Dic 01, 2016 14:53 CET
  • Parte (22): il Corano a cosa paragona l'ipocrita?

Il comportamento corretto e’ molto importante ed è un qualcosa di particolarmente raccomandato dall’Islam. Il Corano presenta ai fedeli le caratteristiche positive e negative e chiede loro di acquisire e rafforzare in se le virtù morali ed allo stesso tempo di tenersi alla larga da ciò che “inquina” l’anima.

L’ipocrisia e’ una delle caratteristiche verso cui l’Islam mette in guardia e di cui il Corano presenta la pericolosità.

Nel verso 266 della sura della Giovenca, vi e’ una parabola che da’ attraverso un’immagine metaforica l’idea di quanto sia dannosa e pericolosa l’ipocrisia.

أَیَوَدُّ أَحَدُکُمْ أَن تَکُونَ لَهُ جَنَّةٌ مِّن نَّخِیلٍ وَ أَعْنَابٍ تَجْرِ‌ی مِن تَحْتِهَا الْأَنْهَارُ‌ لَهُ فِیهَا مِن کُلِّ الثَّمَرَ‌اتِ وَ أَصَابَهُ الْکِبَرُ‌ وَ لَهُ ذُرِّ‌یَّةٌ ضُعَفَاءُ فَأَصَابَهَا إِعْصَارٌ‌ فِیهِ نَارٌ‌ فَاحْتَرَ‌قَتْ ۗ کَذَٰلِکَ یُبَیِّنُ اللَّهُ لَکُمُ الْآیَاتِ لَعَلَّکُمْ تَتَفَکَّرُ‌ونَ »

Chi di voi vorrebbe possedere un giardino di palme e vigne, dove scorrono i ruscelli e dove crescono per lui ogni specie di frutti e, colto dalla vecchiaia con i figli ancora piccoli, [vorrebbe vedere] un uragano di fuoco investirlo e bruciarlo?

Così Allah vi dichiara i Suoi segni, affinché meditiate. (2:266)

In questo verso il Corano parla di un frutteto splendido, che viene distrutto da un uragano. Si tratta di una parabola. A cosa si riferisce il frutteto? Che cos’e’ l’uragano?

Leggendo i versi precedenti a questo, ci accorgiamo del significato.

In essi Dio ordina ai fedeli di non rovinare mai l’effetto positivo delle proprie elemosine con rimproveri e vessazioni. In questo verso si spiega che i rimproveri e le vessazioni distruggono le buone opere dell’uomo, proprio come un uragano che incendia i frutteti e li distrugge.

 

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Nel versetto letto oggi, noi abbiamo tradotto con il termine italiano “ipocrisia”, la parola araba “Riya”. Forse bisognerebbe dire che “Riya” e’ un qualcosa di leggermente differente. Obbiettivamente significa cercare di acquisire notorietà e fama tra la gente compiendo opere di bene. Secondo i versetti del Corano e le spiegazioni date dai sacri discendenti del profeta, “Riya” e’ un morbo pericolosissimo che alla fine conduce l’uomo alla miscredenza.

Questo modo di essere che noi abbiamo tradotto con “ipocrisia”, rende egoista e ribelle la persona e se si diffondere in una intera società, la può portare alla rovina.

Colui che si abitua all’ipocrisia, di fatto avrà un vita sociale fatta solo di cose superficiali e nulla di profondo. L’Ayatollah Nasser Makarem Shirazì, distinto commentatore iraniano del Corano ricorda: “Colui che compie un’opera per Dio, ne rende forti le basi e fa’ del suo meglio affinchè la gente ne possa trarre vantaggio. Però chi compie un’azione solo per darlo a vedere, si prende solo cura degli aspetti superficiali dell’azione e quindi non si preoccupa del fatto che la sua opera sia davvero utile e che la gente possa realmente trarne beneficio”.

 

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Oltre a questa parabola coranica ci sono molti altri detti o Hadith sul “Riya”.

Una volta il profeta dell’Islam, quando si trovava tra la gente disse: “Ogni volta che qualcuno pronuncia “La ilaha illa Allah”, Dio gli dona un albero in paradiso”.

Un uomo disse: “O profeta! Allora per me ci sono tanti alberi visto che pronuncio molto questa frase”.

Il profeta disse: “Sì, a condizione che poi non sia tu stesso a mandare del fuoco per bruciarli”.

E quì il profeta volevo proprio riferirsi all’ipocrisia che purtroppo può incendiare le buone azioni dell’uomo.

Un altro famoso racconto islamico e’ quello di un uomo che venne invitato a casa del sultano. Lì mangiò poco a tavola per non apparire ingordo e prolungò la sua preghiera per apparire pio.

Tornato a casa, avendo fame, chiese alla moglie di portargli del cibo e raccontò quello che aveva fatto.

Il figlio gli disse di rifare anche la preghiera, perchè quella che aveva fatto presso il sultano non era per amor di Dio, ma per mettersi in mostra.

 

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