Iraniani Famosi (136): Abu Mashar Balkhi
Cari amici oggi vi presentiamo un altro famoso scienziato persiano, matematico ma soprattutto astronomo, ossia Abu Mashar Balkhi’.
Jaʿfar ibn Muḥammad, Abū Maʿshar al-Balkhī noto in Europa come al-Falaki o Albumasar nacque il 10 agosto 787 a Balkh, nell’allora Persia e nell’odierno Afghanistan ed e’ stato uno dei piu’ importanti matematici che vennero conosciuti e studiati ampiamente nel medioevo in Europa.
Molti dei suoi lavori furono tradotti in latino e circolarono ampiamente nei circoli scientifici europei durante l'età medievale. Scrisse anche una storia dell'antica Persia.
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Richard Lemay, uno dei massimi studiosi di Abū Maʿshar, ipotizza che gli scritti di Albumasar fossero, per gli studiosi europei medievali, assai simili alla singola e più importante fonte originale relativa alla teoria della natura che fu scritta da Aristotele che fu conosciuta negli ambienti dei dotti solo nella prima metà del XII secolo.
Non fu infatti fino alla fine del XII secolo che i libri originali sulla natura dello Stagirita cominciarono a essere conosciuti in lingua latina. I lavori di Aristotele sulla logica erano stati conosciuti e apprezzati ben prima e Aristotele era stato generalmente riconosciuto come "il maestro della logica". Ma nel corso del XII secolo, Aristotele s'era trasformato nel "maestro di color che tutto sanno" (Dante ) e in particolare in un maestro di filosofia naturale. È di particolare interesse il fatto che il lavoro in questione di Abū Maʿshar sia un trattato di astrologia. Il suo titolo latino è Introductorium in Astronomiam, una traduzione dall'arabo dell'originale Kitāb al-mudkhal al-kabīr ilā ʿilm aḥkām al-nujūm, scritto a Baghdad nell'anno 848. Fu tradotto in latino dapprima da Giovanni da Siviglia nel 1133 e, ancora, meno letteralmente e sintetizzato, da Ermanno di Carinzia nel 1140.
Amir Khusrow ricorda che Abū Maʿshar proveniva dall'indiana Benares (Varanasi) e che lì aveva studiato astronomia per dieci anni.
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Abu Ma'shar sviluppò un modello planetario che qualcuno ha interpretato come un modello eliocentrico. Ciò è dovuto al fatto che le rivoluzioni orbitali dei pianeti sono indicate in modo coerente col sistema eliocentrico piuttosto che come rivoluzioni tipiche del modello geocentrico, e che la sola teoria planetaria conosciuta in cui ciò può aver luogo è la teoria eliocentrica. La sua opera sulla teoria planetaria non è sopravvissuta fino a noi mentre abbiamo i suoi calcoli astronomici, grazie ad al-Hāshimī e ad Abū Rayhān al-Bīrūnī.
Abu Mashar, mori’ nell’886 nell’odierno Iraq, ma questo grande scienziato iraniano rimase vivo tra gli studiosi del mondo, come avete appreso, per tanti secoli dopo di se, grazie ai suoi studi in astronomia.