Il Sentiero della Luce (999)
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, oggi cominceremo con la lettura e un semplice commento della sessantesimo brano del Corano, la Sura Al Mumtahana, l'Esaminata, il nome deriva appunto dal contenuto del decimo versetto. Stando alle fonti islamiche questa nobile Sura è stata rivelata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Medina e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti che riguardano l'etica sociale, la comunità Islamica e tutto ciò che riguarda questi due importantissimi pilastri della vita sociale dell'uomo.
Questa nobile Sura comprende 13 versetti di cui maggior parte dedicata appunto agli insegnamenti dell'Islam e ai principi morali raccomandati dal Nobile Profeta dell'Islam Mohammad, e dai profeti che lo hanno proceduto, siano lodati dal Signore.
Oggi conosceremo meglio dal versetto 7 al 13 di questa nobile Sura coranica.
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Ascoltiamo ora i versetti 7, 8 e 9 della Sura Al Mumtahana:
عَسَى اللَّهُ أَنْ یَجْعَلَ بَیْنَکُمْ وَبَیْنَ الَّذِینَ عَادَیْتُمْ مِنْهُمْ مَوَدَّةً وَاللَّهُ قَدِیرٌ وَاللَّهُ غَفُورٌ رَحِیمٌ
“Forse Allah stabilirà amicizia tra voi e quanti fra di loro considerate nemici. Allah è onnipotente e Allah è perdonatore misericordioso”. (60:7)
لَا یَنْهَاکُمُ اللَّهُ عَنِ الَّذِینَ لَمْ یُقَاتِلُوکُمْ فِی الدِّینِ وَلَمْ یُخْرِجُوکُمْ مِنْ دِیَارِکُمْ أَنْ تَبَرُّوهُمْ وَتُقْسِطُوا إِلَیْهِمْ إِنَّ اللَّهَ یُحِبُّ الْمُقْسِطِینَ
“Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Allah ama coloro che si comportano con equità”. (60:8)
إِنَّمَا یَنْهَاکُمُ اللَّهُ عَنِ الَّذِینَ قَاتَلُوکُمْ فِی الدِّینِ وَأَخْرَجُوکُمْ مِنْ دِیَارِکُمْ وَظَاهَرُوا عَلَى إِخْرَاجِکُمْ أَنْ تَوَلَّوْهُمْ وَمَنْ یَتَوَلَّهُمْ فَأُولَئِکَ هُمُ الظَّالِمُونَ
“Allah vi proibisce soltanto di essere alleati di coloro che vi hanno combattuto per la vostra religione, che vi hanno scacciato dalle vostre case, o che hanno contribuito alla vostra espulsione. Coloro che li prendono per alleati, sono essi gli ingiusti”. (60:9)
Nel programma precedente si parlava di interrompere i rapporti con gli amici e parenti che si sono uniti alle fila dei nemici della fede a causa dell'incredulità e della testardaggine. Rivolgendosi ai musulmani che emigrarono dalla Mecca a Medina, questi versetti dicono: Si spera che i politeisti della Mecca, che sono tra i vostri parenti, si convertano all'Islam e l'inimicizia si trasformi in amicizia.Naturalmente, nonostante non siano ancora musulmani musulmani, se non facessero nulla contro i musulmani, non vi è alcun ostacolo ad amarli e aiutargli, e si può comunque comunicare con loro sulla base di principi morali, ovviamente, in modo tale che né possano penetrare tra i musulmani né nella loro fede, anche perché potrebbero indebolire la fede tra i musulmani a causa della comunicazione con loro.Da questi versetti impariamo che:1. Il criterio dell'amore o dell'inimicizia tra musulmani e gli altri sono gli insegnamenti religiosi. I non musulmani che non hanno intrapreso alcuna azione ostile contro i musulmani e non stanno complottando dovrebbero essere trattati bene, ma coloro che cercano inimicizia e complottano contro i credenti sono considerati nemici e dovrebbero essere tenuti lontani.2. Il precedente comportamento scorretto degli infedeli nei confronti dei musulmani può essere perdonato e condonato, a condizione che pongano fine all'inimicizia.3. L'Islam è una religione di amore e giustizia, anche nei confronti degli infedeli.4. Nel compiere buone azioni, si dovrebbero considerare anche i miscredenti bisognosi e non si dovrebbero negare loro le buone azioni.
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Ed ora ascoltiamo i versetti 10 e 11 della Sura Al Mumtahana:
یَا أَیُّهَا الَّذِینَ آمَنُوا إِذَا جَاءَکُمُ الْمُؤْمِنَاتُ مُهَاجِرَاتٍ فَامْتَحِنُوهُنَّ اللَّهُ أَعْلَمُ بِإِیمَانِهِنَّ فَإِنْ عَلِمْتُمُوهُنَّ مُؤْمِنَاتٍ فَلَا تَرْجِعُوهُنَّ إِلَى الْکُفَّارِ لَا هُنَّ حِلٌّ لَهُمْ وَلَا هُمْ یَحِلُّونَ لَهُنَّ وَآتُوهُمْ مَا أَنْفَقُوا وَلَا جُنَاحَ عَلَیْکُمْ أَنْ تَنْکِحُوهُنَّ إِذَا آتَیْتُمُوهُنَّ أُجُورَهُنَّ وَلَا تُمْسِکُوا بِعِصَمِ الْکَوَافِرِ وَاسْأَلُوا مَا أَنْفَقْتُمْ وَلْیَسْأَلُوا مَا أَنْفَقُوا ذَلِکُمْ حُکْمُ اللَّهِ یَحْکُمُ بَیْنَکُمْ وَاللَّهُ عَلِیمٌ حَکِیمٌ
“O voi che credete, quando giungono a voi le credenti che sono emigrate, esaminatele; Allah ben conosce la loro fede. Se le riconoscerete credenti, non rimandatele ai miscredenti – esse non sono lecite per loro né essi sono loro leciti – e restituite loro ciò che avranno versato. Non vi sarà colpa alcuna se le sposerete versando loro il dono nuziale. Non mantenete legami coniugali con le miscredenti. Rivendicate quello che avete versato ed essi rivendichino quel che hanno versato. Questo è il giudizio di Allah, con il quale giudica fra voi, e Allah è sapiente, saggio”. (60:10)
وَإِنْ فَاتَکُمْ شَیْءٌ مِنْ أَزْوَاجِکُمْ إِلَى الْکُفَّارِ فَعَاقَبْتُمْ فَآتُوا الَّذِینَ ذَهَبَتْ أَزْوَاجُهُمْ مِثْلَ مَا أَنْفَقُوا وَاتَّقُوا اللَّهَ الَّذِی أَنْتُمْ بِهِ مُؤْمِنُونَ
“Se qualcuna delle vostre spose fugge verso i miscredenti, quando avete la meglio [su di loro] date a quelli le cui spose sono fuggite, quanto avevano versato. Temete Allah nel Quale credete”. (60:11)
Seguendo il tema dei versetti precedenti su come i musulmani dovrebbero relazionarsi con i non musulmani, questi versetti trattano dei rapporti familiari tra marito e moglie se uno di loro diventa musulmano e l’altro invece no. A questo proposito dice: Se una donna degli infedeli si converte all'Islam e si rifugia presso di voi, dopo che vi siete convinti della sua fede, non voltate le spalle agli infedeli. In questi casi, se il marito (non credente) di quella donna ha pagato la sua dote, il giudice islamico deve restituire la dote a sua moglie.Ad esempio, se la moglie di uno dei musulmani diventa una rifugiata tra gli infedeli, dovrà lasciare il matrimonio dell'uomo musulmano. In questo caso gli infedeli dovranno restituire la dote che l'uomo musulmano gli ha versato. Se non lo fanno, i musulmani devono dare una parte del bottino di guerra che prendono agli infedeli a quel musulmano per compensare la sua perdita di danaro.Da questo versetto impariamo che:1. Una donna non è soggetta alla scelta e alla decisione del marito nella scelta della religione, e deve scegliere la propria religione indipendentemente dall'opinione del marito.2. Un uomo o una donna musulmani non possono continuare a vivere insieme dopo che uno dei coniugi coniuge è diventato infedele senza che sia necessario divorziare.Musica
e in fine ascoltiamo gli ultimi 2 versetti della Sura Al Mumtahaha, L'Esaminata:
یَا أَیُّهَا النَّبِیُّ إِذَا جَاءَکَ الْمُؤْمِنَاتُ یُبَایِعْنَکَ عَلَى أَنْ لَا یُشْرِکْنَ بِاللَّهِ شَیْئًا وَلَا یَسْرِقْنَ وَلَا یَزْنِینَ وَلَا یَقْتُلْنَ أَوْلَادَهُنَّ وَلَا یَأْتِینَ بِبُهْتَانٍ یَفْتَرِینَهُ بَیْنَ أَیْدِیهِنَّ وَأَرْجُلِهِنَّ وَلَا یَعْصِینَکَ فِی مَعْرُوفٍ فَبَایِعْهُنَّ وَاسْتَغْفِرْ لَهُنَّ اللَّهَ إِنَّ اللَّهَ غَفُورٌ رَحِیمٌ
“O Profeta, quando vengono a te le credenti a stringere il patto, [giurando] che non assoceranno ad Allah alcunché, che non ruberanno, che non fornicheranno, che non uccideranno i loro figli, che non attribuiranno falsamente il frutto delle loro parti intime e che non ti disobbediranno in quel che è reputato conveniente, stringi il patto con loro e implora Allah di perdonarle. Allah è perdonatore, misericordioso. (60:12)
یَا أَیُّهَا الَّذِینَ آمَنُوا لَا تَتَوَلَّوْا قَوْمًا غَضِبَ اللَّهُ عَلَیْهِمْ قَدْ یَئِسُوا مِنَ الْآخِرَةِ کَمَا یَئِسَ الْکُفَّارُ مِنْ أَصْحَابِ الْقُبُورِ
“O credenti, non prendetevi per alleati gente contro la quale Allah è adirato e che non hanno la speranza dell’altra vita, come i miscredenti che disperano [di rivedere] la gente delle tombe”. (60:13)
Nei versetti precedenti si è trattato il tema dello status delle donne migranti, questi versetti riguardano le donne politeiste che professarono l'Islam durante la conquista della Mecca da parte dei musulmani e volevano giurare fedeltà al Messaggero di Dio. Le condizioni menzionate in questi versetti per la promessa di fedeltà delle donne si applicano anche alla promessa di fedeltà degli uomini, ma le condizioni culturali del periodo dell'ignoranza (Jahiliyyah) erano tali che simili questioni erano più diffuse tra le donne e dovevano essere combattute con decisione.Rubare i beni del marito per portarli a casa del padre, adulterio e rapporti illeciti soprattutto durante l'assenza della moglie, aborto dei figli legittimi o illegittimi, allevare il bambino altrui e attribuirlo alla propria moglie erano alcune delle questioni che il Messaggero di Dio aveva bisogno di ripulirli con una certa decisione e severità
da questi versetti impariamo che:1. La donna è un essere indipendente, che sceglie e possiede una personalità reale e giuridica indipendente. Pertanto, le donne prendono decisioni su questioni politiche e sociali con la propria volontà, indipendentemente dagli uomini e non sono soggette ai mariti. Come agli inizi dell'Islam, le donne parlavano direttamente con il Profeta ed esprimevano le loro opinioni.2. Creare una società sana ed equilibrata lontana dalla corruzione costituisce la base per la salute e la pulizia della società.
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