Set 03, 2018 13:18 CET
  • Iraniani Famosi (96): Maulana Hasan Vaez-e-Kashefì (p.6)

Oggi ci soffermiamo su un’altra delle opere del letterato persiano del 15esimo secolo Vaez-e-Kashefì ossia il libro Akhlaq-e-Mohsenì.

Nelle puntate precedenti abbiamo spiegato che Kamaleddin Hossein ebne Ali Sabzevarì meglio conosciuto come Maulana Hossein Vaez-e-Kashefì, nato probabilmente tra l’835 e l’840 dell’egira (ovvero tra il 1431 ed il 1436 cristiano) e spentosi nel 1504, fu uno dei più grandi personaggi scientifici della Persia Timuride.
Maulana, (nostro signore), fu l’appellativo che gli venne dato per rispetto; Vaez (oratore) fu il soprannome che si guadagnò per le sue grandiose doti da comunicatore mentre Kashefì era lo pseudonimo che egli stesso aveva adottato per le sue poesie e significa “colui che scopre”.
Abbiamo detto che studiò e visse a Sabzevar e che successivamente si trasferì a Mashad e Neishabur dove si affermò come uno dei più amati predicatori del tempo; la sua bravura la mostro’ soprattutto nell’interpretazione del Corano e nella capacita’ di spiegare alla gente le questioni religiose; fu cosi’ che lo soprannominarono “Vaez” (Oratore).
A seguito di un viaggio a Herat, dove poi in realta’ si fermera’ a lungo, conobbe pure il grande poeta persiano Jamì che lo introdusse nella confraternita dei Naqshbanditi. 
Anche se di Kashefì sono giunte ai giorni nostri tante opere ed anche se abbiamo molto, grazie agli storiografi, sulla sua vita, non e’ possibile stabilire con certezza la sua confessione religiosa; alcuni lo hanno ritenuto sunnita, altri di fede sciita. Ciò che e’ sicuro, di lui, e’ che amava profondamente la famiglia del profeta e gli Imam e ciò era un qualcosa che lui palesava sempre ed anche in pubblico.
Nelle puntate precedenti abbiamo conosciuto le sue opere Rozat-os-Shuhada e Fotovvat Namè Soltanì; oggi invece vi parliamo del suo Akhlaq-e-Mohseni’.

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Akhlaq-e-Mohsenì, detto anche Javaher-ul-Asrar e’ una delle opere più importanti di Hussein Vaez-e-Kashefì, che deve essere stata realizzata intorno al 1495; secondo lo storico Khandmir, si tratta di una delle sette opere più famose di Kashefi’. Secondo lo studioso Iyan Ripka, si tratta della terza opera piu’ importante della letteratura persiana che ha come argomento centrale l’Akhlaq ossia i principi comportamentali dell’Islam; le altre due opere famose della storia della letteratura persiana, incentrate sul tema dell’Akhlaq sono l’Akhlaq Naserì di Khaje’ Nasireddin Tousi’ e l’Akhlaq Jalali’ di Jalaleddin Mohammad Davani’; entrambe queste opere pero’ sono state realizzate da filosofi mentre l’opera di Vaez-e-Kashefì, l’Akhlaq-e-Mohsenì di cui vi stiamo parlando, e’ differente perche’ non scritta con una visione filosofica del mondo.
La propensione “scientifica” e poco “filosofica” dell’Akhlaq Mohseni’, che combaciava con lo spirito prevalentemente scientifico del pensiero persiano nel periodo Timuride, fu la regione della diffusione incredibile di questo libro tra la gente; secondo il letterato persiano contemporaneo Zabihollah-e-Safa, “l’Akhlaq-e-Mohsenì divenne uno dei piu’ celebri testi sull’Akhlaq dei secoli recenti”.

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In alcune parti del suo libro, Vaez-e-Kashefì parla anche dell’Akhlaq, ossia dell’etica e del comportamento onesto, anche nell’ambito della politica. Secondo gli studiosi cio’ puo’ essere dovuto anche al legame forte che aveva con la corte Timuride ed il sultano Hussein Bayaghra’.
I libri persiani sulla politica e l’amministrazione possono essere suddivisi in due gruppi; quelli detti Siasat Name’ o Libri di politiche, che come si evince dal nome, indicano precisamente politiche e metodiche amministrative da seguire che sono basate solitamente su valori etici. Vi sono pero’ anche le Sharyat Name’ che sono invece libri di entita’ religiosa che racchiudono consigli e suggerimenti piu’ generali basati sul credo.
La Syasat Name’ di Khaje’ Nizam-ol-Molk Tousi’ e’ il miglior esempio dei Libri di politiche mentre l’Ahkam-ul-Sultaniyah di Maverdi’ e’ uno degli esempi piu’ importanti delle Sharyat Name’ persiane.
Il libro Akhlaq-e-Mohseni’ e’ un libro che spiega i comportamenti giusti e deve essere considerato uno dei libri di politiche, ossia quelli piu’ pratici e piu’ facili da attuare. Si parla ad esempio della necessita’ che le societa’ umane hanno delle leggi, del fatto che anche un re giusto puo’ essere difensore della legge divina e attuare la giustizia seguendo le giuste direttive. 
Nel suo libro Kashefi’ enumero 40 caratteristiche necessarie per i governanti; per dimostrare la reale importanza di ognuna di queste caratteristiche, lui cita una tradizione, una vinceda o un racconto di profeti o loro successori, e conclude il proprio ragionamento con alcune poesie.
L’insistenza nelle preghiere, la purezza, la pazienza, l’affidamento a Dio, il farsi consigliare dagli altri, il coraggio, l’attenzione alle opportunita’, la buona fama, sono alcune delle caratteristiche sulla quale si sofferma Kashefi’.
Le vicende storiche che questo grande letterato persiano cita riguardano la vita di grandi re come Alessandro Magno, i re dell’antica Persia, le dinastie persiane come quelle dei Tahiridi e dei Samanidi, quelle dei Ghaznavidi e dei Selgiuchidi ed il califfato degli Abbasidi. Nelle vicende storiche da lui citate si trova una meticolosa coincidenza con le verita’ e le testimonianze storiche, elemento che accresce il valore della sua opera.