Iraniani Famosi (79): Baba Taher
Oggi andiamo a conoscere un grande poeta e mistico persiano, ossia Baba Taher.
Taher Baba o Baba Tahir in lingua persiana è stato un poeta persiano, e mistico.
Baba Tahir viene considerato uno dei più significativi poeti medioevali della letteratura persiana.
Parte della sua vita è avvolta nel mistero: la fonte più credibile ritiene che sia vissuto nella località di Hamadan, nell'antica Media, in Iran, citata nei suoi accenni lirici e dove la sua tomba è sito di venerazione; un'altra fonte lo associa alla regione del Lorestan, in quanto coinvolto con il sistema teologico della setta degli Ahl-i haqq, che lo considera un angeloaccompagnatore di una delle manifestazioni divine.
Alcune fonti riferiscono di un suo incontro con Avicenna e inoltre viene considerato il primo grande poeta Sufi della letteratura persiana.
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La sua opera poetica è venuta in evidenza solamente verso la fine dell'Ottocento, grazie alle ricerche dello Huart, nel 1885, e la sua pubblicazione di un suo Divan nel 1927. In qualunque caso, la sua produzione poetica consta di quartine scritte in un dialetto iranico, i cui temi principali sono gli intrecci fra l'amore profano e quello mistico, accostati senza nessuna ambiguità, ma dai quali emerge una figura di un forte credente che inneggia a Dio, sospinto dalla ricerca di una pace interiore capace di allontanare i desideri della passione.
Quindi il suo pensiero è semplice e spontaneo, privo sia di edonismo sia di contorsioni intellettuali.
La sua tomba, ricostruita nel 1970, è situata all'interno di un parco nella città di Hamadan; la struttura è costituita da una torre centrale circondata da una dozzina di colonne.
Una curiosa leggenda narra che Baba Tahir non sia diventato poeta già da giovane per talento e predisposizione d'animo, ma lo sia diventato da adulto, dopo aver seguito un cammino di vita spensierato e frivolo. La causa scatenante di questa "conversione" letteraria, secondo la leggenda, sarebbe stata un forzato bagno invernale, effettuato all'interno di una fontana colma di acqua gelida, dalla quale sarebbe rinato un nuovo Baba Tahir, finalmente in grado di dedicarsi alla poesia.
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Per concludere il discorso su questo poeta, ancora amatissimo, citiamo la traduzione in italiano di una delle sue quartine. Una quartina famosa in cui il poeta vede dappertutto il suo amore; un amore che può essere interpretato come un amore terreno, ma anche come l’autentico amore, il Signore.
“Guardo il mare e nel mare vedo te,
Guardo la pianura e nella pianura vedo te,
Dovunque guardo, monti, vallate e praterie,
vedo un segno della tua elevata statura”.