Ott 13, 2018 15:02 CET
  • Iraniani Famosi (146): ʿAlī ibn ʿAbbās al-Majūsī

Cari amici oggi vi parliamo di un grandissimo medico persiano che ha influenzato la storia della medicina, pure quella italiana; non e’ Avicenna ma ʿAlī ibn ʿAbbās al-Majūsī.

Cari amici ben ritrovati con la programmazione in lingua italiana della radiotelevisione dell’Iran.
Un contributo enorme e poco approfondito alla medicina venne dato sicuramente dai sapienti musulmani e in particolare persiani. E per non scomodare il solito Avicenna, oggi vi presentiamo un personaggio che forse non e’ stato di meno, ossia Ali ibne Abbas, detto al Majusi, perche’ gli antenati erano zoroastriani.
Psicologo, scrittore e medico, e’ stato l’autore del Kitab al-Maliki ossia "Libro Regio", in latino Liber Regalis (il cui reale titolo era Kitāb kāmil al-sināʿa al-ṭibbiyya, ossia "Il libro completo dell'arte medica"), capolavoro della medicina islamica e antesignano degli studi relativi alla psicologia umana. La sua opera ebbe circolazione nell'Europa latino-cristiana ed influenzò la dottrina del medico italiano Ruggero Frugardi. Un istante di pausa e torniamo subito!

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Nacque ad Ahvaz, nel sud-ovest della Persia (odierna regione iraniana del Khouzistan), e studiò sotto lo Shaykh Abū Māher Mūsā ibn Sayyār. È considerato unanimemente uno dei tre più grandi medici espressi dalla cultura islamica del suo tempo, e divenne medico del sultano persiano della dinastia degli Ale Buye’, Azad-ol-Dowla Fana Khusraw, che governò dal 949 al 983 d.C.
Il principe persiano era un generoso patrono degli studi medici e fondò per questo un ospedale (bīmāristān) a Shiraz, in Persia, e nel 981 il celeberrimo Bīmāristān al-ʿAzodī a Baghdad, in cui lavorò proprio al-Majusi.
Il suo nome deriva dal fatto che gli antenati del grande medico erano stati zoroastriani (chiamati "Maghi" - in arabo Majūs), anche se ʿAlī ibn ʿAbbās era musulmano. La sua fede in Allah è resa evidente dallo stile e dalle espressioni devozionali che percorrono i suoi lavori.

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Al-Majūsī è meglio noto per il suo Kitāb kāmil al-sināʿa al-ṭibbiyya ("Il libro completo dell'arte medica"), più tardi chiamato L'arte completa della medicina, completato intorno al 980. Egli dedicò la sua opera all'Emiro ed è per questo che venne anche sovente chiamato Kitāb al-Malikī ("LIbro Regio", o in Latino Liber Regalis, o Regalis Dispositio). Il libro è una concisa e più sistematica enciclopedia rispetto all'altrettanto apprezzato Hawi di Razi (in Occidente chiamato Continens), e maggiormente paertico rispetto al grande Canone di Avicenna (al-Qānūn fī l-ṭibb), che però fu assai più diffuso.