Ott 20, 2018 14:23 CET
  • Iraniani Famosi (152): Abu Ma'shar al-Balkhi

Cari amici oggi vi presentiamo un grande matematico, astronomo e storico persiano, del nono secolo dopo Cristo, ossia Abu Ma'shar al-Balkhi, le cui opere vennero tradotte e usate tantissimo in Europa dove venne soprannominato Albumasar.

Oggi vi presentiamo un matematico, astronomo, astrologo e filosofo persiano, Abu Ma'shar al-Balkhi, nato a Balkh (allora Persia, oggi Afghanistan, presso Mazar-i Sharif) e morto ad al-Wasit (Iraq), è altresì noto come al-Falaki o Albumasar nei testi scientifici occidentali.
Molti dei suoi lavori furono tradotti in latino e circolarono ampiamente nei circoli scientifici europei durante l'età medievale, come testimonia la World Digital Library, gestita dall’UNESCO.
Abu Ma'shar al-Balkhi, scrisse anche una storia dell'antica Persia.

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Richard Lemay, uno dei massimi studiosi di Abū Maʿshar, ipotizza che gli scritti di Albumasar fossero, per gli studiosi europei medievali, assai simili alla singola e più importante fonte originale relativa alla teoria della natura, scritta da Aristotele e conosciuta negli ambienti dei dotti solo nella prima metà del XII secolo.
Non fu infatti fino alla fine del XII secolo che i libri originali sulla natura dello Stagirita cominciarono a essere conosciuti in lingua latina. I lavori di Aristotele sulla logica erano stati conosciuti e apprezzati ben prima e Aristotele era stato generalmente riconosciuto come "il maestro della logica". Ma nel corso del XII secolo, Aristotele s'era trasformato nel "maestro di color che tutto sanno" (Dante) e in particolare in un maestro di filosofia naturale. È di particolare interesse il fatto che il lavoro in questione di Abū Maʿshar sia un trattato di astrologia. Il suo titolo latino è Introductorium in Astronomiam, una traduzione dall'arabo dell'originale Kitāb al-mudkhal al-kabīr ilā ʿilm aḥkām al-nujūm, scritto a Baghdad nell'anno 848. Fu tradotto in latino dapprima da Giovanni da Siviglia nel 1133 e, ancora, meno letteralmente e sintetizzato, da Ermanno di Carinzia nel 1140. Amir Khusrow Dehlavi, il famoso poeta, sostiene che Abū Maʿshar provenisse dall'indiana Benares (Varanasi) e che lì avesse studiato astronomia per dieci anni.

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Abu Ma'shar sviluppò un modello planetario che qualcuno ha interpretato come un modello eliocentrico. Ciò è dovuto al fatto che le rivoluzioni orbitali dei pianeti sono indicate in modo coerente col sistema eliocentrico piuttosto che come rivoluzioni tipiche del modello geocentrico, e che la sola teoria planetaria conosciuta in cui ciò può aver luogo è la teoria eliocentrica. La sua opera sulla teoria planetaria non è sopravvissuta fino a noi mentre abbiamo i suoi calcoli astronomici, grazie ad al-Hāshimī e ad Abū Rayhān al-Bīrūnī.