Iraniani Famosi (66): Sohravardì (p.8)
Anche oggi si parla di uno dei più grandi filosofi della storia umana, ovvero Sohravardì.
Cari amici, nel corso delle puntate precedenti vi abbiamo parlato dei dati biografici di Sohravardì, il grande filosofo e mistico persiano del 12esimo secolo che fu l’ideatore dell’Ishraq, una teoria filosofica che basandosi sull’Islam e la tradizione platonica e persiana pre-islamica, insegna come scoprire e come avvicinarsi alla verità.
Sohravardì nacque nel 549 dell’egira e si spense nel 587, all’età di 38 anni con la congiura dei capi religiosi di Aleppo che strapparono a Saladino l’ordine della sua esecuzione.
Abbiamo detto che l’esito della breve ma generosa vita di Sohravardì furono numerose opere, trattati e parabole che secondo i ricercatori ci mostrano il vero pensiero di questo filosofo. L’uso abbondante di parabole e racconti da parte di Sohravardì influenzò notevolmente anche la letteratura persiana ed ispirò grandi che passarono alla storia come Attar, Rumì e Hafez.
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In questa puntata cercheremo di presentarvi velocemente coloro che hanno dato un contributo considerevole nella presentazione della personalità e delle opere di Sohravardì in Occidente.
Anche se e’ difficile stabilire chi fu il primo studioso occidentale ad interessarsi di Sohravardì e’ possibile dire che in Europa i primi furono i tedeschi agli inizi del 20esimo secolo, seguiti, dopo la seconda guerra mondiale, dai francesi e dai britannici; anche studiosi italiani e spagnoli, in epoche più tarde, hanno condotto studi su questo grande filosofo musulmano iraniano.
Importante fu il contributo dato negli anni ’50 dall’iraniano Seyyed Hossein Nasr che prima pubblicò in persiano una raccolta delle sue opere e più tardi, nel 1960, tradusse in inglese alcune opere del grande filosofo presentandole al grande pubblico europeo.
In Germania, alcuni studiosi avevano consultato Sohravardì come Karl Bruchelman e Von Kraimer; Max Horten però condusse degli studi abbastanza completi sui pensieri di questo studioso islamico.
Otto Spaiz fu un altro studioso che esaminò tre dei saggi di Sohravardì ossia Loqat-e-Muran, Resalat al Tair e Safir Simorq.
In Francia la prima opera su Sohravardì venne pubblicato nel 1902 da Cara de Vois che aprì la discussione sulla teoria della luce orientale di questo filosofo islamico.
Nella generazione successiva di studiosi il francese Henry Corbin divenne praticamente il più grande esperto di filosofia irano-islamica. Corbin pubblicò opere su Sohravardì quando questo filosofo grandissimo veniva trascurato ed ignorato persino in Iran.