credenti volevano informare i nemici sui segreti dei musulmani perché i loro parenti vivevano alla Mecca. Questo versetto prosegue dicendo: Parenti e figli che non sono credenti non possono salvarti dall'ira di Dio in questo mondo. Saranno separati da te nel Giorno della Resurrezione e andranno all'inferno. Quindi non renderti infernale a causa loro.Da questo versetto impariamo che:
I legami di fede sono più importanti di quelli familiari. Dobbiamo stare attenti che le nostre emozioni e sentimenti non prevalgano sulle nostre corrette convinzioni religiose.
Dovremmo rinunciare alla speranza nei miscredenti e non dare loro il nostro sostegno, anche se sono nostri parenti e amici.
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In fine ascoltiamo i versetti 4, 5 e 6 della nobile Sura Al Mumtahana:
قَدْ کَانَتْ لَکُمْ أُسْوَةٌ حَسَنَةٌ فِی إِبْرَاهِیمَ وَالَّذِینَ مَعَهُ إِذْ قَالُوا لِقَوْمِهِمْ إِنَّا بُرَآءُ مِنْکُمْ وَمِمَّا تَعْبُدُونَ مِنْ دُونِ اللَّهِ کَفَرْنَا بِکُمْ وَبَدَا بَیْنَنَا وَبَیْنَکُمُ الْعَدَاوَةُ وَالْبَغْضَاءُ أَبَدًا حَتَّى تُؤْمِنُوا بِاللَّهِ وَحْدَهُ إِلَّا قَوْلَ إِبْرَاهِیمَ لِأَبِیهِ لَأَسْتَغْفِرَنَّ لَکَ وَمَا أَمْلِکُ لَکَ مِنَ اللَّهِ مِنْ شَیْءٍ رَبَّنَا عَلَیْکَ تَوَکَّلْنَا وَإِلَیْکَ أَنَبْنَا وَإِلَیْکَ الْمَصِیرُ
“Avete avuto un bell’esempio in Abramo e in coloro che erano con lui, quando dissero alla loro gente: «Noi ci dissociamo da voi e da quel che adorate all’infuori di Allah: vi rinneghiamo. Tra noi e voi sono sorti inimicizia e odio [che continueranno] ininterrotti, finché non crederete in Allah, l’Unico», eccezion fatta per quanto Abramo disse a suo padre: «Implorerò perdono per te, anche se è certo che non ho alcun potere in tuo favore presso Allah!». – «Signore a Te ci affidiamo, a Te ci volgiamo pentiti e verso di Te è il divenire”. (60:4)
رَبَّنَا لَا تَجْعَلْنَا فِتْنَةً لِلَّذِینَ کَفَرُوا وَاغْفِرْ لَنَا رَبَّنَا إِنَّکَ أَنْتَ الْعَزِیزُ الْحَکِیمُ
“Signore, non fare di noi una tentazione per i miscredenti e perdonaci, o Signore! Tu sei l’Eccelso, il Saggio.» (60:5)
لَقَدْ کَانَ لَکُمْ فِیهِمْ أُسْوَةٌ حَسَنَةٌ لِمَنْ کَانَ یَرْجُو اللَّهَ وَالْیَوْمَ الْآخِرَ وَمَنْ یَتَوَلَّ فَإِنَّ اللَّهَ هُوَ الْغَنِیُّ الْحَمِیدُ
“Invero avete avuto in loro un bell’esempio, per chi spera in Allah e nell’Ultimo Giorno. Quanto a chi invece volge le spalle, Allah basta a Se Stesso ed è il Degno di lode”. (60:6)
Uno dei metodi educativi del Sacro Corano è introdurre modelli di comportamento corretti. Oltre alla responsabilità di trasmettere il messaggio di Dio l'Altissimo al popolo, i profeti divini devono agire e comportarsi in modo tale da essere un degno e buon esempio per tutti gli uomini. Loro dovrebbero trasmettere il messaggio di Dio con un'espressione chiara ed espressiva e mettere in pratica ciò che hanno detto.Il nobile Profeta Ibrahim, che è il padre di tutte le grandi religioni abramitiche, come il Cristianesimo e l'Islam, viene presentato in questi versetti come un modello perfetto di lotta contro i nemici di Dio e della propria dissociazione nei loro confronti. Il Profeta Ibrahim, Abramo, sia lodato dal Signore è un modello che sia i credenti del suo tempo che le persone di fede nei periodi storici successivi dovrebbero seguire e proporlo come modello nella loro vita.Da questi versetti impariamo che:1. Le parole e le opere dei profeti sono una prova per il popolo. Sono modelli ed esempi oggettivi e pratici per le persone affinché sappiano che ciò che dicono i profeti può essere attuato nella pratica.2. Le amicizie e le inimicizie dovrebbero essere basate su standard religiosi e divini, non su simpatie, antipatie e gusti personali.3. L'innocenza e l'avversione al politeismo e agli idolatri devono essere dichiarate anche verbalmente, e la semplice avversione del cuore non è sufficiente.
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