Iraniani Famosi (119): Daqiqi
Oggi vi parliamo di uno dei precursori della poesia persiana, vissuto sempre nel decimo secolo, ossia Daqiqi.
Alcune fonti indicano il suo luogo di nascita a Ṭūs, altre ne indicano la nascita a Balkh, altre ancora ne indicano la nascita a Samarcanda, Bukhara o Merv.
La sua vita si svolse comunque per lo più a Balkh.
Il suo nome originale era Abu Mansour Mohammad Ibne Mohammad Tousi ma venne detto Daqiqi ovvero “il preciso”, per la capacita’ di esprimere nelle sue poesie, i concetti più sofisticati e acuti.
Daqīqī scrisse un poema epico sulla storia della Persia, iniziando da Zarathustra.
In pratica fu lui che prima di Ferdowsi’ scrisse uno Shahname’ o Libro dei Re; in realta’, secondo gli storici, lui trasformò in versi un’opera in prosa che era stata realizzata 3 secoli prima di lui, al termine del periodo Sassanide che raccoglieva tutti i miti nazionali persiani e si chiamava Khoday Name’, Il Libro degli Dèi. Parte della sua opera venne poi collocata all’interno dello Shahname’ o Libro dei Re, realizzato successivamente da Ferdowsi’.
Riusci’ a ottenere il sostegno della corte Samanide al suo lavoro e fu tra i primi a elaborare in versi neopersiani la raccolta di testi storici e leggendari operata su incarico di Abu Mansur Ibn Ar-Razzaq.
È discussa la questione se Daqīqī fosse zoroastriano, o se volesse semplicemente promuovere l'antico patrimonio culturale sasanide in seguito all'avvento al potere dei Samanidi. È comunque tendenzialmente indicato dagli storici come uno zoroastriano convertito all'Islam.
Un gran numero di suoi distici sono stati inclusi nel poema epico dello Shāhnāmeh, del poeta epico persiano Ferdowsi.
Daqīqī venne assassinato dal suo schiavo preferito, e Ferdowsi ci dice che ciò avvenne per colpa del suo pessimo carattere.
Alcuni studiosi ipotizzano che Daqīqī scrisse altre opere, ma troppo controverse per essere incluse nello Shāhnāmeh, tanto da finire con l'andar perdute.
Tra qualche istante una delle sue poesie d’amore giunte fino ai nostri giorni.
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O mondo in realtà sei inganno sporco
di nessuno ti prendi cura, con nessuno vai d’accordo
per uno sei il paradiso, per un’altro inferno
per uno sei salita, per un’altro scherno
Tante persone acute povere. Perchè?
Tante persone ottuse ricche. Perche’?
La vita del pavone e dell’upupa corta. Perche’?
La vita del serpente e dell’avvoltoio lunga. Perchè?
Se tutto ciò che fai non e’ al contrario,
gli ignobili son più felici, perchè?