Iraniani Famosi (53): Khajè Abdullah Ansarì, "Pir-e-Harat" (p.2)
Oggi continuiamo a parlarvi di un grande poeta, letterato, interprete del Corano e gnostico dell’11esimo secolo cristiano: Khajè Abdullah Ansarì.
Abbiamo detto che Abu Ismail Abdullah Ibne Mansour Ansarì, colui che passò alla storia come “Pir-e-Harat” ovvero “Vecchio di Harat”, nacque a Tus al tramonto del venerdì 2 Shaaban del 396 del calendario lunare corrispondente al 9 Maggio del 1006 d.C. e si spense a 85 anni nella località di Gazargah, a 10 km da Herat.
Come abbiamo anticipato, Khaje Abdullah fu un Prolifico autore di opere poetiche (quartine) e trattati sulla mistica sufi redatti sia in arabo sia in persiano, appartiene ai classici della letteratura del sufismo.
Tra le sue opere più note, vergate in persiano, è da ricordare, oltre alle menzionate quartine poetiche, il Munājāt-namā (lett.: "Libro delle confidenze" o "dei intimi colloqui"), un libro di preghiere e devozioni molto diffuso tra i sufi, il Sad meydān (lett.: "Le cento pianure") e numerosi sermoni di vario contenuto. In arabo sono invece redatte le Manāzil al-Sāʾirīn (Le stazioni dei viandanti), testo che descrive il cammino spirituale del mistico sufi, e le Tabaqāt al-Sūfiyya (Genealogie dei sufi), opera agiografica.
Leggiamo ora alcune poesie dalla sua opera:
Sono passato attraverso i regni dei minerali e dei
vegetali, poi lo strumento della mia mente mi ha
condotto nel regno animale.
Arrivato fin qui, sono passato oltre,
poi nella conchiglia di cristallo del cuore umano
ho avvolto la goccia di consapevolezza in una Perla.
In compagnia di uomini buoni
ho vagato intorno alla Casa della preghiera,
e fatta questa esperienza, sono passato oltre.
Poi ho imboccato la strada che conduce a Lui
e
sono diventato uno schiavo presso il suo cancello.
Allora è scomparso il dualismo
e sono stato assorbito in Lui
***
Ed ora vi leggiamo ancora una quartina piena di saggezza di Khajè Abdullah Ansarì:
Ieri e’ andato e niente feci
oggi la mia parola non ha animato nessun bazaar
e se domani me ne andrò senza sapere alcun segreto
la mia venuta al mondo risulterà inutile