Iraniani Famosi (59): Sohravardì
Oggi passiamo alla presentazione di uno dei più grandi filosofi della storia umana, ovvero Sohravardì.
Shihāb al-Dīn Yaḥyā ibn Ḥabbash ibn Amīrak Abū l-Futūḥ, generalmente citato come Shihāb al-Dīn Yaḥyā Sohravardī o più semplicemente come Sohravardì, e’ stato uno dei più grandi filosofi della storia umana.
Nacque nel 1155 a Sohravard, nell’attuale Iran e fu fondatore della teosofia orientale o filosofia illuminazionista o illuminativa, una forma di filosofia islamica.
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Nacque nel 549 dell'Egira (1154 dell'era cristiana) in un piccolo paese dell'antico impero dei Medi, Sohravard, nel nord-ovest della Persia. Partì molto giovane per studiare a Maragha, presso lo shaykh Majd al-Din Jili che si occupò anche dell'istruzione di un altro filosofo, al-Rāzī. Sohravardi proseguì gli studi a Isfahan sotto Omar ibn Shalan al-Sawâj nella cerchia di filosofi "ellenici", vicini al pensiero di Avicenna. A seguito di una crisi religiosa provocata dalla visione estatica di Aristotele, si avvicinò al Sufismo nel tentativo di praticare al contempo l'esperienza mistica (tâ'âlloh) e la conoscenza filosofica (bath). Adottò uno stile di vita itinerante, frequentò le khanqah ("conventi" sufi), assisté spesso alle loro sessioni di danza e di musica (sama'a), che lui stesso apprezzò e raccomandò per raggiungere l'estasi.
Il suo biografo Shahrazurî riporta che alla fine della sua vita il filosofo non interrompeva il suo digiuno che una sola volta alla settimana. Shahrazurî insiste anche sull'indifferenza per il vestiario, per gli onori, le apparenze del maestro che possono rievocare alcune correnti di pensiero della malamatiyah.
Pare che Sohrawardi si affezionò particolarmente all'area del Diyar Bakr, nell'Alta Mesopotamia, dove soggiornò a lungo. Fu benvoluto da principi e sovrani turkmeni, soprattutto da 'Imad al-Dîn Qara Arslan, sovrano del Kharpout, al quale dedicò il suo Libro delle Tavolette. Tuttavia, l'esercizio della sua influenza politica sui principi Ayyubidi e sul figlio di Saladino, al-Malik al-Zahir Ghazi, Emiro di Aleppo, gli costarono la condanna della comunità e la sua esecuzione capitale.
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L'originalità e la saggezza dell'Ishraq fondata da Sohravardi consiste nell'unificazione e sintesi dell'eredità zoroastriana con la filosofia platonica e la rivelazione islamica, quest'ultima comprensiva del retaggio ebraico-cristiano. L'"Oriente" descritto dalla sua "Saggezza orientale" è infatti un Oriente "interiore", il simbolo di una Luce di Conoscenza, opposta all'"esilio occidentale" che è oblio e allontanamento di questa conoscenza nelle tenebre della materia.
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Gentili ascoltatori, termina quì il tempo a nostra disposizione. Proseguiremo il discorso sul grande filosofo iraniano Sohravardì in occasione della prossima puntata.